L'aeroporto é 'votato' ai cargo. Si punta sullo scalo commerciale per la posizione strategica di Parma, che affiancherebbe Malpensa. Per il direttore, Federico Wendler, le previsioni sono ottimiste. Obiettivo: avere 1.100 voli in tutto, tra cargo e passeggeri.
di Alexa Kuhne
Parma, 8 dicembre 2016
Quale sarà il futuro dell'aeroporto Giuseppe Verdi di Parma?
Uno scalo su cui la Città ha puntato tutto, dal momento della sua apertura ufficiale, avvenuta il 5 maggio 1991.
Tra aspettative disattese e notizie che si sono rincorse in questi ultimi mesi, facendo pensare a una sorte tutt'altro che positiva, l'aerostazione gioiello continua a rimanere operativa con i suoi voli che collegano Parma a Trapani, Cagliari e Chisinau, in Moldavia.
Sono piani alla 'lunga' quelli che riguardano l'aeroporto internazionale di Parma.
Ma i presupposti per uno sviluppo dello scalo ci sono tutti, secondo il direttore generale del Verdi, Federico Wendler, che sottolinea proprio la non immediatezza di risultati che però saranno certi, visto che si tratta di un piano industriale quinquennale.
Fino ad ora, la perplessità dei detrattori del progetto ha riguardato i finanziamenti e le prospettive per il turismo.
Del resto, se mancano i soldi per mantenere il livello attuale di personale e gestione quotidiana - è stato detto- come si arriverà al 2019, anno in cui il Verdi dovrebbe far decollare il primo volo cargo, secondo i nuovi accordi con il colosso Etihad Airways?
La risposta di chi spera nel progetto aeroporto risiede in un 'dettaglio', tutt'altro che banale: ad alimentare le speranze sono stati soldi privati.
Il 'Giuseppe Verdi' è in gran parte proprietà privata, con istituti di credito austriaci (in testa la Meinl Bank) con il 53,6%, Unione industriali con 30,3% ed enti pubblici — Comune, Provincia e Camera di Commercio — con il 16,1%.
Parma, dunque, può essere un punto commerciale strategico che potrebbe affiancare l'importante scalo di Milano Malpensa, l'hub di riferimento per il trasporto su cargo perché "ha tutte le caratteristiche - sostiene Wendler - per accogliere trasporti commerciali".
Perché questo scalo nasce davvero con la vocazione per i cargo, per i quali sembra si stia qualificando...
Amazon, il gigante americano del commercio elettronico, starebbe valutando la possibilità di utilizzare il "Verdi", che è a otto minuti dalla stazione e a pochi chilometri di autostrada dal mega deposito di Piacenza.
Wendler non conferma e non smentisce: "Abbiamo appreso anche noi dagli organi di stampa - precisa - di un interessamento di Amazon che stava prendendo in considerazione quattro scali e fra questi vi era anche il nostro: staremo a vedere...".
Il direttore della Sopgeap, la società che gestisce lo scalo, spiega così il progetto: "Oggi il 40% delle merci viaggia su Malpensa ma Parma, più vicina all'autostrada e alla ferrovia è più invogliante. In Italia non esiste un aeroporto quasi ad assoluta vocazione al cargo e il Paese non ha un piano progettuale per le proprie merci".
Nel 2017 inizieranno i lavori di manutenzione, nel 2019 si dovrebbe avere il decollo dei cargo quando saranno ultimate le operazioni di allungamento della pista. "L'adeguamento doganale - dice Wendler -, come pure il controllo radiogeno con gli ultimi sistemi, sono stati approntati".
Indispensabile sarà l'ampliamento della pista che arriverà ad una lunghezza di 2960 metri, contro i 2124 attuali: "L'allungamento produrrà meno inquinamento grazie all'ottimizzazione delle fasi di decollo e di atterraggio".
Cosi come si punterà a implementare una zona di manutenzione che sarà una grossa risorsa in più.
L'aeroporto è, effettivamente, a pochi chilometri dal centro città ma anche a pochi metri dall'ente fiera, altro polo attrattivo importantissimo per Parma. E' questa una delle novità su cui incide il Direttore della società: "Sarà realtà un collegamento diretto fra terminal e polo fieristico, che dista dall'aeroporto 800 mt in linea d'area...".
Una sinergia di cui si parla da molto tempo...
Non meno promettente sembrerebbe la situazione del trasporto passeggeri. L'attuale movimento di 4000 utenti l'anno fa presagire una crescita del flusso:«La posizione del nostro aeroporto è unica, per potenzialità e capacità - spiega Federico Wendler. - Gli ultimi voli annunciati per il sud durante il periodo estivo hanno già ottenuto fattori di riempimento superiori a quelli ipotizzati».
Finora si è puntato su Ryanair che con i suoi scali a Trapani e a Cagliari assicura un movimento costante, con picchi a seconda della stagione.
"Giornalmente, viene anche assicurato il collegamento è con Chisinau perché - chiarisce il Direttore dell'aeroporto - c'è una grossa comunità moldava".
C'è un'ultima questione, non poco spinosa: quella dell'inquinamento.
Un problema che un ampliamento dell'aeroporto può comportare, soprattutto per i residenti di Baganzola, Roncopascolo e Fognano. Si è parlato di un forte, dannoso impatto ambientale relativo a inquinamento, rumore acustico e territorio. Legambiente aveva sollevato la questione della salute dei cittadini cehe, specie nel periodo estivo, quando si dorme con finestre aperte, subiranno il rumore dell'atterraggio e del decollo degli aerei cargo, che avviene dalle 23.30 alle 4.30.
Wendler, ancora una volta, rassicura: "Le valutazioni di impatto ambientale (VIA) sono state fatte tutte e sono stati rispettati tutti i parametri".