Parma 16 marzo 2021 – Nella notte tra domenica e lunedì personale della Polizia di Stato procedeva all’esecuzione di due distinte misure di carcerazione gravanti su di un cittadino albanese rintracciato nel territorio del Comune di Parma.
Durante un controllo in una struttura alberghiera, infatti, gli Agenti della Squadra Volanti si accorgevano che un soggetto stava cercando la fuga lungo la tettoia esterna, al chiaro fine di sottrarsi agli accertamenti.
Dopo una vana rapida fuga, al soggetto veniva intimato l’alt e quest’ultimo veniva contenuto e accompagnato presso i locali della Questura.
Qui, dopo gli accertamenti fotodattiloscopici, emergeva che il soggetto, L.A. di nazionalità albanese classe 1993, era ben noto agli Uffici di Polizia.
Ricostruendo la sua storia giudiziaria si appurava che l’uomo, già irregolare sul territorio e gravato da precedenti di polizia per spaccio di sostanze stupefacenti, era stato espulso dalla frontiera aerea di Bologna con espressa intimazione di non fare ritorno per dieci anni sul territorio della Repubblica.
A seguito del suo successivo rientro, del conseguente arresto e di una nuova denuncia nei suoi confronti, veniva instaurato un nuovo procedimento penale nella città di Ferrara. L’uomo, condannato per questi motivi, era stato posto in regime di detenzione domiciliare.
Le prescrizioni imposte erano tuttavia state più volte ignorate dal reo, il quale veniva rintracciato libero sul territorio.
A seguito di ciò e di una nuova denuncia all’A.G., la magistratura di sorveglianza decideva di inasprire la misura alternativa in atto e di ordinare l’espiazione della pena in stato di detenzione, ma l’uomo si rendeva del tutto irreperibile.
Anche il Gip di Ferrara disponeva l’aggravamento della misura cautelare dei domiciliari con la custodia cautelare in carcere.
Il suo stato di latitanza terminava tuttavia a seguito degli eventi di domenica notte, rintracciato dagli Agenti della Polizia di Stato.
Una volta notificati gli atti nei suoi confronti e data notizia al sostituto Procuratore della Repubblica, all’uomo venivano notificate entrambe le ordinanze e quindi veniva tradotto presso la casa circondariale di Parma per l’espiazione della residua pena detentiva.