E' stato inaugurato in via Gottardi grazie a un progetto del Comune di Modena e Acer. E' composto da 19 appartamenti, di cui 7 duplex. Gli inquilini sono quattro famiglie con figli e dodici persone in situazione di fragilità. Gli affitti partono da 50 euro al mese per gli anziani con un reddito fino a 600 euro, mentre le famiglie avranno sconti che partono dal 30% in virtù degli impegni presi. -
Modena, 22 ottobre 2015 - di Manuela Fiorini -
C'era un tempo, nemmeno tanto lontano, in cui le regole di buon vicinato, ma, ancora di più, la solidarietà e l'empatia tra le persone facevano sì che fosse "normale" aiutare le persone anziane con piccole commissioni, oppure badare ai bambini dei vicini o occuparsi del "nonno" della porta accanto in caso di bisogno. Oggi, in una società dove tutto corre veloce, dove prevale sempre di più il concetto di "uomo isola", dove l'egoismo prevale, insieme alla filosofia del "farsi gli affari propri", la solitudine si trasforma in fragilità, soprattutto tra gli anziani che vivono soli o in coppia, ma senza parenti o amici vicino.
Proprio per recuperare le relazioni e lo spirito che animava le convivenze di un tempo, ma anche, soprattutto, per rompere il muro di solitudine che spesso circonda le categorie di cittadini più fragili, a Modena, ieri, è stato inaugurato il Condominio Solidale, un progetto voluto dal Comune di Modena, in collaborazione con Acer Emilia Romagna, che coinvolge anziani soli o parzialmente autosufficienti e alcuni nuclei familiari, selezionati in base a colloqui preliminari, tra quelli in lista di attesa per un alloggio popolare.
"Molti anziani soli, condomini che rischiano di essere la somma di più solitudini e famiglie che fanno fatica a pagare l'affitto, ma con grande spirito di solidarietà, sono le premesse da cui l'Amministrazione è partita per ripensare gli alloggi di via Gottardi attraverso una soluzione che privilegia le relazioni e un modello abitativo in cui ciascuno può aiutare gli altri", ha commentato il sindaco di Modena Gianfranco Muzzarelli, intervenuto all'inaugurazione.
"Questo condominio – ha sottolineato invece il vescovo Monsignor Erio Castellucci prima di benedire l'edificio e i suoi abitanti – è un segno della solidarietà verso chi ha bisogno".
I nuovi inquilini dello stabile Acer, situato ai civici 58/60 di via Gottardi, si sono trasferiti a partire dalla fine dell'estate. Si tratta di quattro famiglie, tre italiane e una marocchina, con due o più figli, e dodici persone in condizione di fragilità, di cui due coppie di anziani, otto anziani soli e una ragazza maggiorenne.
Per poter accedere agli affitti concordati, che partono da 50 euro al mese per gli anziani con un reddito fino a 600 euro e per le famiglie sono calcolati in base all'Accordo territoriale del Comune di Modena, ma con "sconti" del 30% per i nuclei con due figli e del 40% per quelli con più di due, gli inquilini solidali dovranno rispettare l'impegno che prevede non solo instaurare buoni rapporti di vicinato, ma anche rendersi disponibili, per esempio, a effettuare la pulizia dei luoghi comuni, riordinare i locali a piano terra, fare piccole commissioni per i nonni dello stesso pianerottolo e organizzarsi per garantire una presenza costante in casa, al fine di intervenire tempestivamente in situazioni di bisogno o emergenza, chiamando il 118 o il medico curante. Inoltre, tra le voci del "patto solidale" c'è anche l'organizzazione e la promozione di iniziative che favoriscono la socialità tra gli inquilini del condominio e dei palazzi vicini.
All'inaugurazione erano presenti anche la presidente del Consiglio comunale Francesca Maletti, il presidente di Acer Andrea Casagrande e l'assessora al Welfare Giuliana Urbelli che ha sottolineato come "nel condominio, un'esperienza particolarmente innovativa, vengono condivise le risorse personali in un'ottica di reciprocità e le fragilità, dovute a isolamento e senso di solitudine, possono divenire una risorsa grazie al tempo disponibile da dedicare agli altri".
"Sappiamo che intervenire sulle relazioni non è mai facile, ha continuato l'assessora , "ma le famiglie che abitano qui sono molto motivate e intenzionate a far funzionare al meglio questo modello di condominio in cui le persone si conoscono e si aiutano. Speriamo, soprattutto, che quest'esperienza funzioni da apripista per un tipo di welfare in grado di favorire la coesione e l'integrazione sociale".
Dei 19 appartamenti disponibili nello stabile, di cui sette duplex, cioè alloggi unici sdoppiati in due mini appartamenti con utenze in comune, sette sono ancora vuoti e saranno assegnati attraverso un bando dell'assessorato al Welfare del Comune di Modena.