Gli organizzatori hanno voluto ricordare i cinquant’anni di impegno e di attivismo di tante persone ed associazioni LGBTIQ+, infatti, si può dire che in Italia la storia del movimento LGBT è iniziata nel 1971 quando un articolo pubblicato su “La Stampa” dallo psicoterapeuta Dacquino irritò un gruppo di ragazzi omosessuali che crearono il FUORI, il primo vero movimento di emancipazione degli omosessuali in Italia.
Così sabato mattina grazie all’autore e regista televisivo e radiofonico Giorgio Bozzo presente al convegno in qualità di storico e moderatore si sono raccontati circa cinque decenni di attivismo ma anche di vite sacrificate per il riconoscimento dei diritti non solo degli omosessuali.
Giorgio Bozzo ha aperto il convegno mostrando a tutti un interessantissimo video tratto dal suo podcast “Le radici dell’orgoglio” per far nascere così nei presenti il desiderio di saperne di più di una storia dalle tinte arcobaleno.
Il primo a prendere la parola è stato Beppe Ramina, giornalista da sempre impegnato per le cause LGBT e primo presidente nazionale di Arcigay.
Nel suo intervento, Ramina ha sottolineato tutto l’impegno dei collettivi e dei gruppi politici che li sostenevano, ma anche dell’esperienza di autogestione del primo centro LGBT in Italia. A seguito del suo racconto c’è stato l’intervento dell’istrionico e parmigiano Silvio Malacarne che ha parlato del primo collettivo costituitosi a Parma (COP) e di come gli omosessuali, vivano nella nostra città verso la fine degli anni 60 e successivamente.
La parola poi è passata a Roberta Vannucci attivista lesbica molto conosciuta ed apprezzata in Italia anche nella qualità di presidente di Arcilesbica Nazionale che ha parlato della crescita del movimento e dell’impegno profuso affinché anche le donne omosessuali godessero di attenzioni e rispetto.
Più sofferta e tormentata l’esperienza raccontata da Neviana Calzolari, donna transessuale, che ha riferito delle difficoltà patite ora ed in passato dalle persone trans che ha differenza degli altri non possono nascondere o celare la propria identità sessuale. La Calzolari ha parlato anche delle leggi ottenute con tanta difficoltà e che hanno permesso solo in parte di poter vivere più serenamente la propria condizione.
L'ultimo intervento è stato quello di Gianni Geraci, più volte presidente dell’Associazione Il Guado e portavoce del coordinamento dei Gruppi di Cristiani Omosessuali in Italia il quale ha raccontato della coraggiosa esperienza di alcuni sacerdoti che si sono messi contro le indicazioni del Vaticano e hanno seguito il cammino di fede di tanti omosessuali credenti. Geraci ha fatto riferimento anche all’apertura della Chiesa da quando c’è Papa Francesco e delle speranze di tante persone LGBT credenti. Al termine c’è stato spazio per domande da parte del pubblico ed anche un momento di convivialità tra tutti i presenti. Il 18 giugno si terrà il Pride che parte da piazzale Santa Croce alle 15, ma fino ad allora altri eventi ed altre iniziative sono previste dal Comitato Parma Pride.