Secondo quanto avrebbe riferito il Servizio di Sicurezza di Kiev, l'attacco, che sembrerebbe aver impiegato oltre quindici droni, sarebbe stato eseguito dall’SSU, il Servizio di Sicurezza del Paese.
Secondo i rapporti, i droni avrebbero preso di mira quattro aerei Sukhoi Su-30 e un Mikoyan-Gurevich MiG-29 nella base aerea, causando anche danni a due lanciamissili Pantsir e ai radar di un sistema di difesa aerea S-300.
Come indicherebbero i rapporti, i russi avrebbero documentato un minimo di tredici esplosioni.
Inoltre, l'operazione sarebbe stata condotta dal personale del controspionaggio militare appartenente alla 13° Direzione Principale della SSU.
Nonostante le affermazioni di Kiev non siano state ancora confermate, il Ministero della Difesa russo ha constatato un attacco notturno di droni nella regione e, tramite un post pubblicato su Telegram, ha dichiarato: “Il regime di Kiev ha tentato ancora una volta, durante la notte e la mattina del 27 agosto, di effettuare attacchi terroristici sul territorio della Federazione Russa, utilizzando UAV di tipo aereo. I sistemi di difesa aerea in servizio hanno rilevato e distrutto due veicoli aerei senza pilota che volavano sul territorio delle regioni di Bryansk e Kursk”.
Quanto accaduto segue l'attacco di un drone ucraino che, secondo quanto riferito, avrebbe preso di mira e distrutto un bombardiere Tupolev Tu-22 nella base aerea Soltsky-2 nella regione russa di Novgorod, a circa quattrocento miglia dal confine del Paese con l'Ucraina.
Tuttavia, l’ultimo attacco all’aeroporto di Kursk sottolinea lo sviluppo di una serie sempre più intensa di recenti attacchi ucraini contro località della Russia e aree sotto il controllo russo in Ucraina.
L’incertezza degli esperti
Sebbene l’agenzia di sicurezza ucraina abbia rivendicato la responsabilità dell’attacco, il tipo di drone utilizzato rimane poco chiaro e i media ucraini non hanno fornito informazioni relative a questo aspetto.
Tuttavia, esistono indicazioni che l’Ucraina potrebbe aver utilizzato droni di cartone forniti dall’Australia.
Tramite un post su Telegram, infatti, un ex pilota russo, oggi blogger, ha affermato che l’Ucraina avrebbe condotto il suo primo attacco in assoluto contro un aeroporto della Federazione Russa, presumibilmente a Kursk, utilizzando UAV usa e getta Corvo Precision Payload Delivery System (PPDS) prodotti dalla società australiana, un piccolo drone aereo destinato alle consegne logistiche di carichi utili fino a cinque chilogrammi.
Il blogger russo non ha, però, fornito alcuna informazione sull'esito o sui risultati ottenuti dal drone.
Tutto ciò che è stato possibile apprendere, fino a questo momento, è che una società con sede a Melbourne, di nome SYPAQ Systems, produce il drone in questione.
Drone SYPAQ
Costruito in cartone cerato, un drone di questo tipo è molto semplice da assemblare e viene lanciato tramite una catapulta, offrendo un'autonomia di volo di circa 75 miglia (120 Km).
La sua funzione principale è legata al trasporto di munizioni, cibo e medicine direttamente in prima linea.
Inoltre, è abbastanza versatile da poter effettuare voli di ricognizione e, se necessario, anche schierare piccoli ordigni esplosivi.
Il PPDS opera in modo autonomo e si affida, quando possibile, alla guida GPS.
Tuttavia, il software di controllo può determinare la propria posizione in base alla velocità e alla direzione nei casi in cui i segnali GPS risultino ostacolati.
Questa capacità consente al drone di eseguire missioni anche di fronte a interferenze radio complete, una caratteristica fondamentale in Ucraina, dove la guerra elettronica russa avrebbe preso di mira e neutralizzato numerosi droni.
Sebbene il costo specifico di un'unità non sia conosciuto, si presume che si possa aggirare intorno a poche migliaia di dollari per unità.
Gli esperti hanno sottolineato che, se fosse vero, questo evento segnerebbe un momento determinante, dal momento che i droni di cartone, infatti, sono riusciti a danneggiare preziose risorse aeree russe a Kursk.
Descrivendo l'incidente come l'inizio di una nuova era nella guerra, il giornalista e blogger americano, Noah Smith, ha descritto uno scenario in cui “Veri aeroplani di carta sono ora in grado di neutralizzare costosi aerei a terra”.
Tuttavia, gli esperti militari ritengono che, alla luce di una valutazione preliminare delle immagini satellitari ad alta risoluzione della base aerea russa di Kursk, non sarebbero stati rilevati danni evidenti o aerei distrutti.
(immagine tramite screenshot da thedroningcompany.com.)
Introduzione social: L’Ucraina afferma di aver distrutto aerei da caccia russi con "droni di carta" australiani.