L'Associazione Al Amal ha organizzato una toccante manifestazione per commemorare Miloud Mouloud, il cittadino marocchino di 64 anni trovato senza vita nella sua baracca in via Martiri delle Foibe il 4 gennaio scorso. Mouloud, manovale di origini marocchine che viveva in Italia da dieci anni, è morto di freddo, vittima della sua condizione di estrema precarietà.
L'evento non si è limitato a ricordare solo Miloud, ma è diventato un momento di omaggio a tutte le persone che hanno perso la vita per non avere una casa in cui vivere, a causa del freddo, degli stenti e dell'indifferenza sociale. La piazza si è riempita di cittadini comuni e rappresentanti di numerose associazioni, uniti nel desiderio di accendere i riflettori su coloro che muoiono nel silenzio, spesso dimenticati e ignorati dalla comunità.
La manifestazione ha visto l'adesione di un ampio spettro di organizzazioni locali, tra cui CIAC, Donne in Nero, TuttiMondi, Rete Diritti in Casa, Potere al Popolo Parma, Casa delle Donne, Anolf Parma, Casa della Pace, Rete Kurdistan, Centro Interculturale Parma e provincia, Parma Città Pubblica, ASD La Paz Antirazzista e Arte Migrante Parma. Ciascuna di queste realtà ha contribuito con la propria voce e presenza, sottolineando l'importanza di un approccio collettivo alle problematiche dell'emarginazione e della povertà estrema.
Un momento significativo è stato l'intervento del sindaco Michele Guerra, che ha portato la voce dell'istituzione comunale, riconoscendo l'importanza di affrontare queste tematiche a livello di amministrazione locale.
La giornata è stata caratterizzata da una profonda riflessione sulle condizioni di vita dei più vulnerabili e sulla necessità di promuovere un cambiamento positivo nella società. I partecipanti hanno condiviso storie, esperienze e proposte, creando un dialogo costruttivo su come affrontare le sfide legate all'emarginazione e alla povertà.
Questa manifestazione ha rappresentato un importante passo verso la creazione di una comunità più consapevole e solidale, come lo testimoniano le parole di Nabila Mhaidra, presidente di Al Amal (che in arabo significa La Speranza). Ha dimostrato che, unendosi contro l'indifferenza, è possibile sensibilizzare l'opinione pubblica e stimolare azioni concrete per migliorare le condizioni di vita dei più svantaggiati.
L'evento in Piazza Garibaldi non è stato solo un momento di commemorazione, ma anche un segnale forte di coesione sociale e di impegno civico. La partecipazione massiccia e variegata ha evidenziato la volontà della comunità parmense di affrontare queste problematiche in modo collettivo, lavorando insieme per un futuro più inclusivo per tutti i membri della società.
La manifestazione di sabato scorso rimarrà nella memoria di Parma non solo come un tributo a Miloud Mouloud, ma come un punto di partenza per un rinnovato impegno sociale. Ha dimostrato che, quando una comunità si unisce, può dare voce a chi non ne ha e può lavorare attivamente per creare un ambiente urbano più giusto e solidale per tutti i suoi abitanti.
Photo gallery a cura di Enrico Zermani