L’operatore della centrale dei Carabinieri di Fidenza, cercando di calmarlo, si è fatto riferire, nonostante la concitazione del momento, gli elementi utili a intervenire attivando, contestualmente, la pattuglia dei Carabinieri della Stazione, in servizio di perlustrazione.
La telefonata, estremamente concitata, era continuamente disturbata dai rumori delle due autovetture impegnate nel folle inseguimento, con tanto di continui colpi di clacson e insulti ad alta voce. Per agevolare l’intervento, il 112 è riuscito a mettere in comunicazione diretta l’inseguito coi militari, impegnati nell’avvicinamento con sirene e lampeggianti. I Carabinieri, grazie a tale espediente, sono giunti a Ragazzola pochi istanti dopo che la macchina inseguitrice era riuscita a chiudere quella dell’inseguito in uno spiazzo adiacente alla strada provinciale.
Tre dei quattro occupanti della seconda macchina erano già scesi e, esattamente come paventato dall’inseguito, erano intenti a colpire la prima vettura con calci e pugni, e a cercare di far uscire il conducente.
Non è stato semplice, per i Carabinieri intervenuti, in inferiorità numerica, riuscire a placcare gli assalitori senza ricorrere all’uso della forza. Dopo qualche minuto di spintonamenti vari, finalmente, gli animi si sono calmati e tutti i protagonisti sono stati accompagnati in caserma a Roccabianca per le operazioni di identificazione, mentre l’assalito, attinto al volto e al corpo da pugni e calci, veniva accompagnato in ospedale per le medicazioni del caso. I militari hanno ricostruito una storia di vecchie inimicizie, mai sopite, tra giovani della bassa, infuriati, pare, da un gesto volgare rivolto dal ragazzo poco prima in paese, la scintilla che avrebbe fatto traboccare il vaso. Al termine degli accertamenti, tre di quattro occupanti della macchina inseguitrice sono stati denunciati a piede libero con l’accusa di concorso in minacce, lesioni personali e danneggiamento, avendo causato all’ex amico ferite giudicate guaribili in 5 giorni e varie ammaccature alla vettura.