Tappa piacentina per Musica in Castello: sulle prime colline, dove l’alta pianura padana lascia spazio alle prime propaggini dei rilievi dell’Appennino Ligure, sui suoi 184 metri sul livello del mare, nel cuore della Val Luretta si erge il Castello di Agazzano, fortificazione che lambisce la piazza principale del centro storico.
Il complesso, che fa parte del circuito Associazione dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli, è composto da due edifici con storia, uso e aspetto completamente diversi: la rocca rinascimentale e il palazzo settecentesco.
Nel cortile protetto da queste mura, in questa occasione, avrebbe dovuto sermoneggiare Selvaggia Lucarelli, la quale (ma almeno in anticipo) ha comunicato il suo bidone, il primo nella ventennale storia della kermesse nata per volontà del direttore artistico Enrico Grignaffini, il quale, dal palco, non ha nascosto il suo disappunto per la prima disdetta che si è dovuto sorbire: ma, come spesso accade, da un problema nasce un’opportunità, nel caso specifico quella di avere il multiforme geniale musicista Alberto Fortis.
Il poliedrico cantautore ha saputo donare ai numerosi spettatori, con grande generosità, quasi due ore della musica del suo repertorio, ma anche di quello dei Beatles, degli U2, e pure una rivisitazione di “Angeli Negri” di Fausto Leali, in quello che ha voluto essere un grande messaggio di pace che abbracciasse John Lennon, Falcone & Borsellino, Gandhi, i Kennedy e tante altre illustri vittime dell’odio.
“Sono lieto di potervi offrire il mio show, lo offro a tutti voi: siate voi, popolo sovrano, o nobili signori, siate santi o peccatori, perché diritto e dovere dell’arte è andare al di là delle distanze, delle differenze, e delle inutili attese. E allora pensate, che dopo tutti questi anni così difficili, stanchi di aspettare e di portare pazienza, decidete di organizzare un meraviglioso ballo in maschera e di invitare un sicario che vi liberi una volta e per tutte della nobile virtù, ma la pazienza è antica, la pazienza è forte, è scaltra, e allora ditemi che cosa si prova nell’accorgersi che quella meravigliosa dama con la quale state danzando e che brandisce un pugnale nella sua mano, quella meravigliosa dama è proprio lei, la pazienza che volevate ammazzare…”, questo il suo benvenuto agli aficionados venuti ad ammirarlo ad Agazzano, pronunziato con la particolarissima, inconfondibile, suadente voce.
Un percorso emozionale, quello di Alberto Fortis iersera, che ha avuto abbrivio con alcuni brani degli esordi, nel lontano 1979, anche se a vederlo de visu non sembrerebbe avere quei 68 anni che certifica la sua carta di identità. Ecco, dunque, a partire da “La Pazienza”, per arrivare a “Milano e Vincenzo” (negli anni un po’ meno hard rispetto alla prima stesura) i primi successi contenuti nel suo omonimo primo album, che lo aveva subito proiettato per la verve polemica (oggi è decisamente più aggraziato) e la poetica all’attenzione del pubblico italiano.
E’ solo sul palco, ma sembra una vera orchestra: suona contemporaneamente non solo il piano e l’armonica a bocca, ma si aiuta con percussioni e altri strumenti idonei a diffondere il suono. Accompagna alcune delle sue hit con racconti: “Il Duomo di Notte”, pure contenuto nell’LP d’esordio, dice che gli è stato ispirato direttamente in quella Piazza e lui ha raccolto il regalo e ce lo ha allargato a noi, svelandoci che rientra tra le prime 100 canzoni della “Storia del pop”: “Al di là dei contrasti ci sono opere che danno solidità che sanno costruire ed espiare nel tempo le fragilità del sentimenti e ve la dedico con tutto il cuore…”
Per una volta, un vero e proprio Musica in Castello: senza troppe parole, trionfo delle note e della voce nella notte – via via abbastanza rigida – di Alberto Fortis ad Agazzano, nel suo maniero… Fortis non solo scrive e compone ogni suo brano, ma è anche il regista dei video delle sue canzoni: tra i tanti che sono sfilati nello schermo a lato del piano, uno con le figure di Claudio Fabi, suo produttore storico nonché papà del celebre Nicolò, e anche Cino Tortorella, ai bimbi ora “anta” meglio noto come Mago Zurlì, da lui personalmente conosciuto come attore alla scuola “Piccolo Teatro Grassi” di Giorgio Strehler (con una l sola, non due!…)”.
Verso la conclusione, una importante invocazione: “Meno influencer, più responsabilità personale”: come non dargli torto… Il brano di chiusura della serata, quando già erano scoccate le 23.30, prima dei bis, è “Settembre”. Un trionfo.
Sale sul palco il direttore artistico Enrico Grignaffini, per una volta spettatore e non intervistatore, per i convenevoli finali, poi l’annuncio in spagnolo (“Fatemi fare le prove tecniche, perché questo brano, in tre lingue, dovrà presto presentarlo in Spagna…”), ma esecuzione in italiano della sua ultima creatura, “Mambo Tango Cha Cha Cha”. Con lo sguardo sempre avanti e in divenire, anche in un territorio musicale, i latini, che apparentemente non gli apparterrebbero (anche se gli esperti asseriscono: “il nostro conosce e frequenta ritmi sincopati da tempi non sospetti: andate a risentire certi accenti spiazzanti nel suo album https://www.lafeltrinelli.it/punto-pieno-libro-simonetta-agnello-hornby/e/9788807034626?int_source=magazine&int_medium=articolo-interviste" target="_blank" rel="noopener">La grande grotta ad esempio”), Alberto Fortis si conferma musicista vero e performer di grande talento. Chiude, trionfalmente, l’evento un suo grande evergreen, sovente sigla di chiusura delle sue esibizioni, “La sedia di lillà”… (Foto di Paolo Bevilacqua).
Queste le prossime serate di Musica in Castello: ingresso libero con offerte devolute a Fondazione Pangea ETS che assiste le donne, le loro figlie e i loro figli che vivono una condizione di violenza domestica ed ospitati in case confiscate alla mafia:
Venerdì 7 luglio 2023 a Fidenza (PR) – Corte delle Feste di Palazzo Orsoline: CLAUDIO CECCHETTO e Massimo Cervelli, Duo di Picche in: “RadioCecchetto – Il re Mida del mondo dello spettacolo italiano”
Sabato 8 luglio 2023 a Cortemaggiore (PC) STORIA DI UN NO, il racconto di un primo amore di e con A. Arione e D. de Falco, Compagnia Arione de Falco
Domenica 9 luglio 2023 nel Giardino Castello Pallavicino a Pellegrino Parmense: LA MASCHERA, sotto chi tiene core giovane, ma in veloce ascesa, gruppo folk. Omaggio alla musica napoletana con la band, nata nel 2013 dall’incontro fra Roberto Colella e Vincenzo Capasso.