L’indagine è partita dalla denuncia-querela presentata, il 3 luglio 2019 presso la Stazione Carabinieri di Langhirano, da un camionista che il giorno prima, durante le operazioni di carico merce (prosciutti da una ditta di quel centro), subiva il furto del borsello custodito all’interno della cabina del suo camion mediante l’effrazione della serratura. Poco dopo, il malcapitato si rendeva conto che attraverso il bancomat era stata asportata la somma di 2.000 euro, tra prelievi e spese presso un centro commerciale di elettronica di Parma.
Altri autotrasportatori, in data 11 giugno, 28 luglio e 22 settembre 2020, denunciavano ai carabinieri di Langhirano patiti furti di portafogli, sempre custoditi all’interno di articolati, rubati mentre erano intenti ad effettuare operazioni di carico merce. Anche in queste circostanze venivano prelevate centinaia di euro attraverso l’uso indebito dei bancomat.
Le indagini, brillantemente eseguite dalla Stazione CC di Langhirano, hanno consentito di ricostruire analiticamente tutte le varie fasi dei delitti oggi contestati.
Attraverso il paziente controllo delle telecamere di sorveglianza delle varie zone interessate, è stato possibile ricostruire analiticamente i vari passaggi dell’auto utilizzata dagli indagati, a partire dalla zona dei furti sino alla zona ove si trovano gli istituti di credito presso i quali i bancomat/carte di credito sono state indebitamente utilizzate. Dal raffronto delle immagini è stata ricostruita pertanto tutta la dinamica dei singoli accadimenti, con identificazione sia dell’auto usata che dei due responsabili.
Pertanto, il Giudice per le Indagini Preliminari, alla luce degli elementi indiziari acquisiti, ritenendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, nonché il concreto e attuale pericolo (gli ultimi fatti risalgono a meno di tre mesi fa) che i prevenuti, se lasciati liberi, compiano nuovi reati di natura predatoria, ha disposto la misura cautelare in carcere per uno e gli arresti domiciliari per l’altro.
L’arrestato è stato associato alla Casa Circondariale di via Burla.
Peraltro Pilato Daniele (collocato agli arresti domiciliari) proprio oggi è chiamato a rispondere, dinanzi al Tribunale di Parma, di altri furti commessi (uno in concorso con Pilato Giovanni) in Sorbolo e San Polo Torrile tra giugno e dicembre 2014, con modalità assolutamente sovrapponibili a quelle oggi in contestazione.