Mercoledì, 27 Novembre 2024 05:46

PSI Parma, addio a Luigi Lucchi, custode delle montagne e difensore dei diritti delle minoranze

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Parma, 27 novembre 2024 - Ieri sera si è spento Luigi Lucchi, ex sindaco di Berceto, nato nel 1955. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo nella comunità del piccolo comune appenninico, ma in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e condividere con lui ideali e battaglie.

Lucchi è stato un uomo di rara passione e incrollabile dedizione, che ha dedicato la sua vita alla politica e alla difesa delle comunità montane, dichiarandosi sempre un socialista convinto e agendo con un coraggio fuori dal comune.

La sua carriera politica è stata segnata da un impegno autentico, mai convenzionale, spesso fuori dagli schemi, sempre rivolto alla tutela dei più deboli e alla valorizzazione dell’Appennino. Le sue battaglie non si limitavano alla politica locale: era un uomo dal pensiero aperto e globale, capace di guardare oltre i confini geografici. Tra le cause che più gli stavano a cuore spicca quella per il riconoscimento dei diritti del popolo curdo, una minoranza da sempre in lotta per la propria identità e libertà. Lucchi ha sostenuto con forza e determinazione questa causa, mostrando una sensibilità straordinaria per le questioni internazionali e per le lotte di popoli lontani, ma affini nello spirito e nella storia di resistenza.

In un gesto di grande valore simbolico e politico, conferì la cittadinanza onoraria ad Abdullah Öcalan, leader del movimento curdo, detenuto da anni in Turchia. Con questa decisione, Lucchi volle esprimere solidarietà non solo a Öcalan, ma a tutto il popolo curdo, ribadendo l’importanza di combattere per i diritti umani e la giustizia sociale anche quando ciò comportava prendere posizioni scomode. Era il suo modo di dire al mondo che la libertà e la dignità di un popolo non possono essere ignorate o soffocate.

Non solo: durante il suo mandato, ha promosso il gemellaggio tra il comune di Berceto e la nazione dei Lakota Sioux, un gesto simbolico ma profondamente significativo, che dimostrava quanto Lucchi fosse consapevole dell’importanza delle culture indigene e delle loro battaglie per i diritti e la dignità. Questo legame con i Lakota rappresentava per lui un ponte tra comunità apparentemente distanti, unite però dalla comune esperienza della lotta per la sopravvivenza, l’identità culturale e la giustizia sociale.

Per quindici anni ha guidato con amore e determinazione il comune di Berceto, fino a quando, lo scorso giugno, ha passato il testimone a Simona Acerbis. Eletto con il maggior numero di preferenze, aveva poi rassegnato le dimissioni a causa della malattia che lo ha infine portato via. Ma anche nel momento della sofferenza, non ha mai smesso di pensare al bene della sua comunità, dimostrando un attaccamento alla sua terra che andava ben oltre il semplice ruolo amministrativo.

In queste ore di lutto e riflessione, sono numerosi gli esponenti della politica parmense e nazionale, così come i suoi concittadini, che lo ricordano con affetto e gratitudine. Non è stato solo un amministratore competente, ma un simbolo di dedizione, un uomo che ha incarnato i valori più nobili del servizio pubblico. Ha amato Berceto come un figlio ama la propria casa, prendendosene cura con una passione che andava ben oltre la semplice gestione del quotidiano. Ogni sua azione era mossa da un profondo senso di giustizia e da una visione chiara: quella di una montagna viva, di una comunità coesa, di un mondo più giusto.

Caro Luigi, la tua eredità non si spegnerà con te. Continuerà a vivere nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerti e di condividere il tuo cammino. La tua lotta per i diritti delle minoranze, il tuo amore per la montagna, il tuo spirito indomabile resteranno per sempre un faro di speranza e di esempio per tutti noi.

Cristiano Manuele

Segretario provinciale PSI Parma

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