Genova, crollo del ponte Morandi. Già 35 le vittime accertate. La Regione Emilia Romagna si mette a disposizione. Già sul luogo alcune unità dei Vigili del Fuoco di Reggio Emilia e Modena
Appena otto giorni fa l'esplosione dell'autocisterna che ha fatto crollare il ponte del raccordo A1-A14 a Borgo Panigale. Il bilancio delle vittime sembra purtroppo destinato a salire.
BOLOGNA – "Il cuore in gola vedendo immagini. Il pensiero alle persone e alle famiglie colpite. La gratitudine a chi sta prestando soccorsi. La Regione Emilia Romagna è a disposizione per qualsiasi necessità". Così Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e Governatore dell'Emilia Romagna sul tragico crollo del viadotto Morandi sull'A10 a Genova.
Da Reggio Emilia è già partito il primo elicottero dei Vigili del Fuoco, mentre da Modena sono giunti sul luogo della tragedia altre due unità con cani molecolari specializzati nella ricerca di persone sotto le macerie. Ancora in attesa di istruzioni, ma pronta a partire, anche una squadra della sezione speleo-disostruttori del Soccorso Alpino e Speleologico dell'Emilia Romagna.
Intanto, si aggrava il bilancio delle vittime, che salgono a 35. Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha riferito anche di 13 feriti, di cui cinque in codice rosso, con traumi cranici, lombari e fratture. A questi si aggiungono almeno 3-4 persone, soprattutto donne e bambini, con importanti traumi psichici, come dichiarato dal direttore generale dell'Asl 3 Liguria Luigi Carlo Bottaro. Le persone estratte vive dalle macerie sarebbero per ora 12.
Mentre scriviamo, si continua a cercare sotto ai resti del viadotto, alto quasi 50 metri, crollato intorno alle 12 di questa mattina, mentre era in corso un forte temporale. Secondo un testimone un fulmine avrebbe colpito la base di uno dei piloni poco prima del crollo, ma non ci sono certezze che ci sia una relazione tra il maltempo e quanto accaduto. Uno dei piloni ha ceduto, trascinando con sé due campate e una trentina di mezzi, che sono precipitati nel torrente Polcevera. Immediato l'intervento sul posto dei mezzi di soccorso, vigili del fuoco, polizia e carabinieri.
Il viadotto, che risale al 1967 aveva bisogno di manutenzione e, secondo quanto dichiarato dalla Società Autostrade, erano in corso lavori di consolidamento. Il ponte attraversa il popoloso quartiere di Certosa e proprio la presenza del corso d'acqua sottostante, anziché di abitazioni, ha fatto sì che il bilancio non fosse molto più tragico. Nel primo pomeriggio, i soccorritori hanno poi fatto allontanare in via precauzionale tutti i cittadini presenti in zona a causa di una fuga di gas segnalata dei dintorni di via Perlasca. Si teme, inoltre, che la parte rimanente del viadotto possa cedere.
È stato attivato il cosiddetto "protocollo terremoto" per facilitare i soccorsi. Per i familiari dei dispersi e dei feriti sono stati attivati i numeri di emergenza 010/5360367 e 010/5360654