È uno dei 36 scienziati più famosi al mondo: nel 2023 ha ricevuto il Premio Internazionale "Caterina da Siena Humanity Award", per il suo impegno nelle Nanopatologie.
Insieme al dott. Stefano Montanari è nota per il suo prodigarsi nell'attività divulgativa in ambito scientifico in varie interviste e conferenze anche on line: "Free Health Academy" è la piattaforma ideata “per trattare temi di attualità, alimentazione, scienza, ricerca, medicina, salute, ambiente e analisi di laboratorio con i relativi risultati", si apprende dal suo sito (link sotto).
Dott.ssa Gatti quanto incidono le iniezioni di aerosol e il “Solar Radiation Management” (SRM) attraverso cui viene manipolata l’atmosfera?
Ovviamente, non potendo conoscere esattamente che cosa viene disperso nell’atmosfera di cui le scie chimiche sono espressione, è difficile rispondere. Di sicuro sappiamo che l’Università di Harvard ha avuto finanziamenti per sviluppare un progetto di dispersione di polveri di ossido di Titanio per oscurare il sole. Per nostra conoscenza anche semplici dispersioni di silicati o silice nell’atmosfera possono servire allo scopo.
Per esempio, la sabbia del deserto del Sahara, quella più fine, ha oscurato il sole in Italia ai primi di giugno 2024, e, addirittura, nel 1816 il vulcano Tambora eruttò tante polveri da causare un disastro: gran parte dell’emisfero settentrionale non fu riscaldato, in luglio e in agosto nevicava, e non ci furono i raccolti.
Ci sono poi altre polveri che, invece, hanno il compito di far piovere, mentre ce ne sono altre che invece prevengono la pioggia. Sono la concentrazione, la chimica e la dimensione delle polveri disperse ad influire in modo determinante sui fenomeni meteorologici.
Abbiamo visto piovere sabbia dal cielo pochi mesi or sono, ha esaminato il suo contenuto?
Sì, ho esaminato la pioggia caduta negli ultimi anni contenente sia le polveri disperse in alta atmosfera sia le polveri da inquinamento urbano. Ho, quindi, potuto vedere quella che ci dicono essere polvere dal deserto del Sahara. La si riconosce perché lascia sulle automobili una polvere rossastra.
Quella di Giugno 2024 era effettivamente una polvere del deserto del Sahara, ma proveniva dalla parte più interna del continente africano. La pioggia abbondante che è caduta portava particelle più piccole di quelle normali e anche altre particelle come, ad esempio, diatomee che sono esseri unicellulari che vivono solo in acqua, dolce o salata che sia.
Proprio per quelle quanto meno insolite presenze, l’ipotesi che ho fatto è che quella polvere provenisse dalla depressione del Bodélé, una zona del Sud del Sahara al confine col Ciad che anticamente, prima di prosciugarsi, era un grande lago. Il fenomeno legato alle diatomee rimane, comunque, aperto a possibili altre spiegazioni.
Le analisi della pioggia hanno rilevato agenti chimici pericolosi?
Le nostre analisi di microscopia elettronica sono in grado di rilevare solo polveri inorganiche anche se vediamo pure la presenza di polimeri organici di cui, però, non possiamo individuare la struttura chimica.
Per analisi chimiche di quel genere occorre avere un’altra attrezzatura di cui non disponiamo. Sappiamo, comunque, già da decenni che dal cielo cadono anche piogge acide, cioè piogge non con un pH neutro come dovrebbe essere, ma con un pH acido, e questo può indurre la morte non solo delle piante, ma anche, indirettamente, nostra.
Comunque, anche respirare polveri sottili e, specialmente, ultrasottili può incidere pesantemente sulla nostra salute.
Polveri sottili, ultra sottili, nanoparticelle di metalli pesanti. Cosa succede quando entrano in contatto con il corpo anche attraverso l'aria che respiriamo?
Polveri micrometriche respirate possono inoltrarsi fino agli alveoli polmonari e nelle prime vie respiratorie dove possono indurre tosse, asma e difficoltà respiratorie. Le polveri nanometriche possono passare nella circolazione sanguigna.
Polveri di 0,1 micron di diametro possono passare la barriera polmonare in 60 secondi e in un’ora raggiungere fegato e reni e arrivare fino a tutti gli organi, testicoli, tiroide e cervello compresi. Le nanoparticelle, una volta nel corpo, possono raggiungere anche l’interno delle cellule e interferire col DNA.
Possono entrare nella catena alimentare?
Le nanoparticelle prodotte dalle nanotecnologie sono già dentro gli alimenti. Ossido di Titanio nella cioccolata o in qualche salsa o e in più di un gelato. Nanoparticelle d’argento come rivestimento di materiale per packaging alimentare: particelle che possono poi attaccarsi al prodotto come, per esempio, la carne. È fin troppo ovvio che quelle polveri ce le mangiamo.
Ma c’è un altro tipo di inquinamento più subdolo che possiamo ingerire senza esserne consapevoli. Polveri che cadono con la pioggia e che inquinano frutta, verdura, cereali, ma anche fieno che il bestiame mangia trasferendolo inevitabilmente alla loro carne. Ovviamente anche le piante risentono di questo inquinamento nanodimensionato.
I terreni andrebbero bonificati periodicamente?
Al momento non conosco alcun sistema efficace di decontaminazione di un terreno da polveri anche solo micrometriche. Quello che si fa è solo trasferire l’inquinamento da un posto all’altro. La cosa migliore sarebbe non inquinare.
Cosa possiamo fare per difenderci da questi veleni?
La persona singola, di fatto, niente. Sono i governanti, quelli che capiscono, quelli sufficientemente saggi, colti e intelligenti che possono vietare, ad esempio, l’irrorazione di polveri dal cielo. La Florida, per esempio, sta preparando una legge per vietare queste contaminazioni sul suo suolo.
S'irrora la stratosfera schermando il sole per contrastare il surriscaldamento globale?
Non credo che i dati in nostro possesso, cioè in possesso di scienziati reali, non quelli artificiali, siano del parere che ci sia un surriscaldamento globale insolito. Da quando esiste il sistema solare ci sono state sulla Terra varie ere più calde o più fredde, ere durate millenni o anche solo decenni che dipendono da una serie di fattori tra cui, ma non solo, l’attività solare che non è sempre la stessa. Se guardiamo le statistiche sulla temperatura del mondo da quando l’uomo le registra, già ci si rende conto che queste variazioni ci sono.
Dire su un tempo così breve, una decina d’anni, che siamo in un periodo di surriscaldamento globale inedito nella storia del Pianeta è una fantasia. Questo fermo restando il fatto che ci sono effettivamente interferenze climatiche di origine antropica, tra cui le irrorazioni.
Se si crea un filtro tra noi ed il sole con un velo di polveri si comprende che il calore prodotto dalle attività antropiche sulla Terra, non potendo espandersi all’esterno, rimane all’interno, contribuendo ad innalzarsi per effetto serra. Dall’altra parte, se il filtro supera certi limiti, si ha l’effetto inverso: cioè la riflessione del calore solare che, così, sfugge al Pianeta.
Quanto incide l'attività umana sul riscaldamento globale?
Scienziati del calibro di Rubbia, Zichichi, Prodi (solo per citare quelli italiani), dati scientifici alla mano, negano un’anomalia sul riscaldamento, e negano che l’uomo possa lui stesso contribuire in modo significativo. Anche un possibile contributo del metano prodotto dall’intestino delle mucche lascia perplessi sulle capacità intellettive di chi lo dice.
Attribuire la maggiore percentuale del surriscaldamento globale all'uomo non ha alcuna base scientifica?
Sì, almeno in scala macro è una favola, per non dire una bugia che ci viene raccontata, non si capisce se per ignoranza culturale manifesta o per fini che vanno al di là di ogni comprensione. Alterare le leggi naturali è una cosa da persona non saggia.
Una breve parentesi sui vaccini. Sono tutti inquinati? "Vaccini sì, vaccini no”, il libro in cui assieme al dott. Stefano Montanari rispondete a diverse domande per una maggiore conoscenza dell’argomento?
Noi analizziamo i vaccini da 18 anni, e c’è di che restare perplessi. Nel 2017 pre-“eraCovid”, abbiano scritto un articolo che chiamava ad un maggior controllo di qualità sulla sintesi e processamento di questi prodotti farmaceutici.
Al momento, di fatto, non c’è nessun controllo sul prodotto finito, quello messo in commercio. Ci sono controlli su ogni lotto delle scatole di piselli, ma nessuno su vaccini o sui farmaci basati sulle nuove terapie geniche.
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