A guidare la camminata è stato don Martino Maria Verdelli, parroco del paese.
“Dio, aiutaci a ritornare umani, a ritornare noi stessi, lasciaci squarciare l’inganno satanico della guerra! Guerra giusta, guerra preventiva, guerra di contenimento, guerra di pacificazione… Guerra è male perché guerra è morte e noi siamo stati creati per la vita dal Dio della vita che per noi ha dato la sua vita”.
Don Martino ha levato la voce al cielo, ribadendo con forza il messaggio di pace contro il conflitto mondiale che Papa Francesco ha definito in più occasioni “la terza guerra mondiale a pezzi”.
Qualche giorno fa, nella Lettera ai cattolici del Medio Oriente, proprio il Santo Padre ha puntato il dito contro “l’incapacità della comunità internazionale e dei Paesi più potenti di far tacere le armi e mettere fine alla tragedia della guerra”.
Dal sagrato la camminata si è snodata lungo le strade principali del paese, terminando la marcia con il rientro da dove era partita, davanti la chiesa della Purificazione della Beata Vergine Maria, in piazza Miodini. Ed ecco qui i partecipanti tenersi per mano e formare un grande cerchio, in un abbraccio ideale a rappresentare la comunità mondiale, pronta a ricevere il “regalo più grande che l’un l’altro ci possiamo fare; lo sapete che cosa è questo regalo? E’ insegnarci a fare due cose importantissime; le più importanti: PREGARE E AMARE; AMARE E PREGARE”, così don Martino a conclusione della lodevole iniziativa tesa a scuotere le coscienze, indifferenti alla tragedia della guerra.