Lunedì, 25 Marzo 2024 05:24

Stati Uniti. Per la prima volta è stato trapiantato in una persona un rene di maiale geneticamente modificato In evidenza

Scritto da Flavia De Michetti

Nelle ultime ore, a Boston (Stati Uniti), un team di medici, come ultimo esperimento nel tentativo di utilizzare organi animali nell'uomo, ha trapiantato un rene di maiale in un paziente di sessantadue anni.

Di Flavia De Michetti Roma, 23 marzo 2024 (Quotidianoweb.it) - Il rene impiantato è stato fornito dalla eGenesis di Cambridge, in Massachusetts, ed è stato modificato geneticamente (conteneva le stesse sessantanove modifiche del rene del paziente) per rimuovere i geni nocivi del maiale, aggiungendo alcuni geni umani al fine di migliorarne la compatibilità.

Il Massachusetts General Hospital, il più grande ospedale universitario della Harvard Medical School , ha dichiarato: “È la prima volta che un rene di maiale geneticamente modificato viene trapiantato in una persona vivente. In precedenza, reni di maiale erano stati trapiantati temporaneamente in donatori in stato di morte cerebrale”.

Secondo quanto riferito dall’équipe medica, “Il paziente si sta riprendendo bene dall'intervento chirurgico e dovrebbe essere dimesso presto”.

Il dottor Tatsuo Kawai, il direttore medico per i trapianti di rene, ritiene che il rene di maiale funzionerà per almeno due anni.

In caso contrario, il paziente potrebbe tornare in dialisi. L’uomo ha subìto un trapianto di rene presso la struttura ospedaliera nel 2018 - ha spiegato il dottor Winfred Williams, specialista dei reni - ma è dovuto tornare in dialisi lo scorso anno, quando ha mostrato segni di cedimento. Nel momento in cui sono sorte complicazioni nella dialisi, che hanno richiesto frequenti interventi, i suoi medici hanno suggerito un trapianto di rene suino”.

Il delicato intervento, svoltosi con il permesso speciale concesso dalla Food and Drug Administration secondo le regole della “cura compassionevole”, è durato circa quattro ore, con uno staff di quindici persone presente in sala operatoria, che ha applaudito quando il rene è diventato rosa e ha iniziato a produrre urina.

Parsia Vagefi, MD, professore e vicepresidente esecutivo di strategia e finanza presso il dipartimento di chirurgia dell'UT Southwestern Medical Center, capo della divisione di trapianto chirurgico, ha definito questo risultato “Un grande passo avanti”.

Tuttavia – ha sottolineato il Dottor Vagefi - sarebbero necessari studi che coinvolgano un maggior numero di pazienti in diversi centri medici perché il trapianto diventi più comunemente disponibile”.

Lo xenotrapianto: una risposta concreta al numero insufficiente di organi a disposizione per rispondere alle richieste di chi ne ha necessità?

Per molti anni, lo xenotrapianto (trapianto eseguito con l'utilizzo di organi prelevati a esseri viventi di una specie diversa da quella del ricevente) non ha funzionato.

Secondo alcune ricerche, il sistema immunitario umano distruggeva immediatamente i tessuti animali estranei. Ciononostante, tentativi e studi più recenti hanno coinvolto maiali modificati in modo da rendere i loro organi più simili a quelli umani, accrescendo la speranza che, in futuro, possano contribuire a colmare la carenza di organi donati.

Sono, infatti, oltre cento mila le persone in lista d’attesa nazionale per un trapianto e migliaia muoiono ogni anno prima che arrivi il loro turno, la maggior parte sono affette da patologie che interessano i reni (organi molto complicati a causa delle numerose funzioni che svolgono).

Anche se i maiali sono stati a lungo utilizzati nella medicina umana, compresi gli innesti di pelle e l’impianto di valvole cardiache, il trapianto di organi interi è molto più complesso dell’utilizzo di tessuti altamente lavorati.

Lo xenotrapianto, tuttavia, non è approvato dalla Food and Drug Administration. 

Il dottor Robert Montgomery, direttore del Langone Transplant Institute della New York University ha spiegato: “Quello che vogliamo veramente fare è arrivare agli studi clinici iniziali, dove ci sono più pazienti che ricevono xenotrapianti e diversi centri che partecipano, dove è possibile realmente testare un’ipotesi e vedere quanto è sicura e quanto bene funziona”.

Sebbene, infatti, sia stata pubblicizzata come una potenziale soluzione alla carenza di organi in tutto il mondo e poiché sono necessari molti più dati, potrebbero trascorrere anni prima che la procedura venga ampiamente utilizzata.

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(immagini tramite screenshot ed entrambe da nbcnews.com.)