Lunedì, 15 Luglio 2024 07:13

San Secondo P.Se: finiscono in carcere i due autori di una rapina consumata in danno di una famiglia di origini indiane In evidenza

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I Carabinieri della Stazione di S. Secondo Parmense, coadiuvati da personale del NORM della Compagnia di Fidenza nella giornata di ieri hanno proceduto all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti di due cittadini stranieri per il reato di rapina.

San Secondo parmense 13 luglio 2024 - La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma, concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dai militari della Stazione di S. Secondo P.se, coordinate dalla Compagnia Carabinieri di Fidenza, ha chiesto ed ottenuto dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale, una misura cautelare con custodia in carcere a carico di un cittadino indiano cl. 1995 e di un cittadino pakistano cl.1997 gravemente indiziati a vario titolo del reato di rapina.

Il fatto, per l’aggressività della condotta, aveva suscitato particolare scalpore nella comunità di San Secondo. Nel dicembre del 2022 una donna indiana, madre di una famiglia conosciuta nella zona, aveva aperto la porta a due sconosciuti, all’apparenza connazionali, che le avevano suonato al citofono, e si era trovata davanti due uomini armati di pistola. Sconvolta, non aveva opposto resistenza, anche a tutela dei minori presenti in casa, assistendo inerme alla spasmodica ricerca dei due, che cercavano il più grande dei suoi ragazzi, per motivi mai emersi, forse un regolamento di conti relativo a un debito. Il giovane, fortunatamente, non si trovava in casa. I due, non paghi, terminata l’ispezione hanno deciso di non andarsene a mani vuote; hanno quindi asportato 500€ trovati in una stanza durante le ricerche, un coltello e, prima di lasciare l’appartamento, hanno strappato la collanina d’oro che la donna portava al collo.

I Carabinieri della Compagnia di Fidenza sono intervenuti sul posto dopo pochi minuti e, raccolto il racconto della signora, ancora visibilmente scossa, hanno dato immediatamente inizio alle attività di riscontro. I posti di controllo piazzati nell’immediatezza in punti strategici del territorio hanno dato subito i loro frutti: un gruppo di indiani, diverso da quello che aveva partecipato all’assalto ma in possesso di oggetti atti a offendere, quali manganelli e cacciaviti, è stato fermato e identificato poco distante. Si trattava di soggetti gravitanti nel mantovano, subito denunciati per il possesso di armi o simili, e ciò ha fornito la prima traccia investigativa. Successivi approfondimenti incrociati, ottenuti anche dalle testimonianze del figlio della vittima, l’analisi dei suoi contatti e la certosina individuazione di soggetti dell’etnia descritti dalla vittima e con propensione criminale, ha consentito ai Carabinieri di San Secondo, coadiuvati dal NORM di Fidenza, di individuare un gruppo di sospetti. Le risultanze investigative, avvalorate dai riconoscimenti fotografici, sono state sottoposte al vaglio della magistratura, e l’ufficio del GIP del Tribunale di Parma, su richiesta del Procuratore, ha emesso 2 misure di custodia cautelare in carcere a carico di un indiano del ’95 e un pakistano del 97, entrambi gravitanti nel comune di Suzzara (MN).

Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Fidenza, schierato un dispositivo con personale in uniforme e in borghese, con il supporto dei colleghi del Provinciale di Mantova, hanno individuato i presunti autori della rapina ed eseguito la cattura. I due sono stati foto-segnalati e scortati al carcere di Parma, ove nei prossimi giorni subiranno l’interrogatorio di garanzia, previsto dalla legge, utile a permettere loro, per la prima volta, di addurre eventuali elementi a loro discolpa.

È doveroso rilevare che gli odierni destinatari della misura cautelare sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

Unanime la soddisfazione per l’importante risposta fornita dai Carabinieri, sotto la guida della Procura di Parma, a un crimine di rara efferatezza.

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