Tra giugno e luglio 2016 avevano messo a segno sette colpi tra Modena, Reggio Emilia, Ferrara e Vicenza. La base operativa è stata identificata presso il campo nomadi abusivo di via Canaletto, in località San Matteo.
MODENA – La base operativa era il campo nomadi sorto sotto al viadotto dell'Alta Velocità di via Canaletto, in località San Matteo, a Modena, dove risiedeva la maggior parte degli undici bosniaci di etnia rom arrestati dai Carabinieri di Modena nell'ambito dell'operazione "Take away", coordinata dal Pm Claudia Natalini della Procura di Modena.
Le misure di custodia cautelare, emesse dal Tribunale di Bologna, a conclusione delle indagini condotte dai militari del nucleo investigativo del reparto operativo del Comando Provinciale, hanno consentito di sgominare una banda specializzata in rapine ai bancomat, che venivano letteralmente sradicati con l'ausilio di un carro attrezzi. Gli arrestati, che risiedono tra Modena, Mantova, Verona, Padova, Rovigo e Rimini, si avvalevano della collaborazione di connazionali che conoscevano bene il territorio e che venivano poi coinvolti nelle fasi esecutive dei furti, messi a segno tra l'Emilia Romagna e il Veneto. Una volta individuato il bancomat da rapinare, una task force composta da tre a otto uomini, con passamontagna e guanti per non lasciare traccia, si avvicinavano all'obiettivo con un carro attrezzi e due auto, rubati poco prima. Il carro veniva utilizzato come un ariete per sfondare le vetrine, mentre il bancomat veniva sradicato e trainato in un posto sicuro. Le auto, invece, servivano per darsi velocemente alla fuga prima dell'arrivo delle Forze dell'Ordine.
Sette i colpi messi a segno dalla banda tra giugno e luglio 2016: il 26 giugno è toccato alla filiale della BPER di Formigine, ma durante la fuga, i malviventi hanno perso la cassaforte con 60 mila euro. Ci hanno riprovato il giorno dopo, a Masi Torello (FE), quando, sempre da una filiale BPER è stato rubato un altro bancomat, sempre con l'ausilio del carro attrezzi. Bottino: 14 mila euro. Il 2 luglio dello scorso anno, la banda si sposta di nuovo nel modenese, a San Cesario dove, dopo aver forzato il cancello e il portone di una ditta, hanno rubato un furgone e lo hanno caricato con attrezzi per un valore di circa 30 mila euro. Tappa a Marano Vicentino, invece, il 4 luglio, quando, con la stessa tecnica del carro-ariete, viene presa di mira una filiale della Banca Alto Vicentino -Bcc. Il furto non va a segno, ma i danni stimati sono di 50-60 mila euro. L'11 luglio la banda ci riprova, questa volta rubando un furgone a Campogalliano (Mo), due giorni dopo rubano un carro attrezzi e due auto a Bibbiano (Re), probabilmente per usarli nelle rapine. I mezzi, tuttavia, vengono abbandonati dopo un inseguimento dei Carabinieri. Il colpo che decreta la fine della banda avviene a Scandiano, sempre ai danni di una filiale BPER. Il bancomat sradicato viene infatti ritrovato dai militari del campo nomadi di via Canaletto Nord, grazie anche all'ausilio di riprese video nei campi nomadi.
L'indagine si era conclusa con la richiesta al Gip di emissione di provvedimenti cautelari da parte della Procura di Modena. Tuttavia, a novembre 2016, l'istanza era stata rigettata. La Procura, allora ha fatto appello al Tribunale del Riesame di Bologna che ha accolto il ricorso, rendendolo esecutivo dopo la pronuncia della Cassazione dello scorso 9 giugno.