I quattro uomini sono stati arrestati a Goito, nel Mantovano, e a Cadeo, in provincia di Piacenza con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata ai delitti di rapina, furti in abitazione, falso materiale e installazione di apparecchiature atte ad intercettare conversazioni. Nel mese di maggio scorso avevano colpito anche a Fidenza, ove si erano introdotti all’interno di un’abitazione e avevano asportato una cassaforte “sradicandola” dal muro. All’interno erano custodite diverse armi da fuoco, munizioni, denaro contante e documenti. L’immediata attivazione dei carabinieri del Nucleo Operativo di Fidenza ha permesso di recuperare nel giro di poche ore la cassaforte in un campo agricolo e parte del bottino, fornendo con questo contributo ai colleghi di Castiglione delle Stiviere importanti elementi investigativi che hanno permesso di chiudere i cerchio sulla complessa e brillante attività investigativa.
L’indagine: L’inchiesta è stata avviata a gennaio scorso, a seguito di numerose denunce di furto in abitazione. A condurla, come detto, sono stati i carabinieri della compagnia di Castiglione delle Stiviere. I quattro arrestati sarebbero i responsabili di svariati furti e rapine in abitazione, commessi in orario diurno. Ognuno avrebbe avuto un ruolo ben delineato nell’organizzazione, dall’individuazione degli appartamenti e villette da svaligiare fino al reperimento di targhe truccate da impiegare per “ripulire” le auto di grossa cilindrata usate per i colpi.
Le vetture, per altro, venivano spesso ridipinte con nuovi colori, nel tentativo di renderle meno riconoscibili (la cosiddetta tecnica del wrapping). In una circostanza, i quattro, scoperti dalle vittime, si sarebbero anche finti carabinieri, riuscendo a garantirsi una via di fuga.
Inoltre è stato accertato che gli indagati erano in possesso di apparecchiature con cui intercettavano le comunicazioni radio delle forze dell’ordine.
Le cifre: Nell’ordinanza con cui è stato disposto l’arresto e la detenzione in carcere dei quattro, sono contestati 36 furti in abitazione, fra consumati e tentati, che avrebbero fruttato un bottino complessivo di circa 300.000 euro.
Nel corso delle perquisizioni è stata recuperata parte del provento dei furti e sono state sequestrate le auto utilizzate, nonché strumenti per truccare le targhe e bidoni di vernice con cui riverniciare le quattro ruote.