Di Francesco Graziano Bologna, 17 gennaio 2023 - Erano poco più di duecento le persone ieri sera, ad aver preso parte al primo sit-in organizzato al sistema delle piazze di Castelvetrano dopo l’arresto del latitante Messina Denaro, uno dei drammatici protagonisti della stagione stragista del ’92 e ‘allievo’ di Riina che lo prese sotto la sua ala protettiva dopo che il padre della “ Primula rossa” o “ Diabolik”, a seconda di come veniva chiamato, glielo affidò direttamente. Un “ grazie” a forze dell’ordine e giudici gridato da politici, liberi cittadini, scout, amministratori e professionisti.
Franco Messina, del Comitato “Orgoglio castelvetranese” ha affermato: “ L’arresto segna l’inizio di un’operazione che non deve oramai fermarsi”, concludendo, “ adesso gli investigatori dovranno scoprire tutte le collusioni che erano presenti tra mafia e altri ambienti anche istituzionali. Chi è che è stato a difendere la latitanza di Messina Denaro?”.
Tra i manifestanti c’era anche Michela D’Antoni, medico veterinario che abita nella zona dove c’è la casa di famiglia di Matteo Messina Denaro. “La sua latitanza ( di Matteo.M.D) ha generato l’abitudine in alcuni comportamenti di certi castelvetranesi, distorcendo il nostro fare quotidiano.
Adesso Castelvetrano dovrà scegliere da che parte stare”.
La serata si è chiusa con l’intonazione dell’Inno di Mameli e un lungo battito di mani.