Mercoledì, 03 Febbraio 2021 11:56

Sottrae i codici home banking e "preleva" 10.000€ a una 38enne parmense In evidenza

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Carabinieri del comando provinciale di Parma. 
Pishing: carpisce i codici dell’home banking di una donna e gli sottrae 10.000 euro, denunciato

Parma 2 febbraio 2021 - Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria un 35enne per accesso abusivo ad un sistema informatico.

L’uomo è ritenuto responsabile di aver sottratto un ingente somma di denaro dal conto corrente di una inconsapevole donna parmigiana, di 38 anni, dopo averle carpito abusivamente “username” e “pin” necessari per accedere all’home banking del proprio istituto di credito.

In sostanza, la donna appurava, con suo grande stupore, che nei giorni scorsi dal proprio conto bancario era stato effettuato un bonifico di 10.000 euro, in favore di un soggetto campano già gravato da precedenti di polizia, che la donna non ha mai conosciuto e con cui non ha mai avuto niente a che fare.

Inutili i tentavi di farsi ritrasferire i soldi indietro, l’illegittimo beneficiario si rendeva subito irreperibile.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Parma, rammenta a tutta la cittadinanza che sono sempre più frequenti le “truffe online” e sempre maggiori i rischi che qualcuno possa appropriarsi indebitamente dei nostri codici di accesso alla rete.

L’Arma di Parma, di seguito, riepiloga una serie di raccomandazioni ed accorgimenti, sempre validi, finalizzati ad evitare di finire nelle trappole dei cd “furboni” del web.
Eccole:
1. Utilizzare software e browser completi ed aggiornati: il primo passo per acquistare in sicurezza è avere sempre un buon antivirus aggiornato all’ultima versione sul proprio dispositivo informatico.
2. Dare la preferenza a siti certificati o ufficiali: in rete è possibile trovare ottime occasioni ma quando un’offerta si presenta troppo conveniente rispetto all’effettivo prezzo di mercato del prodotto che si intende acquistare, allora è meglio verificare su altri siti. Potrebbe essere un falso o rivelarsi una truffa. In caso di siti poco conosciuti si può controllare la presenza di certificati di sicurezza quali TRUST e VERIFIED / VeriSign Trusted che permettono di validare l’affidabilità del sito web.
3. Un sito deve avere gli stessi riferimenti di un vero negozio: prima di completare l’acquisto verificare che il sito sia fornito di riferimenti quali un numero di Partiva IVA, un numero di telefono fisso, un indirizzo fisico e ulteriori dati per contattare l’azienda. Un sito privo di tali dati probabilmente non vuole essere rintracciabile e potrebbe avere qualcosa da nascondere. I dati fiscali sono facilmente verificabili sul sito istituzionale dell’Agenzia delle Entrate.
4. Leggere sempre i commenti e i feedback di altri acquirenti: prima di passare all’acquisto del prodotto scelto è buona norma leggere i feedback pubblicati dagli altri utenti sul sito che lo mette in vendita. Le “voci” su un sito truffaldino circolano velocemente online!
5. Utilizzare soprattutto carte di credito ricaricabili: per completare una transazione d’acquisto sono indispensabili pochi dati come numero di carta, data di scadenza della carta ed indirizzo per la spedizione della merce. Se un venditore chiede ulteriori dati probabilmente vuole assumere informazioni personali (numero del conto, PIN o password) che, in quanto tali, dovete custodire gelosamente e non divulgare.
6. Non cadere nella rete del phishing e/o dello smishing…: molti avranno certamente ricevuto qualche strano SMS o mail con richiesta di comunicare i dati per favorire una pseudo “verifica” in atto da parte della banca o dalle Poste. Questa tipologia di mail è detta “Phishing”, termine che tradotto in italiano vuol dire letteralmente “pescare” (se fatto attraverso sms sul cellulare diventa invece “Smishing”).
Ed è quello che i truffatori tentano di fare per accaparrarsi i dati segreti che i correntisti detengono. Queste comunicazioni hanno l’aspetto di una vera e propria mail che la banca o Poste Italiane potrebbe inviare a favore di una “verifica” dei dati: l’obiettivo del testo è quello di invogliare l’utente a comunicare i propri dati che, però, non giungono al proprio istituto, ma a criminali che sfruttano le informazioni per prosciugare i risparmi.
Quindi è molto importante prestare le dovute attenzioni: le Banche e le Poste Italiane non effettuano mai la richiesta di dati sensibili tramite mail perché optano per vie di comunicazione dirette e meno soggette a truffe.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Parma, invita i cittadini a sporgerne immediata denuncia qualora si incappi in una delle summenzionate tipologie di reati informatici.

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