Martedì, 14 Giugno 2016 13:20

Si è spento il partigiano "Annibale", il ricordo del sindaco PIzzarotti In evidenza

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Con la scomparsa del partigiano "Annibale", Comandante della 31esima brigata Garibaldi Copelli e presidente onorario dell'ANPI, Parma perde uno degli ultimi protagonisti della Resistenza. In allegato il video Luigi "Annibale" Rastelli, partigiano.

Parma, 14 giugno 2016 - Foto di Francesca Bocchia

Si è spento ieri pomeriggio, lunedì 13 giugno, a 95 anni, una delle figure di riferimento della Resistenza per la città di Parma.

"Luigi Rastelli, comandante della trentunesima Brigata Garibaldi, una vita dedicata all'impegno civile, prima per conquistare la libertà e poi per far sì che ciò che è stato non si dimentichi." ricorda nella nota del Comune il Sindaco Pizzarotti.

Comandante della 31esima brigata Garibaldi Copelli e presidente onorario dell'ANPI, il 23 aprile dell'anno scorso, il Comune gli aveva dedicato il video dove Annibale racconta la sua storia di partigiano.

Un impegno costante, che lo vedeva "sempre in prima fila in tutte le manifestazioni dell'ANPI, di cui era presidente onorario, e che fino a poco tempo fa era la sua seconda casa, "Annibale" ha lavorato per preservare e diffondere fra i giovani i valori che stavano alla base della Resistenza. Di questo dobbiamo essergli grati, nella certezza che la sua lunga vita è stata una vita spesa bene." continua la nota.

"Quello che rimarrà indelebile tra i miei ricordi, in questi anni in cui ho avuto la fortuna di conoscerlo, è certamente la sua vitalità: sempre il primo, sempre davanti a tutti durante la marcia del 25 aprile, con grande dignità e al tempo stesso umiltà, come ho avuto modo di constatare facendo quest'anno l'intero percorso al suo fianco. Mi piace ricordarlo con il tradizionale fazzoletto tricolore al collo e gli indumenti storici da partigiano, che era solito indossare il giorno in cui si ricordano le gesta della Resistenza. Annibale ha vissuto da uomo, e da uomo ci ha insegnato la parola "sacrificio". Ora sta a noi mantenerlo vivo nella memoria, ricordando le sue parole e i suoi insegnamenti." conclude Pizzarotti.

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