Un po’ di storia
La tradizione riporta che nelle nostre campagne la Festa del Lavoro era celebrata con la cosiddetta “cappellettata antifascista”. In una realtà contadina, dedita al lavoro duro dei campi che coinvolgeva tutta la famiglia patriarcale, il Primo Maggio, diventava una delle rare giornate in cui si poteva fare festa. Le donne in cucina preparavano il brodo di gallina, si allestiva la tavola con il servizio migliore, si mangiavano i cappelletti in brodo e (per molte famiglie) eccezionalmente anche la carne. Oggi, più che una festa, diremmo un evento.
Il regime fascista però aveva imposto il divieto di celebrare le ricorrenze d’ispirazione socialista. Nella casa dei Fratelli Cervi, il Primo Maggio (divenuta la festa fascista “Natale di Roma”) un piccolo cappelletto veniva applicato al bavero della giacca in sostituzione del tradizionale – ma vietato – garofano rosso.
I cappelletti divennero così un simbolo gastronomico dell’antifascismo, oltretutto immediato e riconoscibile. Talmente identificativo che i fascisti organizzarono squadre di “stanga caplètt” (bastona cappelletti) con il compito di controllare che nelle case delle famiglie “rosse” non fossero serviti in tavola, così da stroncare anche l’aspetto più conviviale della ricorrenza.
Tradizione e novità
- Il gadget in plastilina
Il gruppo consiliare Progetto Gattatico e la sezione locale del PD, con il patrocinio del Comune, proporranno anche quest’anno il gadget del “cappelletto antifascista solidale”. Realizzato in plastilina e colorato in bianco rosso e verde, il simpatico articolo sarà disponibile in versione calamita o in versione segnalibro.
Ordinabile già da ora ai numeri 349.5587077 (Federica) e 333.3716788 (Paolo), sarà consegnato direttamente a domicilio (ma …senza fretta). Si richiede un’offerta minima di 5 euro: il ricavato sarà versato sul conto corrente del Comune di Gattatico, attivato per raccogliere fondi a sostegno delle famiglie in difficoltà per l’emergenza Covid. - La novità: i cappelletti tricolore di Gattatico
La gustosa novità del 2021 è invece il vero cappelletto tricolore. Dalla collaborazione con il laboratorio gastronomico “Boun da Mat” di Praticello è nato infatti il “cappelletto tricolore di Gattatico”. I tradizionali cappelletti sono infatti proposti in confezione tricolore, “verdi” (con pasta a base di spinaci), “rossi” (con pasta a base di rape), oltre ai tradizionali “gialli”.
I cappelletti tricolore sono ordinabili direttamente in gastronomia (333.8391359), il prezzo indicativo è di 35 euro al chilogrammo e resta sempre la finalità solidale: parte del ricavato della vendita sarà devoluta al sostegno economico delle famiglie del Paese, con versamento sul conto corrente solidale attivato dal Comune di Gattatico.
Un nuovo modo di festeggiare il Primo Maggio, con un occhio alla tradizione, ma anche coinvolgendo il palato.
Dichiarazione del sindaco Luca Ronzoni
Primo Maggio, Festa dei lavoratori. Una ricorrenza celebrata in molti paesi del mondo, per ricordare tutte le lotte, le battaglie, le vicissitudini che i lavoratori e le loro famiglie hanno dovuto affrontare, subire, combattere, per vedere riconosciuti i propri diritti. Mai come in quest’anno la Festa dei Lavoro dovrebbe avere un sapore di rinascita, di ripartenza, di riscatto.
Ma per il secondo anno consecutivo la pandemia ci obbliga ad una attenta rivisitazione delle cerimonie ed il rispetto del distanziamento ci impone di cancellare tutte le manifestazioni di aggregazione che storicamente si svolgevano nelle piazze.
Nel comune di Gattatico, sede dell’istituto Cervi, la festa dei lavoratori è strettamente legata alla lotta antifascista, al riconoscimento della dignità del lavoro, dell’uguaglianza e della libertà che un lavoro equo e regolamentato restituisce all’individuo ed alla comunità, perfettamente in antitesi con l’ideologia fascista, della superiorità, del dominio, dell’oppressione.