Roma, 8 luglio 2022 – In questi 60 anni, contrassegnati da notevoli mutamenti sociali, dall'emergere di criticità nuove e da costanti progressi scientifici, è inevitabilmente cambiato anche il ruolo del Servizio Sanitario della Polizia di Stato, sempre più impegnato in compiti di supporto e di formazione nei riguardi del proprio personale e sempre più inserito nel contesto della Sanità Pubblica.
La professione sanitaria è cambiata, sono diventate preminenti l'organizzazione, la capacità di fare squadra, la necessità di un continuo aggiornamento. La pandemia da SARS-CoV-2, in tal senso, ha rappresentato un formidabile strumento di tenuta del servizio sanitario, evidenziandone alcune criticità ma, al tempo stesso, anche la sua capacità di far fronte e di ripartire e questo impegno è stato premiato con la medaglia d'oro alla bandiera della Polizia di Stato.
Questi i temi trattati nel Convegno "La Sanità della Polizia di Stato 3.0" che vede la presenza di illustri relatori prevenienti dal mondo Universitario e della sanità pubblica e l'intervento del Sottosegretario di Stato Franco Gabrielli sulle tematiche della Cybersicurezza e sanità.
La Direzione Centrale di Sanità ha messo in campo durante il periodo della pandemia, al servizio delle persone, tutti i suoi professionisti per l’assistenza ed il contenimento dei contagi, sia nella fase antecedente alla campagna vaccinale che nel corso della sua attuazione, avvenuta in piena sinergia con il Servizio Sanitario Nazionale. La competenza tecnico-professionale degli operatori è stata particolarmente indirizzata nei confronti dei soggetti maggiormente esposti prestando attenzione ad ogni aspetto, anche attraverso il fondamentale apporto del Servizio di Psicologia che ha supportato capillarmente sul territorio quanti, anche tra gli operatori e le loro famiglie, si sono trovati coinvolti in eventi traumatici, aiutandoli a gestire e superare i momenti di difficoltà. Di sostanziale importanza in tal senso è stata la rete di “Pari” sul territorio che, con la supervisione di esperti medici e psicologi e previa specifica formazione, ha consentito a poliziotti dotati di pregressa esperienza di eventi traumatici nell’ambito della loro attività, di mettersi a disposizione nel supporto ai colleghi nei momenti di maggiore difficoltà.
E grazie anche al lavoro della Direzione Centrale di Sanità che durante le celebrazioni del 170 Anniversario, il Presidente della Repubblica ha insignito la bandiera della Polizia di Stato della Medaglia d’oro, al valor civile, con la seguente motivazione.
“Alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che con eccezionale valore e senso del dovere hanno profuso ogni energia nel garantire, anche in occasione dell’emergenza pandemica da COVID- 19, la tutela della salute di tutti i cittadini.”
Servizio sanitario della Polizia di Stato
Il Servizio Sanitario della Polizia di Stato, con le sue numerose articolazioni a livello centrale e periferico, è da sempre impegnato in compiti di natura assistenziale e medico-legale nei confronti degli appartenenti all’Amministrazione della Pubblica Sicurezza.
E’ costituito da circa 290 medici in servizio sul territorio nazionale, in tutte le province italiane, 54 psicologi, circa 250 unità di personale infermieristico, 15 fisioterapisti e personale vario di supporto sanitario; 7 uffici di coordinamento dell’attività sanitaria a competenza interregionale e dalla cabina di regìa rappresentata dalla Direzione Centrale di Sanità (DCS) del Dipartimento della P.S., in costante collegamento e collaborazione con tutti gli altri uffici di vertice dell’Amministrazione e con tutti gli altri organismi centrali.
Dal 1962 ad oggi la medicina è molto cambiata, si è settorializzata ed ha sviluppato competenze ormai ultra specialistiche. Oggi è il servizio sanitario tutto che garantisce i diversi compiti necessari al buon funzionamento dell’Amministrazione, primo tra tutti la cura del suo capitale umano, che rappresenta la risorsa insostituibile e più preziosa per ogni organizzazione. Il singolo medico contribuisce con il suo ruolo, la sua specializzazione, le sue attitudini, la sua esperienza in un mosaico fatto da componenti diverse e complementari, composto anche da tutte le altre professioni sanitarie. Insieme, ognuno nella sua specificità, per una squadra più forte.
In questi ultimi due anni di pandemia, grazie all’impegno costante del personale sanitario della Polizia di Stato, l’attività delle sale mediche è stata sempre garantita sia per le attività di carattere assistenziale e medico-legale, sia per le attività di contact tracing, monitoraggio di contagi, vaccinazioni anti-Sars-Cov2 e somministrazione di vaccini antinfluenzali.
Gli operatori sanitari della Polizia di Stato sono stati parte attiva, fin dall’inizio della campagna vaccinale anti Sars-Cov2, sia attraverso l’allestimento di centri vaccinali all’interno delle strutture della Polizia di Stato ed interamente gestiti da personale dell’Amministrazione, sia mettendo a disposizione il personale sanitario dei centri vaccinali delle ASL territoriali.
Non manca l’opera del servizio sanitario della Polizia di Stato su altre tematiche generali: la formazione del personale all’utilizzo del Taser, l’assistenza sanitaria nei voli di rimpatrio, l’introduzione di modelli di supporto psicologico per il personale dopo eventi psico-traumatici e l’assistenza sanitario ad operazioni di ordine e sicurezza pubblica e grandi manifestazioni sportive.
È assicurata la prosecuzione delle attività concorsuali che vedono impiegate le commissioni mediche per l’arruolamento e contestualmente all’attività lavorativa, non è stata trascurata l’importanza dell’aggiornamento continuo per le professioni sanitarie della Polizia di Stato; pertanto la DCS, già accreditata come provider ECM (educazione continua in medicina), realizza corsi di aggiornamento con il relativo conseguimento dei crediti ECM.