Si sono salvati grazie alla scritta SOS sulla sabbia dopo aver atteso per tre giorni. La storia, che ha dell’incredibile, arriva da Pikelot, una piccola isola disabitata della Micronesia, una delle isole esterne dello stato di Yap.
Tre naufraghi, uomini, rimasti a corto di carburante, sono sbarcati sull’isola dopo avere perso la rotta per l'atollo di Pulap sulla loro barca di sette metri, rimanendo per 3 giorni sulla spiaggia, fino a quando non si sono salvati grazie alla scritta SOS che avevano pensato di realizzare.
Come dei moderni Robinson Crusoe hanno pensato bene di scrivere sulla sabbia una indicazione che si sarebbe potuta notare dagli aerei e hanno avuto ragione. I tre erano partiti per percorrere un tratto che va all'atollo di Pulap.
Un percorso breve che si è trasformato in un incubo quando la barca è naufragata. Quando i tre non sono arrivati a destinazione sono scattate le ricerche. La polizia marittima della Micronesia, pescatori volontari e la Guardia costiera statunitense e della Marina australiana hanno iniziato a percorrere la costa in cerca dei tre scomparsi La prima segnalazione è arrivata da un elicottero nell’isolotto di Pikelot, considerato disabitato.
Il giorno dopo un aereo ha sorvolato l’atollo e ha avvistato la scritta realizzata sulla spiaggia occidentale dell’isola. I tre naufraghi avevano scritto SOS creando un segno lungo 6-7 metri, ben visibile dall’alto. Ora una nave di pattuglia micronesiana si sta dirigendo verso l'isola per recuperare gli uomini.
A confermare il naufragio ed il ritrovamento il Dipartimento della Difesa a Canberra lunedì. Non è la prima volta, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che una scritta sulla sabbia salva dei naufraghi. Nel 2016 prima tre persone erano naufragate su un’isola disabitata del Pacifico, dopo che la loro imbarcazione si era danneggiata a causa di un’onda anomala. Sempre nell’agosto dello stesso anno, una coppia era naufragata a West Fayu, una piccola isola disabitata della Micronesia, che si trova a circa mille chilometri dalla Papua Nuova Guinea. Anche in questi casi a salvarli era stata una scritta “SOS” realizzata con le foglie di palma.