Il servizio di Rete 4, stimolato da un articolo in prima pagina della Gazzetta di Parma sulla microcriminalità delle baby gang, sembra aver risvegliato l’opinione pubblica e le istituzioni da quel torpore, da quella indifferenza che da un po’ di tempo attanagliava la città su questo argomento. Una sorta di rassegnazione e di preoccupante accettazione sembrava gravare su una città che paradossalmente veniva inserita come la più vivibile d'Italia.
Ora non è il momento di polemizzare, ma di unirci tutti contro una piaga che sta colpendo Parma.
Noi come sempre ci siamo, purché le istituzioni tutte – Comune, Prefetto, Questore – si facciano veramente carico della grave situazione che sembra radicarsi nelle nostre strade.
Da più vent'anni la nostra associazione si interessa di sicurezza e tante volte abbiamo lanciato, a volte urlato, “grida” di dolore sulla microcriminalità che stava subdolamente avvolgendo Parma, purtroppo molte volte siamo stati visti come fastidiosa interferenza o come esagerata percezione dei fatti: bisogna smetterla di parlare di insicurezza percepita, ma parlare invece di insicurezza reale.
È giunto davvero il momento di intervenire con un'azione reale, coordinata e immediata.
Le istituzioni abbandonino la carota e il buonismo, ne va della sicurezza di tanti cittadini e di tante attività che hanno già troppo sofferto per il Covid e che si aspettano, almeno in questo caso, non solo parole ma risposte e fatti concreti su questa nuova piaga della microcriminalità giovanile.
Non è più tollerabile attendere.
Fabrizio Pallini Presidente associazione I Nostri Borghi