Dopo la fucilazione i loro corpi furono abbandonati sulla neve a Vigatto in via Martinella, alle porte di Parma, esposti come monito.
"Vollero e morirono per una patria migliore" si legge sul monumento accanto al quale, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, il Consigliere Sandro Maria Campanini ha ricordato come "uno spirito di cura debba diventare fondamentale anche dopo la pandemia, cura della democrazia che richiede di essere vissuta, pratica e testimoniata" come ha detto anche Franco Ceccarini per le tre Associazioni partigiane ANPI, ALPI e ANPC sez. di Collecchio "il nostro compito oggi è quello di trasmettere ai giovani i valori che ci hanno condotto fin qui. Dobbiamo seminare, come contadini fiduciosi, anche in campi che possono sembrare aridi, che la vita di oggi dipende da quella di ieri. Qualcuno ha militato, ha resistito per consegnarci un mondo libero: dobbiamo insegnarlo ed esempio di questi valori insieme a chi lo vivrà in futuro".
Insieme a Guglielmo Cavazzini per le tre associazioni ANPI, ALPI e ANPC di Parma, a Susanna Braga Vice Presidente di Isrec Parma erano presenti Pier Luigi Zanlari figlio del Comandante Partigiano combattente col nome di Aquila del Distaccamento della 3^ Brigata Julia, Angelo Guidozzi, Bonati Stefano e il Marchese Raimondo Meli Lupi in rappresentanza della frazione di Vigatto durante la cerimonia che ha visto la deposizione di una corona d'alloro e un momento di raccoglimento e preghiera officiato da Don Crispino Ngala della Parrocchia di Vigatto.