Parma, 24 agosto 2021 - Nel centro di Parma comandano bande di giovani violenti che ciclicamente si affrontano a suon di botte, bottigliate, coltelli, spaventando residenti e negozianti e, spesso, aggredendo e rapinando i coetanei.
Le cronache cittadine sono zeppe delle notizie di aggressioni, furti, risse a due passi dagli uffici di chi, almeno sulla carta, dovrebbe vigilare sulla nostra sicurezza. I giornali riportano fatti, abitudini, luoghi di ritrovo, ma il problema non viene affrontato.
Che li si definiscano baby gang, bulli, spacciatori, la sostanza non cambia: i padroni delle strade, dei parchi e delle piazze di Parma sono le bande di delinquentelli, per lo più immigrati di prima o seconda generazione che fanno quello che vogliono.
Da anni la Lega raccoglie le denunce dei cittadini e sottopone il problema alla Giunta in Consiglio comunale, senza che il Comune se ne interessi.
Eppure è una precisa responsabilità di chi, a livello locale e nazionale, per ideologia o interesse, sottovaluta l’importanza della sicurezza dei cittadini e i problemi che l’immigrazione di massa porta con sé.
L’immobilismo che vediamo da parte del ministro Lamorgese, che permette ad un rave party di tenere in scacco per giorni lo Stato e consente continui sbarchi di migranti sulle coste italiane, è lo stesso che nel piccolo riscontriamo a Parma nell’assessore Casa sui problemi di sicurezza in città: tante interviste, dichiarazioni ed enunciazioni ma nessun fatto.
Sarebbe opportuno che entrambi dessero segni di vita. Possibilmente non solo a mezzo stampa.
Così il gruppo Lega in Consiglio Comunale a Parma