Lunedì, 13 Novembre 2023 12:34

Disposta l’applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere In evidenza

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Comunicato Stampa Procura della Repubblica presso il Tribunale Parma

Nel pomeriggio del 10 novembre scorso gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Parma, insieme agli operatori del Posto Polfer di Parma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Parma, con la quale è stata disposta l’applicazione della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti di Saabane Ahmed (cittadino marocchino 33enne residente a Parma ma di fatto senza fissa dimora) e di Luciano Cristianna (cittadina italiana trentenne residente in provincia, ma di fatto di fatto domiciliata in Parma), entrambi già sottoposti alla misura del divieto di dimora nel comune di Parma.

I due erano stati recentemente destinatari di una misura di divieto di dimora, in quanto gravemente indiziati di alcuni furti consumati ai danni di supermercati nonché per un furto aggravato commesso ai danni di una cassa automatica per l’emissione di biglietti ferroviari collocata all’interno della locale stazione Ferroviaria, nell’ambito di un più ampio provvedimento giudiziario che aveva riguardato anche altri tre soggetti (Saabane Abdelakrim, Zibana Matteo, Zibana Damiano), a vario titolo gravemente indiziati di furti commessi nel territorio cittadino.

Saabane Ahmed e Luciano Cristianna, nonostante l’originario provvedimento di divieto di dimora disposto dal GIP, non solo hanno continuato a permanere il Parma (così violando il provvedimento del GIP), ma si sarebbero resi autori di altri episodi delittuosi contro il patrimonio, con ciò palesando quella pericolosità sociale che ha indotto la Procura di Parma a chiedere (ed il GIP a disporre) l’aggravamento della misura, mediante l’applicazione della custodia in carcere.

Pertanto, nel pomeriggio di venerdì 10 novembre, i due giovani sono stati rintracciati e fermati dai poliziotti della squadra mobile e della Polfer mentre vagavano nel centro storico cittadino. Accompagnati in Questura ed espletate le formalità di rito, i due sono stati condotti rispettivamente presso la casa circondariale di Parma e presso la casa Circondariale di Modena.

L’operazione in questione si inquadra nella scelta organizzativa che, in questi ultimi tempi, ha adottato la Procura di Parma per venire incontro alle esigenze di sicurezza rappresentate dalla cittadinanza, consistente nella individuazione di quelle persone che, in maniera seriale, appaiono dediti a reati contro il patrimonio (soprattutto furti nei supermercati, furti di biciclette, rapine ai danni di inermi cittadini in orari serali ed in luoghi poco frequentati).

A tal fine i numerosi fascicoli pendenti a carico di tali persone vengono riuniti e trattati congiuntamente, in maniera da rendere evidente la pericolosità sociale degli interessati, consentendo (ove possibile) l’applicazione di misure cautelari (che, viceversa, una trattazione separata delle singole vicende non avrebbe consentito) e in ogni caso la celebrazione di un unico processo, con notevole risparmio di energie processuali e -in casso di condanna- con l’applicazione di un’unica pena complessiva, il che si risolve, in prospettiva, in un vantaggio anche per il diretto interessato.

Questo modulo organizzativo ha finora consentito di individuare una trentina di indagati seriali, le cui gesta delinquenziali l’intera Procura di Parma è impegnata a contrastare.