Mercoledì, 23 Giugno 2021 15:09

Salone fantasma, due arresti per truffa In evidenza

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Si tratta di un 34 enne bergamasco e di un 28 padovano, che nel 2019 avevano messo in piedi un autosalone fittizio per poi chiuderlo e sparire al momento della consegna dei veicoli, già pagati. Sequestrati anche 60 mila euro. 

SAVIGNANO SUL PANARO (MO) 23 giugno 2021  – Due anni fa avevano allestito di punto in bianco un autosalone fittizio, poi denominato “Auto Zentrum” con tanto di insegna, affittando tre vetrine in via Tavoni, a Savignano sul Panaro. Lo avevano poi allestito con alcune auto e scattato delle foto, poi utilizzate per attirare clienti servendosi delle piattaforme Autoscout24 e Subito.it. Con questo stratagemma erano riusciti a truffare 37 ignari acquirenti, invitandoli perfino a provare le vetture su strada e truffandoli per quasi mezzo milione di euro. 

Ai clienti, infatti, venivano fatti firmare contratti ed erano state perfino consegnate loro le carte di circolazione dei veicoli “acquistati”. Una cura dei particolari che non faceva trasparire nulla di losco. Peccato, però, che al momento della consegna delle auto, programmata per tutti in date successive al 20 gennaio 2019, la concessionaria sia stata letteralmente chiusa e i proprietari spariti.

Ora, tuttavia, a distanza di due anni, a seguito delle denunce delle vittime e delle conseguenti indagini, sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelareuna in carcere e una ai domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Modena su richiesta del Pm, nei confronti, rispettivamente, di un 34 enne bergamasco e di un 28 enne padovano, mentre un terzo soggetto rimane a piede libero. I reati contestati sono quelli di truffa aggravata e continuata e di bancarotta fraudolenta, quest’ultima imputabile grazie alla richiesta di fallimento della società. 

Il 34 enne bergamasco, amministratore della societàsi è costituito nella giornata di ieri ai Carabinieri di Treviglio, mentre il 28 enne padovano è stato rintracciato dai militari la scorsa settimana. La Procura ha stimato che la truffa aveva fruttato circa 445 mila euro, soldi pagati dai clienti truffati, poi trasferiti sui conti della società. Di questi, ne sono rimasti solo 60 mila, sottoposti a sequestro

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