Il 6,7 e 8 maggio la città ospita un fitto calendario di eventi per conoscere e combattere uno dei tumori femminili più pericolosi, ma meno conosciuti. In programma un convegno medico internazionale, un incontro per parlare con le donne di prevenzione e corretti stili di vita, un concorso fotografico e la donazione di un ecografo di ultima generazione al Policlinico Sant'Orsola.
Di Manuela Fiorini
Bologna, 5 maggio 2016
Ogni anno, nel mondo, colpisce 250 mila donne e ne uccide 140 mila. In Italia, sono 5000 i nuovi casi all'anno. Di questi, 3200 non sopravvivono a 5 anni dalla diagnosi. E' il tumore ovarico, la neoplasia femminile più pericolosa e meno conosciuta. L'alta mortalità è dovuta proprio alla difficoltà di individuare in maniera precoce i sintomi, che sono aspecifici e vengono scambiati per malesseri minori. Nel 75% dei casi, la diagnosi risulta tardiva e la prognosi più sfavorevole. In secondo luogo, per il tumore ovarico non esistono strumenti di prevenzione come il pap test per il tumore all'utero, oppure test di screening per la diagnosi precoce, come per il tumore al seno. Tuttavia, una maggiore attenzione a primi segnali può portare a una diagnosi tempestiva e individuare e curare il tumore a uno stadio iniziale, con buone prospettive di guarigione.
Proprio per conoscere e combattere quello che viene definito il "killer silenzioso" delle donne, domenica 8 maggio si celebra in tutto il mondo la IV Giornata Mondiale sul Tumore ovarico, voluta dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Le parole d'ordine per combattere la patologia sono: informazione e diagnosi tempestiva.
A Bologna, l'Associazione Loto Onlus, nata con l'obiettivo di colmare il vuoto informativo e diffondere la consapevolezza sul carcinoma dell'ovaio, promuove la tre giorni "Io Loto, noi lottiamo", la prima rassegna nazionale dedicata a questa patologia. Nelle giornate del 6, 7 e 8 maggio il capoluogo emiliano ospita tre giornate di approfondimento, confronto e sensibilizzazione che coinvolgono la comunità scientifica, le pazienti, le loro famiglie e le donne in generale.
Si comincia venerdì 6 maggio con il convegno "Il tumore ovarico l'oncologia che verrà", in programma al MAST, il centro polifunzionale e spazio espositivo di via Speranza 42. Qui alcuni tra i più importanti oncologi italiani ed europei faranno il punto sulle nuove prospettive di cura e sugli strumenti a disposizione per la diagnosi precoce dei tumori ovarici. Introduce Claudio Zamagni, Responsabile di Oncologia Medica Addarii del Policlinico Sant'Orsola di Bologna e Direttore del Comitato Scientifico di Loto Onlus.
Sabato 7 maggio, tutte le donne sono invece invitate all'Oratorio San Filippo Neri, in via Manzoni 5, per una giornata di confronti su "Il ruolo del corretto stile di vita nella prevenzione e nella cura oncologica", in cui si parlerà con medici esperti sia di corretti stili di vita, ma anche delle terapie non convenzionali come supporto alle cure tradizionali: dall'alimentazione allo sport, dalla meditazione al'agopuntura. Proprio la psiche, infatti, ha una grande importanza nel percorso di cura e queste terapie contribuiscono ad allontanare ansia e stress, ritrovando un equilibrio con il proprio corpo. Segue l'incontro una tavola rotonda a cui partecipano le associazioni che si occupano delle patologie femminili: oltre a Loto Onlus, Komen, Seno di Poi, Dipetto, Go for Life e LILL. Introduc Gioacchino Pagliaro, Direttore di Psicologia Ospedaliera presso il Dipartimento Oncologico dell'AUSL di Bologna.
Domenica 8 maggio, presso il padiglione 26 del Policlinico Sant'Orsola è in programma la premiazione del concorso fotografico "Scatta un'emozione", che vuole interpretare attraverso le immagini, sentimenti ed emozioni che accompagnano la malattia. Inoltre, Loto Onlus consegnerà alla struttura ospedaliera un ecografo di ultima generazione, acquistato grazie al contributo della Fondazione Corrado e Bruno Maria Zaini, di UniCredit e di tante persone che hanno fornito numerosi aiuti concreti con la loro partecipazione a questa importante raccolta fondi. Lo strumento sarà di ausilio nella diagnosi precoce dei tumori all'ovaio. Secondo uno studio inglese, infatti, abbinare l'ecografia pelvica trans vaginale e il dosaggio di marcatori tumorali nel sangue secondo un algoritmo predefinito consentirebbe di diagnosticare con buona accuratezza i tumori dell'ovaio in uno stadio precoce.
INFO: www.lotonlus.org