Un anno fa l'appuntamento, che si rinnova ogni anno testimoniando l'affetto della città e la fama internazionale della figura di Toscanini, fu uno dei primi appuntamenti aperti al pubblico dopo il lockdown, quest'anno coglie il giorno di chiusura del biennio di Parma Capitale Italiana della Cultura e ha visto una larga partecipazione di pubblico che, dopo la deposizione degli omaggi floreali e delle orazioni ufficiali, ha partecipato ad una visita guidata nelle sale del Museo con l'illustrazione competente del personale del Museo.
"Ci sembra molto bello che la figura di Toscanini coincida, con l'ultimo giorno, con il finale del nostro viaggio di Capitale Italiana della Cultura." ha detto Michele Guerra "E' importante confermare questa tradizione annuale che ci vede uniti nella Casa che gli diede i natali per raccontarne l'eredità e le responsabilità cui ci chiama. Toscanini non è stato solo il grande direttore che tutti conosciamo, ma un esempio politico e morale a cui tutto il Paese e in particolare Parma può fare riferimento, un esempio che chiude felicemente il nostro progetto che ha affermato che la cultura batte il tempo, e che gli esempi di grandi uomini ci aiutano a viverlo"
Beniamina Carretta delegata delle attività culturali della Provincia di Parma ha ricordato l'importanza della figura di Toscanini per promuovere la cultura musicale e la storia contemporanea soprattutto nelle giovani generazioni, una figura che sostiene una cultura musicale di territorio e una testimonianza storica di partecipazione.
Gianluigi Giacomoni a nome di Alberto Triola Sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini ha ricordato il Maestro legandolo a due parole: "Resistere e costruire: due parole che hanno contraddistinto l'uomo, insieme al musicista, nell'impegno civile durante le due guerre mondiali, protagonista attivo a livello sociale e politico, oltre che in prima linea nella ricostruzione dei teatri distrutti dopo il suo ritorno in patria."