Parma Procura, 26 aprile 2022 - L’indagine trae origine dalla denuncia presentata dalla moglie ad inizio aprile, dopo 7 anni di riferite minacce e violenze, ai carabinieri di una delle Stazione della provincia di Parma.
Nella denuncia sono riportati diversi episodi, orientati a instaurare un clima di violenza e prevaricazione da parte del marito al fine di annichilire la capacità di autodeterminazione della donna, instaurando un clima mortificante che ne avrebbe reso intollerabile la convivenza. In particolare, la persona offesa ha raccontato una serie di episodi violenti, che quasi sempre sarebbero avvenuti in presenza dei figli minorenni.
La donna, diverse volte, per fuggire alle ire del marito, trovava rifugio presso la casa dei genitori. Proprio questi ultimi, che abitano al piano di sopra, hanno fornito ai carabinieri dichiarazioni in ordine alle violenze che sarebbero state perpetrate dall’uomo, nei confronti della figlia, anche in loro presenza. La migliore amica della donna, ascoltata dai carabinieri, a sua volta ha riferito di confidenze ricevute dalla vittima sulla grave situazione familiare, fornendo a supporto una chat intercorsa tra loro.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, alla luce degli elementi indiziari acquisiti, sulla base delle dichiarazioni raccolte in ambito familiare, dell’acquisizione dei messaggi intercorsi tra le due amiche, ritenendo integrata la gravità indiziaria, ha disposto, nei confronti del 50enne, la misura cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia.
L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Parma.