Di fronte a una Piazza Grande gremita, si sono alternati sul palco artisti di fama internazionale, come Il Volo, Nek, Elio ed Edoardo Bennato accanto ai nuovi talenti. Grande emozione di fronte all'esibizione di Alaa Arsheed, violinista fuggito dalla Siria, e della struggente Summertime interpretata da Silvia Colombini e Danilo Rea.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
Modena, 7 settembre 2016
Una serata come sarebbe piaciuta al Maestro Luciano Pavarotti, nel cuore della sua Modena, con i suoi amici "big", i nuovi talenti della lirica, la sua famiglia e gli amici più cari. E, soprattutto, la musica in tutte le sue declinazioni e contaminazioni, e la solidarietà per i più sfortunati, per chi cerca una speranza fuggendo dalla guerra.
E' stato un crescendo di emozioni "Qui dove il mare luccica", il concerto tributo alla memoria del grande tenore, tenutosi ieri sera in Piazza Grande nel nono anniversario della sua scomparsa. Ma la presenza di Luciano è stata comunque tangibile, attraverso la musica, i ricordi, le parole di chi lo ha conosciuto, amato e condiviso con lui i tanti progetti di solidarietà. Tra questi la lunga collaborazione con UNHCR, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha caratterizzato quattro edizioni del Pavarotti & Friends, il grande evento benefico attraverso il quale sono stati raccolti fondi a sostegno dei rifugiati Kosovari, Afgani, Angolani e Iracheni.
Proprio ai rifugiati è stato dedicato il concerto evento di ieri sera. A partire dal titolo, quel "Qui dove il mare luccica", che da un lato cita la celebre Caruso di Lucio Dalla, che con Pavarotti ha duettato in più di un'occasione, dall'altro simboleggia quel mare in cui si riflettono la speranza e il futuro di chi lo attraversa fuggendo dalla guerra e dalla fame.
Mattatore della serata Fabio Volo, a cui è toccato il compito, con la consueta ironia, di presentare i numerosi ospiti, che sono stati accompagnati nelle loro esibizioni dall'Orchestra dell'Opera Italiana diretta dal Maestro Aldo Sisillo. Proprio l'Orchestra ha aperto la serata di musica con una ouverture del Barbiere di Siviglia. A seguire, l'esibizione al violino di Alaa Arsheed, musicista e rifugiato siriano, che ha eseguito la struggente Duduk, titolo che ricorda il tradizionale strumento armeno, per ricordarci "che la musica è un ponte e non ha confini o barriere".
Ovazione per Il Volo, il trio di tenori formato da Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto che ha esordito con due classici: Granada e Torna a Surriento per poi affiancare, nel corso della serata, i giovani talenti: i soprani Vittoriana De Amicis, Francesca Sartorato, Claudia Sasso e Laura Macrì e il tenore Ivan Ayon Rivas. Sorprende e diverte l'eclettico Elio, in completo rosso fiammante, che dietro all'ironia dei suoi testi, ai quali ci ha abituato, fa trasparire il suo talento di polistrumentista, compositore e cantante, esibendosi nella Chanson du bebé di Rossini con testo da lui adattato, e, nel finale, con un potente Largo al factotum dal Barbiere di Siviglia. Ecco, poi, Nek, Filippo Neviani da Sassuolo, che a Modena è letteralmente di casa, che allieta la platea con due dei suoi più grandi successi: E da qui e Fatti avanti amore, ma anche con un commovente Panis Angelicus, in duetto con il giovane soprano Laura Macrì. Vola sulle note del pianoforte il jazzista Danilo Rea, che accompagna l'intensa e struggente Summertime di Silvia Colombini, che da ninna nanna si trasforma nel dolore di una madre per il destino del suo bambino, che stringe tra le braccia. Forse dorme, forse è morto, come i milioni di bambini nel mondo vittime della guerra e della fame. Ancora un omaggio ai rifugiati con Pronti a salpare di Edoardo Bennato e Italiani accompagnato dal susseguirsi di fotografie di alcuni nostri celebri connazionali, tra cui Sandro Pertini, Anna Magnani, Federico Fellini, Falcone e Borsellino. Altro momento suggestivo, la proiezione del reportage di Massimo Cirri, conduttore di Caterpillar su Radio Due, che ha trasportato il pubblico nei campi profughi del Kurdistan Iracheno, dove bambini e ragazzi sognano il loro futuro anche attraverso la musica.
Gran finale con il ritorno de Il Volo, che si esibisce con due classici della canzone napoletana: O Sole mio e O surdato 'nnamorato. Tutti gli artisti sono poi saliti sul palco per l'esecuzione corale di Libiamo né lieti calici e Caruso. Ma i saluti finali sono del "padrone di casa", Luciano Pavarotti, che dallo schermo esegue una magistrale Ave Maria duettando con l'amico di sempre Bono Vox.