L'edizione che si è appena conclusa, la ottava, ha fatto registrare oltre 33.000 visitatori, il 10% in più rispetto all'edizione dello scorso anno. I biglietti in prevendita sono stati venduti dalla Val d'Aosta alla Sardegna.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
Modena, 4 aprile 2016
Si è concluso con numeri da record, Play, il festival del gioco che ha riempito i padiglioni di ModenaFiere per tutto lo scorso weekend. Ben 33.000 i visitatori che hanno letteralmente preso d'assalto le aree dedicate, per provare giochi da tavolo, per ritrovare quelli semplici e divertenti dell'infanzia, per divertirsi insieme agli amici e alla famiglia o per vestire i panni dei loro eroi preferiti. Numeri importanti per questa edizione, l'ottava, del festival dedicata al gioco e ai giochi, senza limiti di età. I bambini, infatti, erano una minoranza rispetto agli adulti, di tutte le età, che dalla Val d'Aosta alla Sardegna (lo dicono le prevendite) hanno raggiunto Modena per dare sfogo alle loro passioni.
E, siccome il gioco è una cosa seria, nei quasi 2000 tavoli, si potevano notare espressioni assorte di giovani e meno giovani, impegnati nei giochi di carte e da tavolo. Tantissimi anche coloro che hanno ritrovato i giochi dell'infanzia e li hanno fatti conoscere ai loro figli. Tra questi gli intramontabili Lego, che da decenni solleticano la fantasia e la creatività di grandi e piccoli, sempre con nuove sfide e risultati sorprendenti. Scacchi e dama sono sempre sulla cresta dell'onda, ma anche il bigliardino e le freccette, che, caso curioso, ha fatto registrare il record di 1300 persone. Non male per un gioco le cui origini si perdono nella storia, ma che, grazie alle nuove tecnologie, riesce a stare al passo con i tempi e a divertire ancora vecchie e nuove generazioni. Sono stati quasi 450, poi, i nuovi giochi testati presso lo stand La Tana del Goblin.
C'era poi da rimanere a bocca aperta davanti alla perfezione delle miniature, mondi reali e fantastici ricostruiti alla perfezione. Tanti anche i cosplayer, gli appassionati di manga giapponesi, fumetti, film e serie TV che si vestono come i loro beniamini, che hanno sfilato tra i padiglioni. A fare la parte del leone è stata sicuramente la saga di Star Wars, che sull'onda del successo del film, ha portato a Play personaggi vecchi e nuovi, dal "cattivo" per eccellenza Darth Fener ai nuovi eroi. Non potevano mancare nemmeno i fans degli eroi Marvel vestiti come i loro beniamini. Tra una foto con Thor armato di martello d'ordinanza e due chiacchiere con Capitan American, abbiamo potuto ammirare la perfezione dell'armatura di Iron Man. In fila per un panino, ecco le sexy eroine dei manga giapponesi dai capelli coloratissimi, le minigonne inguinali e i corsetti, ma armate di spade imponenti, lasciate un attimo da parte per assentare il pranzo. Senza dimenticare gli appassionati di storia, che alle parrucche colorate hanno preferito le armature e le armi degli antichi celti e romani.
Quest'anno, Play si è confermato poi un festival sempre più internazionale, grazie alla presenza di espositori provenienti da diversi paesi europei e per gli ospiti di spessore. In particolare lo stand di Casa Europa, ha visto schierati alcuni degli editori più importanti, che hanno proposto giochi inediti in Italia. Applauditissimi anche gli ospiti internazionali, come Richard Shako, autore di Wir Sind Das Volk!, gioco vincitore del Goblin Magnifico 2015, e lo statunitense Jason Matthews, che ha premiato il vincitore del contest italiano dedicato al gioco da lui creato Tilight Struggle, ispirato alla Guerra Fredda. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il modenese Andrea Bignardi, 25 anni, che ha ideato una nuova carta dedicata alla vicenda Gladio, l'organizzazione paramilitare clandestina, attiva dal 1956 al 1990 e promossa dalla NATO.
Infine, grande successo anche per il fuori salone Play and the City, che ha portato nel centro storico di Modena ben 30 eventi collaterali che hanno registrato il tutto esaurito con migliaia di persone coinvolte. Tra i più apprezzati, il Murder Party, organizzato all'interno del Museo del Duomo, ma anche il De Gloria Mutinae, negli spazi del Lapidario Romano dei Musei Civici e del Museo Lapidario Estense, e A thousand Stars e No Home, promosso nei nuovi spazi del MaTa per l'Arte Contemporanea.
Appuntamento all'anno prossimo!
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