Bancarotta fraudolenta in serie. La Guardia di Finanza di Parma arrestato un noto imprenditore e sequestra immobili e oltre 3 milioni di euro. denunciati altri 6 corresponsabili.
di Alexa Kuhne
Parma, 3 giugno 2016 -
Acquisiva aziende solide per condurle al fallimento.
Il noto imprenditore parmigiano, con l' aiuto della compagna sudamericana e la connivenza di sei prestanome, si era specializzato nella gestione della bancarotta fraudolenta, tanto da aver costruito un patrimonio di svariati milioni di euro.
È stata la Guardia di Finanza di Parma a portare a termine la complessa indagine durata oltre un anno e mezzo, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, che ha permesso di fermare il conosciuto professionista.
L'operazione è scattata l'altro ieri nelle province di Parma e Reggio Emilia: all'alba una decina di finanzieri parmigiani hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Parma e proceduto alla perquisizione di 7 abitazioni.
Un profilo criminale di tutto rispetto: secondo la Polizia tributaria l'imprenditore non é nuovo a reati del genere, stando a quanto scoperto. L'articolato progetto illecito era infatti collegato ad altri reati fallimentari, oltre a diversi delitti contro il patrimonio.
Per ricostruire esattamente tutte le complesse dinamiche illecite, oltre a mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali, è stato necessario analizzare i bilanci di diverse società e la documentazione contabile e di gestione delle stesse. Sono stati anche ascoltate decine di operatori del settore edile che hanno avuto contatti con l'azienda fallita ed i dipendenti della stessa.
L'imprenditore arrestato agiva con varie modalità fra cui quella di procedere all'espoliazione patrimoniale della società mediante l'appropriazione di somme di denaro, attrezzature, beni mobili ed immobili nonché simulando finte vendite di appartamenti e terreni edificabili a controparti consenzienti; tra queste ultime, la propria convivente di origine sudamericana, la quale, pur avendo una posizione reddituale insignificante, è risultata parte acquirente di ben 4 appartamenti.
Nell'ambito dell'operazione la Guardia di Finanza di Parma ha anche eseguito, contestualmente, specifiche indagini patrimoniali e finanziarie, seguendo i flussi e le "tracce" del denaro, allo scopo di ricostruire l'ammontare dei proventi accumulati, nel tempo, dagli indagati: il tutto allo scopo di ristorare le imprese creditrici danneggiate dal fallimento fraudolento della società. Oltre all'ordinanza di custodia in carcere per l'imprenditore, è stato emesso anche un provvedimento di sequestro dell'intero patrimonio individuato tra gli indagati, stimato in circa 3 milioni di euro e consistente in 4 appartamenti, 2 box auto ed un terreno edificabile.
Il soggetto arrestato non era nuovo a simili illeciti: è stato infatti riscontrato che, in passato, aveva analogamente "svuotato" altre aziende del territorio parmense e, attualmente, era intenzionato a procedere nei confronti di un'ulteriore società.
Le sei persone, di cui l'imprenditore si era avvalso in qualità di "prestanome" al fine di evitare responsabilità penali, sono indagate a piede libero.
Tutti gli indagati dovranno ora rispondere dei reati di concorso in bancarotta fraudolenta distrattiva, documentale e patrimoniale, puniti con pene oscillanti tra i tre e i dieci anni di reclusione.
Fenomeni illeciti e gravi simili all'operazione appena conclusa, minano il tessuto economico sano della provincia di Parma in quanto alterano le regole di funzionamento del libero mercato e la leale concorrenza dei vari settori economici. Prevenire e reprimere l'"inquinamento" dell'economia legale rimane uno dei prioritari obiettivi dell'attività della Guardia di Finanza: nel caso di specie, significa anche restituire quanto dovuto agli imprenditori onesti che sono stati truffati dalla società fallita.