Protagonista dell’evento è stato il cortometraggio “A Sud di Nessun Nord – La nazionalità è un evento puramente casuale”, diretto dal regista apuano Fabrizio Ferrante. L’opera, un toccante docufilm che esplora le esperienze di minori non accompagnati accolti presso il Seminario Vescovile di Massa Carrara, ha colpito profondamente il pubblico per la sua autenticità e sensibilità.
Ferrante, già noto per altri progetti premiati, ha affrontato il tema con la sua caratteristica attenzione ai dettagli e un’intensa capacità narrativa.
“La mia missione è stata restituire dignità a storie troppo spesso ignorate, dando voce a chi di solito non ce l’ha,” ha dichiarato il regista nel corso del dibattito che ha seguito la proiezione. La sua capacità di raccontare storie di vita e umanità si è tradotta in un lavoro che ha emozionato e fatto riflettere.
Il cortometraggio, scritto in collaborazione con il poeta Maurizio Bonugli e la giornalista e scrittrice Selenia Erye, è stato ulteriormente arricchito dalla voce narrante dell’attore fiorentino Gabriele Bonafoni. Realizzato con il supporto della Fondazione Migrantes e Casa Betania, il film si distingue anche per scelte stilistiche precise, come quella di non mostrare i volti dei giovani protagonisti, a tutela della loro privacy e dignità.
Dopo la proiezione, la serata è proseguita con un dibattito moderato da Erika Ferrari, Premio San Martino 2024, che ha offerto ulteriori spunti di riflessione. Al centro della discussione, il valore dell’accoglienza come fondamento di una società inclusiva e solidale, un tema caro a Ferrante, che con il suo lavoro invita a superare barriere culturali e pregiudizi.
Durante il dibattito, sono intervenuti rappresentanti del mondo istituzionale, imprenditoriale e associativo, offrendo una pluralità di prospettive: Dott. Manuel Machinetti, Presidente del Consiglio Comunale di Noceto, Dott.ssa Daria Jacopozzi, Assessora alla Partecipazione e all’Associazionismo del Comune di Parma, Dott. Marco Rivaldi, ex assessore al Comune di Noceto, da anni collabora presso cooperativa Il Giardino di Noceto. Francesca Passeri, presidente di Donna Impresa Confartigianato e fondatrice del brand MHUDI, Paola Gallina, CEO di APA Antincendi, membro del Consiglio della nuova Camera di Commercio di Reggio Emilia Parma e Piacenza come rappresentanza della Associazione Confartigianto Apla. Paola Pomi, Amministratore Delegato di SinfoONE, sponsor della serata. Le tre imprenditrici hanno portato esempi concreti di come il mondo imprenditoriale possa impegnarsi nel volontariato e nell’inclusione sociale.
Particolarmente rilevanti sono stati gli interventi delle associazioni attive sul territorio. Anna Baiguera ha presentato il progetto Aula 162 dell’associazione NEXT – NetWorking for Inclusion, che promuove percorsi di formazione e inserimento lavorativo per persone svantaggiate, come migranti, rifugiati e donne vittime di violenza. Le testimonianze di Fatima Abderahmane, Bayo Aboubacar e Angela Panza hanno offerto uno sguardo diretto sull’impatto positivo di queste iniziative.
CIAC – Centro Immigrazione Asilo Cooperazione Internazionale ha condiviso la sua esperienza attraverso il mediatore culturale Ba Abdou, evidenziando come l’ente operi da oltre vent’anni nella provincia di Parma, gestendo percorsi di accoglienza personalizzati e promuovendo l’inclusione sociale e lavorativa di oltre 350 persone.
Cleophas Adrien Dioma, ha sottolineato l’importanza del dialogo interculturale attraverso l’associazione Le Réseau, e Fatima Zahra Chelioui, interprete e traduttrice, ha raccontato il suo lavoro nel creare ponti tra culture, ribadendo come il volontariato sia parte integrante della sua identità.
Salvatore Reale, Delegato Emilia Romagna della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale, ha parlato dello sport come mezzo per abbattere barriere e promuovere l’inclusione, un messaggio in linea con lo spirito del cortometraggio.
Nel blocco finale del dibattito, Maurizio Bonugli ha spiegato la genesi dell’idea del corto, mentre Selenia Erye ha riflettuto sul significato del titolo, sottolineando come la nazionalità non debba mai definire il valore di una persona. Fabrizio Ferrante ha chiuso il dibattito raccontando le sfide affrontate durante la produzione e condividendo l’emozione di vedere il pubblico coinvolto in una riflessione tanto urgente. Tre giovani protagonisti del cortometraggio – Siaka, Sekou Keita e Sory – hanno poi offerto testimonianze dirette, toccando il cuore dei presenti con i loro racconti di vita.
La serata si è conclusa con un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione, tra cui Rossana Fumarola di Onda Creativa by Powellife, il Comune di Noceto, e i volontari del Teatro Cinema San Martino, coordinati da Monica Verderi, che hanno reso possibile un evento impeccabile.
Ferrante ha saputo coniugare arte e impegno sociale, emozionando il pubblico e al contempo invitandolo a riflettere sul valore imprescindibile dell’accoglienza.
L’evento ha dimostrato ancora una volta come il cinema possa essere un potente catalizzatore di cambiamento, unendo storie, esperienze e prospettive in un racconto universale di umanità e solidarietà.