Martedì, 23 Giugno 2020 16:22

Presentati i numeri della Guardia di Finanza in occasione del 246esimo dalla fondazione In evidenza

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Celebrato, a Parma, il 246° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza

Le Fiamme Gialle di Parma hanno celebrato oggi il 246° Anniversario della Fondazione della Guardia di Finanza. Le celebrazioni, quest’anno, sono state improntate alla sobrietà e compostezza, a causa del perdurare dell’epidemia covid 19 che ha convolto il nostro Paese e dell’emergenza economica e sociale che ne è derivata.

Come ogni anno il Comandante Provinciale, Colonnello t.ST Gianluca De Benedictis, accompagnato dal Presidente della Sezione di Parma dell’Associazione Finanzieri d’Italia, ha deposto una corona di alloro al monumento dei caduti del Corpo collocato all’interno del cimitero della “Villetta”, a ricordo di chi, in passato, si è sacrificato nell’esercizio del proprio dovere.

Il carattere intimo della cerimonia si è percepito ancor di più quando, presso la caserma “Generale Sante Laria” di via Torelli, un ristretto numero di ufficiali e di militari del Comando Provinciale di Parma e dei Reparti dipendenti si è schierato, mantenendo una rigorosa distanza interpersonale, alla presenza del Prefetto di Parma, Dott. Antonio Garufi.

“Emergenza”, “coesione”, “spirito di sacrificio”: queste le parole che sono risuonate nella lettura del messaggio del Presidente della Repubblica e dell’“ordine del giorno” del Comandante Generale del Corpo, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe ZAFARANA. Parole che hanno ricondotto alla mente le gravi perdite che hanno afflitto l’intera collettività, ma che non hanno risparmiato neppure la grande “famiglia” delle Fiamme Gialle.

Il Prefetto di Parma, Dott. Antonio Garufi, ha espresso il proprio ringraziamento per il prezioso contributo che le Fiamme Gialle di Parma hanno fornito, in sinergia con le altre Forze dell’ordine, per garantire condizioni di sicurezza a tutti i cittadini, evitando che il contagio potesse propagarsi.

Il Comandante Provinciale, Colonnello t.ST Gianluca De Benedictis, nella sua breve allocuzione, ha ricordato che, come tutti gli italiani, anche i finanzieri hanno sperimentato la preoccupazione provocata dal pericolo del contagio, i disagi derivanti dalle restrizioni, talvolta la frustrazione e l’impotenza di fronte ai bisogni dei propri affetti lontani. Nonostante tutto sono rimasti sentinelle, custodi di una comunità che nel rispetto delle regole riconosce un presupposto irrinunciabile per la coesione e lo sviluppo della società civile. Le Fiamme Gialle, quale polizia economico finanziaria, hanno continuato a svolgere le attività di istituto a contrasto delle grandi frodi ed a tutela della legalità economica ed hanno contribuito, con le altre Forze di Polizia, al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, costantemente al fianco ed al servizio del cittadino, cercando di rispondere a chiamate, richieste e paure che inevitabilmente questa emergenza sanitaria ha provocato.

BILANCIO OPERATIVO DEL 2019

La Guardia di Finanza di Parma, nella scorsa annualità, ha incentrato la propria azione sul contrasto ai fenomeni illeciti più gravi e complessi, in grado di mettere a rischio contemporaneamente più interessi, economici e finanziari, nonché di sottrarre ingentissime risorse all’intera collettività.

Sono stati eseguiti 4.747 interventi ispettivi e 740 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile. Interventi mirati, calibrati rispetto al contesto territoriale di riferimento, indirizzati nei confronti di target accuratamente selezionati grazie ad attività di intelligence, al controllo economico del territorio e ad analisi di rischio. Quest’ultima attività, peraltro, è stata ulteriormente migliorata in ragione della potenziata interazione tra le banche dati a disposizione e all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria.

 

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Nel territorio parmense, particolare attenzione viene rivolta alle frodi fiscali ed al fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera. Le attività investigative svolte hanno rivelato l’esistenza di articolati meccanismi di frode, attuati attraverso il ricorso a false fatturazioni, indebite compensazioni e altri artifici contabili che consentono a sodalizi criminali ben strutturati di azzerare il versamento delle imposte dovute allo Stato e dei contributi relativi alle maestranze assunte. L’utilizzo di tali meccanismi fraudolenti permette di fornire, nei processi produttivi “labour-intensive”, forza lavoro a prezzi fuori mercato, in danno della libera concorrenza e degli operatori che rispettano le regole. concentrando l’attenzione.

L’azione del Corpo per contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati da questi fenomeni fraudolenti si sviluppa attraverso l’esecuzione di mirati controlli lungo le filiere produttive del territorio, volti a verificare l’eventuale somministrazione illecita di manodopera mediante false cooperative di servizio, oppure attraverso lo svolgimento di attività investigative più complesse, sotto l’egida dell’Autorità Giudiziaria.

Ne è un esempio l’operazione “Work in progress”, conclusa di recente, nell’ambito della quale è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette soggetti dediti alla commissione di reati di frode fiscale nel settore dell’impiantistica industriale. Le indagini hanno consentito di individuare un sodalizio criminale composto da 36 indagati facente capo, tra gli altri, ad un soggetto recentemente condannato in primo grado quale organico ad una cosca di ‘ndrangheta. In particolare, è emerso come l’associazione per delinquere, attraverso un articolato meccanismo di frode fiscale e di indebite compensazioni, riuscisse a fornire, ad importanti aziende di rilievo nazionale ed internazionale operanti in territorio emiliano, servizi e manodopera a prezzi fuori mercato. Eseguiti Sequestri patrimoniali per 12 milioni di euro.

In questo comparto rientrano le attività di verifica e controllo nei vari settori impositivi e le indagini nei confronti dei fenomeni evasivi più diffusi e pericolosi. In particolare, sono state concluse 150 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 395 interventi, fra verifiche e controlli fiscali, a seguito dei quali sono stati scoperti 48 evasori totali che hanno occultato al fisco oltre 78 milioni di euro.

In materia di frodi all’IVA, sono stati condotti 23 interventi che hanno permesso di constatare l’evasione di oltre 53,5 milioni di euro.

Nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale internazionale, sono stati eseguiti 4 interventi; constatata una base imponibile sottratta a tassazione per 4 milioni di euro.

Le persone denunciate per reati tributari sono state 116, di cui 5 in stato di arresto. Trattasi di reati quali emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile ed indebita compensazione, frodi in materia di accise, a testimonianza dell’impegno del Corpo nei confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi ed articolati.

Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per oltre 9,1 milioni di euro ed avanzate proposte di sequestro per quasi 70 milioni di euro.

In tale comparto si segnala l’operazione “EFESTO”, che ha permesso di scoprire una frode fiscale nel settore dell’impiantistica industriale. È stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre imprenditori per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale ed alle false fatturazioni ed eseguiti sequestri per equivalente, fino a concorrenza delle imposte evase, per oltre 10 milioni di euro.

Sul fronte della lotta al lavoro nero ed irregolare, sono stati svolti, anche in collaborazione con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, 211 interventi; sono stati individuati 110 lavoratori non in regola e scoperte 21 aziende o imprenditori che utilizzavano manodopera irregolare.

Nell’ambito del contrasto alle irregolarità in materia fiscale e di lavoro, si segnala, altresì, l’operazione “Pay & Stay”, a seguito della quale è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette soggetti per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. In particolare, è emerso come gli indagati predisponessero falsi contratti e documentazione fiscale falsa per permettere a numerosi soggetti extracomunitari, privi dei requisiti, di ottenere il rilascio e/o il rinnovo del permesso di soggiorno.

Nel comparto della tutela del monopolio statale del gioco, sono stati eseguiti 12 interventi nei confronti degli esercizi presso i quali sono installati apparecchi da intrattenimento (VLT) e di quelli in cui vengono effettuate scommesse; ciò al fine di verificare la presenza delle prescritte autorizzazioni e, soprattutto, il rispetto del divieto del gioco minorile.

 

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

Comprende le attività svolte per la prevenzione e repressione delle truffe in danno dei finanziamenti nazionali, comunitari e a carico dei bilanci delle Regioni e degli Enti locali, ivi comprese quelle relative alla spesa sanitaria ed alle prestazioni sociali agevolate, nonché le indagini nel settore della corruzione e degli altri reati contro la Pubblica Amministrazione e gli accertamenti in materia di danni erariali.

Proprio in quest’ultimo comparto è stato quantificato un danno erariale per oltre 1,5 milioni di euro.

In materia di appalti sono stati eseguiti 16 interventi e denunciate 6 persone. Accertate somme oggetto di assegnazione irregolare per oltre 23,7 milioni di euro e eseguiti sequestri per 7,2 milioni di euro.

In materia di spesa sanitaria sono stati accertati danni erariali per 344 mila euro.

Per quanto riguarda la spesa previdenziale sono stati eseguiti 13 interventi; accertati importi indebitamente percepiti per oltre 181 mila euro.

È proseguita l’azione nel controllo della corretta attribuzione delle agevolazioni per il ticket sanitario, per l’attribuzione delle case popolari o per l’esenzione delle tasse universitarie. In particolare, sono stati eseguiti 58 controlli e scoperti 23 soggetti che hanno beneficiato di servizi pubblici ad un “prezzo” inferiore rispetto al dovuto o, addirittura, gratuitamente, dichiarando falsamente l’assenza di reddito.

Con riferimento alle indebite percezioni del “reddito di cittadinanza” sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 8 soggetti.

 

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA ANCHE ORGANIZZATA

In tale macro-area sono compresi gli accertamenti patrimoniali antimafia, gli approfondimenti delle segnalazioni di operazioni sospette, i controlli e le ispezioni antiriciclaggio, i controlli sulla circolazione transfrontaliera di valuta nonché le investigazioni riguardanti i reati societari, fallimentari e finanziari.

Nel settore dei reati fallimentari, di concerto con la Procura della Repubblica di Parma, sono state denunciate a piede libero 15 persone. Accertate distrazioni per oltre 2,5 milioni di euro.

In materia di usura si segnala l’arresto eseguito dal Gruppo di Parma di un soggetto per i reati di usura ed estorsione perpetrati nei confronti di imprenditori in difficoltà economiche alle quali prestava soldi con interessi fino al 120%. Le indagini, disposte e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno consentito di cogliere in flagranza di reato l’usuraio.

Sono stati svolti 108 accertamenti economico-patrimoniali volti ad individuare ed aggredire ogni forma di ricchezza illecita, anche con riferimento a contesti delinquenziali non espressamente riconducibili a delitti tipici di criminalità. In merito, sono state avanzate proposte di sequestro per quasi 2,4 milioni di euro.

Nel periodo in riferimento, inoltre, sono state analizzate 319 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.
Si tratta di soggetti domiciliati nella Provincia di Parma segnalati dagli intermediari finanziari, dai professionisti giuridico-contabili e da altri operatori, per aver effettuato movimentazioni di denaro o valori di dubbia provenienza con la finalità di reinvestire gli stessi nel circuito economico legale. È, questo, uno dei fenomeni più odiosi in quanto la disponibilità di denaro di provenienza illecita crea un indubbio vantaggio sul mercato a dispetto dell’imprenditore onesto.

 

CONTROLLO DEL TERRITORIO E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI

In aderenza alle indicazioni fornite dalla locale Prefettura di Parma alle varie Forze dell’ordine per arginare il crescente fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, nel medesimo periodo sono stati intensificati i servizi di controllo “antidroga”, svolti talora unitamente alle unità cinofile del Corpo nelle zone maggiormente interessate dallo spaccio; complessivamente sono state denunciate 7 persone di cui 1 in stato di arresto e segnalati alla locale Prefettura 13 consumatori. Sequestrati 900 gr. di eroina, gr 181 di cocaina, 649.239 gr di marijuana e 112 piante di cannabis.

In tale comparto si segnala l’attività, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e svolta unitamente alle altre Forze dell’ordine, in materia di commercializzazione, anche via internet, di prodotti derivati dalla canapa sativa L. Le perquisizioni, disposte dalla Procura della Repubblica di Parma nel luglio 2019, hanno portato al rinvenimento e conseguente sequestro di circa 640 kg di infiorescenze di canapa e di circa 16 l di olio di canapa, poste in vendita in violazione dell’art. 73 del d.p.r. 309/90. Nel corrente anno, è stata eseguita la misura cautelare del divieto di svolgere attività imprenditoriale e commerciale avente ad oggetto prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis, per un periodo di sei mesi, a carico di un imprenditore parmigiano attivo nel settore e, nel contempo, è stato sottoposto a sequestro preventivo il sito internet tramite il quale venivano commercializzati prodotti considerati sostanze stupefacenti.

Nel 2019 sono pervenute, al numero di pubblica utilità “117”, 495 chiamate; trattasi, in particolare, di segnalazioni su possibili casi di evasione fiscale, lavoro nero, in materia disciplina prezzi, contraffazione marchi, professione abusiva e truffa.

Per il controllo economico del territorio sono state impiegate circa 1.430 pattuglie che hanno toccato il territorio di ogni Comune della provincia parmense.

 

BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA DA COVID-19

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 le Fiamme Gialle di Parma hanno rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.

Sono stati effettuati più di 10.500 controlli a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia: quasi 200 le irregolarità riscontrate, a vario titolo, per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza.

Con riguardo ai controlli su richiesta della locale Autorità di Governo, sono stati verificati oltre 1900 esercizi ed allo stato ne sono risultati irregolari 64.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020 sono stati svolti 88 accertamenti patrimoniali, con proposte di sequestro per oltre 1,4 milioni di euro.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In particolare, è da ricordare come il dipendente Gruppo abbia denunciato per peculato due operatori sanitari, dipendenti dell’Azienda Ospedaliera di Parma, responsabili di aver sottratto centinaia di pezzi tra mascherine chirurgiche, guanti in lattice e prodotti igienizzanti al fine di ricavarne un profitto. Il materiale sanitario è stato prontamente restituito all’Azienda Ospedaliera e il Giudice per le Indagini Preliminari ha emanato il provvedimento di sospensione dall’esercizio del pubblico servizio nei confronti di uno dei dipendenti individuati.

Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni. In questo ambito, sono stati approfonditi elementi sintomatici di condotte distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi, con indagini finalizzate a risalire sistematicamente la filiera commerciale, fino alle strutture e ai soggetti del processo produttivo/distributivo dai quali hanno tratto origine le speculazioni.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da COVID-19, che ha interessato l’intero territorio nazionale, la Guardia di Finanza di Parma, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego di oltre 800 pattuglie.

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