La giovane nigeriana ha reagito con violenza aggredendo i carabinieri per proteggere tre connazionali: due arresti e una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce. Dopo aver bloccato i due stranieri i militari hanno perquisito involucri in cellophane pronti per il confezionamento di dosi di stupefacente.
Di CN
Parma, 2 febbraio 2016
I Carabinieri non credevano di certo di trovarsi a dover fare i conti con una donna inferocita e manesca quando hanno tentato di acciuffare un giovane che li ha insospettiti, già noto per spaccio di droga.
Sabato notte il Nucleo operativo e radiomobile dell'Arma ha arrestato due giovani di 20 e 22 anni, entrambi di origine nigeriana ma residenti in città, e denunciato un loro connazionale 29enne per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, violenza e minaccia, danneggiamento.
La pattuglia del Nucleo radiomobile, transitando in via Bologna, ha notato il 29enne, già ben conosciuto per pregresse vicende, in prossimità dell'androne di un condominio. Appena avvistata l'automobile dei carabinieri, lo straniero è entrato repentinamente nel palazzo insospettendo ulteriormente l'equipaggio che ha quindi cercato di bloccarlo lungo la rampa di scale. Il giovane, vistosi quasi raggiunto, ha spintonato i militari riuscendo a rifugiarsi in un appartamento dello stabile.
Grazie all'arrivo di una pattuglia della Stazione di Parma, giunta in supporto, i militari hanno individuato l'abitazione dove si era rifugiato lo straniero ma, giunti in prossimità della porta, sono stati "accolti" da una giovane di origine nigeriana che, improvvisamente, gli si è gettata contro cercando di morderli e di colpirli con calci e pugni. La ragazza è stata imitata subito dopo dal connazionale, 20enne, appena uscito dall'appartamento.
Dopo aver bloccato i due stranieri i militari hanno perquisito involucri in cellophane pronti per il confezionamento di dosi di stupefacente e trovato la somma, in contanti, di circa € 8.000,00. Tutto il materiale ed i soldi sono stati sequestrati ed i tre stranieri accompagnati negli uffici di via delle Fonderie per la conseguente denuncia per il 29enne e l'arresto dei due più giovani. Ieri, dopo il rito direttissimo, i due sono stati condannati ad 1 anno e 4 mesi di reclusione. La donna è stata posta agli arresti domiciliari, mentre per il 20enne ha potuto beneficiare della sospensione della pena.