Giunti sul posto gli Agenti si avvedevano che la segnalazione giungeva dalla madre del soggetto, disperata per lo stato del figlio, in escandescenze a seguito di un supposto abuso di sostanze stupefacenti.
Accedendo all’immobile gli appartenenti alla polizia di Stato venivano immediatamente aggrediti dall’uomo con pugni e calci, evitati solo per la prontezza degli Agenti. Non soddisfatto del gesto, l’uomo iniziava a scagliare nei loro confronti suppellettili ed oggetti di ogni tipo, fino a raggiungere la propria cucina.
Qui, temendo che potesse estrarre un’arma e rendere ancor più pericolosa la sua condotta, gli operatori provvedevano ad immobilizzarlo, anche grazie allo spray al peperoncino in dotazione.
L’individuo, generalizzato per L.J.H.E., cittadino straniero classe 1980 in regola sul territorio, ma con un lungo passato di tossicodipendenza, veniva pertanto arrestato sul posto per il reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Il soggetto, come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di turno veniva associato nelle camere di sicurezza della Questura in attesa del giudizio di convalida e giudizio direttissimo.
Nella mattina seguente egli veniva condotto a giudizio dove il Tribunale di Parma, considerati i gravi fatti, convalidava l’arresto, condannando lo stesso ad una pena patteggiata di un anno e mesi sei di reclusione con pena sospesa.