Venerdì, 10 Gennaio 2014 22:57

Marò, l’ennesima figuraccia della nostra diplomazia In evidenza

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Nei prossimi  due giorni l’India deciderà sulla pena di morte. 

di LGC -- 

Parma 10 Gennaio 2014 --

Pena di morte sì, pena di morte no! 

E’ di oggi la notizia che, dopo quasi due anni, l’India deciderà, entro i prossimi due giorni, se Massimiliano Latorre e Salvatore Girone saranno a rischio di pena di morte. 

E pensare che solo due giorni fa Staffan De Mistura - Inviato speciale del Governo - dichiarava che il rinvio dell’udienza non è stato un atto subìto dal Governo  Italiano ma voluto dai legali dei due Marò perché non si può procedere senza un atto di accusa preciso. E poco dopo, intervistato a “La Vita in Diretta”, il diplomatico catechizzava  che “ci sono due maniere di agire, una è quella di usare i muscoli l’altra di imparare da un grande italiano, Macchiaveli. Noi stiamo applicando, con fermezza e determinazione, la strategia di Macchiavelli” e poco dopo insiste sulla posizione gongolosa “E’ stata una partita mal gestita dagli indiani ho voluto giocare questa partita molto politicamente”.

Era l’otto gennaio e la risposta indiana non si è fatta attendere. Ogi sappiamo che entro due-tre  giorni sapremo se i nostri due militari entreranno nel cerchio della morte.

Non c'è che dire! Abbiamo, in questa vicenda indiana, dato dimostrazione di grandi capacità diplomatiche.  

Peccato che da tanto DNA (è di oggi la notizia che il DNA Italiano è il più ricco in Europa, una diversità fino a trenta volte superiore), l’Italia abbia giocato la partita diplomatica non proprio con i  meglio dotati. 

L’Università Sapienza di Roma, alla luce di quanto accaduto, dovrebbe estendere la ricerca sul DNA  sino all’India. Forse loro, gli indiani, sono ancor più dotati di noi e allora avremmo una ragionevole giustificazione dei nostri insuccessi.