Venerdì, 20 Maggio 2016 10:42

Habassi torturato e ucciso per l'affitto: qualcosa non quadra In evidenza

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A pochi giorni dalla morte per torture del tunisino Mohamed Habassi emergono particolari agghiaccianti sulle modalità della sua uccisione. I medici legali stanno lavorando al caso e le indagini continuano...

di Alexa Kuhne

Parma, 20 maggio 2016

Habassi nascondeva qualcosa? Come era la sua vita dal momento della morte della moglie a quello della sua uccisione?
Si scava, si cerca ancora nella esistenza del trentenne tunisino per cercare particolari che possano tornare utili alle indagini, che non sembrano ancora ad un punto di arrivo.
Gli elementi che si è sicuri daranno qualche importante informazione sono quelli che stanno emergendo dalle perizie dei medici legali. Tessere inquietanti che gli investigatori stanno mettendo insieme e che raccontano di una notte di sangue, fatta di una ferocia inimmaginabile, di urla strazianti, di mutilazioni, di colpi sferrati con una violenza inaudita. Il tutto si è consumato in molti tempo nella piccola Basilicagoiano, alle porte di Parma.
Molti hanno sentito... Eppure... le richieste di aiuto, le grida hanno squarciato il buio per una serie infinita di minuti, senza che arrivassero soccorsi. I vicini avevo il terrore di intervenire? Preferivano non sentire, fare in modo che quei loschi individui che avevano fatto irruzione da Habassi non esistessero?
Fino ad oggi, non si fa che parlare di Mohamed, del suo bambino di sei anni, spedito dalla nonna in Tunisia, del fatto che fosse un bravo ragazzo, ma che forse conoscesse persone implicate in giri di droga.
Le classiche voci di paese, quelle che si spargono all'indomani di un delitto. Però è anche dalle testimonianze, da quelle voci dei concittadini del tunisino che si è partiti per cercare qualche elemento apparentemente di poco significato ma che invece potrebbe rivelare molto di più...
Allora la domanda che si fanno tutti è: può un ragazzo, formalmente tranquillo, essere torturato e massacrato perché aveva un atteggiamento strafottente e non pagava l'affitto?
Possono, per questo motivo, sei persone, per quanto alterate da alcol e droga, decidere di fare una spedizione punitiva e, per un tempo piuttosto lungo, sottoporre a sevizie un uomo, con l'intento di uccidere?
Se la questione non si esaurisse con una motivazione come quella dell'inadempienza nel pagare un affitto, rimarrebbe un nodo centrale da dipanare: cosa stavano realmente cercando i sei uomini, quando hanno fatto irruzione nell'appartamento della vittima? Cosa volevano veramente quella notte, fra il 9 e il 10 maggio, Del Vasto ed Alberici e i quattro amici romeni del Buddha bar di Sala Baganza?
Forse non solo dare una bella lezione a Mohamed Habassi che è stato trovato massacrato a sprangate in più punti del corpo, soffocato, pare, dal suo stesso sangue, privato di un dito della mano e di uno del piede e anche del naso.

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