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I consiglieri della Lega nord sollecitano la Giunta ad attivarsi a tutti i livelli istituzionali affinché "siano rispettate da tutti gli enti e soggetti interessati gli obblighi di preavviso e aggiornamento costante ai Comuni riguardo l'attività di prima accoglienza"

"Migliorare il coordinamento tra istituzioni per la gestione dei richiedenti protezione internazionale da ospitare". A chiederlo è il gruppo della Lega nord in un'interrogazione di cui è primo firmatario Fabio Rainieri.

I consiglieri, in particolare, sollecitano l'esecutivo regionale a garantire il coinvolgimento delle amministrazioni locali nelle "trattative tra Prefetture, soggetti che gestiscono l'accoglienza e proprietari o conduttori degli immobili utilizzati".

Sono frequenti - evidenziano i leghisti – "le proteste di sindaci e amministrazioni comunali che scoprono la presenza di richiedenti protezione internazionale ospitati nel proprio territorio senza aver ricevuto nessuna comunicazione riguardo il loro collocamento da parte delle Prefetture o comunque dai soggetti gestori dell'accoglienza". "Proteste giustificate" – proseguono – perché l'accoglienza "comporta innegabilmente problematiche di gestione per l'igiene e l'ordine pubblico, la sicurezza e la corretta integrazione degli ospitati con il tessuto sociale, di competenza dei sindaci e delle amministrazioni da essi guidate". Alcuni sindaci – riferiscono i firmatari - hanno cercato di risolvere il problema emanando ordinanze che prevedono "obblighi di preavviso riguardo la destinazione d'uso degli immobili e di aggiornamento periodico sull'attività di accoglienza, stabilendo sanzioni amministrative pecuniarie in caso di violazione di questi obblighi". Peraltro – evidenziano - "negli schemi di convenzione per la messa a disposizione di posti straordinari per la prima accoglienza dei cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio allegati agli avvisi pubblici di gara per l'aggiudicazione dei servizi di accoglienza emanati dal Prefetto di Parma è comunque previsto l'obbligo per ciascun gestore aggiudicatario di trasmettere giornalmente alla Prefettura, al sindaco del Comune ove è collocata la struttura, alla Questura, e alla stazione dei Carabinieri competente per territorio l'elenco degli ospiti effettivamente presenti nella struttura". Gli esponenti della Lega nord sollecitano quindi la Giunta ad attivarsi a tutti i livelli istituzionali affinché "siano rispettati da tutti gli enti e soggetti interessati gli obblighi di preavviso e aggiornamento costante ai Comuni riguardo l'attività di prima accoglienza".

L'atto d'indirizzo è stato sottoscritto anche da Alan Fabbri, Gabriele Delmonte, Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni, Massimiliano Pompignoli e Stefano Bargi. (Cristian Casali)

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa )

Nuovo decreto Minniti: 19milioni per garantire l'espulsione. Ecco cosa prevedono le norme. "Parlamento approva le nuove norme su immigrazione. Tempi più rapidi per diritto asilo. Strumenti più efficaci per accoglienza e integrazione". Così il premier Paolo Gentiloni dopo l'approvazione del decreto alla Camera.

di Alexa Kuhne

Roma, 12 aprile 2017

Si chiama 'Decreto migranti' e contiene 23 articoli che regoleranno l'immigrazione nel nostro Paese, nelle regioni maggiormente toccate dal problema, come l'Emilia-Romagna.
Tra i punti del decreto ci sono quelli che riguarderanno i nuovi Centri di permanenza per il rimpatrio, il taglio dei tempi di esame per le domande di asilo, l'eliminazione di un grado di giudizio per i ricorsi, la possibilità per i richiedenti di svolgere lavori di pubblica utilità gratuiti e volontari e la gestione dei 19 milioni di euro previsti per garantire l'esecuzione delle espulsioni.
Il documento è stato appena firmato dai ministri Marco Minniti ed Andrea Orlando e ha avuto il sì definitivo dell'Aula della Camera con 240 voti favorevoli, 176 i contrari, 12 astenuti. Sul testo ieri il governo aveva incassato la fiducia a Montecitorio.
I cittadini extracomunitari, in base a quanto emerge dal decreto, stazioneranno nei centri di riconoscimento, altri anni nei centri per richiedenti asilo, altri anni nei centri per il rimpatrio.

In sintesi le norme:

CPR AL POSTO DEI CIE - Al posto dei vecchi Cie saranno creati in ogni regione i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), 1.600 posti in tutto, preferibilmente fuori dai centri urbani e vicino ad infrastrutture di trasporto. Queste strutture ospiteranno i migranti da rimandare in patria. Per garantire l'esecuzione delle procedure di espulsione vengono stanziati 19 milioni di euro. Le disposizioni escludono il trattenimento nei Centri di persone "in condizioni di vulnerabilità". Previsto l'accesso ai Centri, senza previa autorizzazione, per i parlamentari e gli altri soggetti ammessi a visitare le carceri.

TAGLIO TEMPI RICORSI SU ASILO - Altro punto fondamentale è il taglio dei tempi di trattazione delle domande di asilo, aumentate nel 2016 del 47% rispetto all'anno precedente (in tutto sono state 123mila). Ci sarà l'assunzione straordinaria di 250 specialisti per rafforzare le commissioni di esame delle richieste. Vengono poi istituite 26 sezioni specializzate in materia di immigrazione ed asilo presso ciascun tribunale ordinario del luogo in cui hanno sede le Corti d'appello. Deciso inoltre il taglio dell'appello per i ricorsi contro il diniego dello status di rifugiato, che diventa ricorribile solo in Cassazione.

LAVORI PUBBLICA UTILITA' PER RICHIEDENTI ASILO - Il decreto prevede la promozione dell'impiego di richiedenti asilo in lavori di pubblica utilità gratuiti e volontari, ad opera dei prefetti, d'intesa con Comuni e Regioni.

PROROGA SOSPENSIONE TRIBUTI PER LAMPEDUSA - Nell'articolato è stata infine inserita la proroga fino al 15 dicembre 2017 della sospensione dei versamenti tributari a favore dei contribuenti di Lampedusa.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Dopo la protesta per la morte di una ivoriana nel centro accoglienza veneto di Cona, il Viminale comunica che 100 migranti saranno smistati nelle province emiliane. Ad essi, se ne aggiungeranno altri 50, provenienti da altri punti del territorio. Il trasferimento rientra nelle misure decise per ridurre la tensione nella struttura in provincia di Venezia.

di Alexa Kuhne

Bologna, 4 gennaio 2016

Le strutture che accolgono migranti sono al collasso e quella di Cona, in queste ultime ore, è diventata l'emblema di una situazione di emergenza difficilmente gestibile.
La morte di una ventenne ivoriana che era ospitata nella piccola ex base militare, in Veneto, ha innescato una reazione durissima da parte degli altri ospiti dell'hub.
Tant'è che il Viminale ha definito opportuno spostare 100 migranti di Cona in altri campi.
Oggi ne sono attesi a Bologna 100 per essere ripartiti, insieme ad altri 50 provenienti da Trapani e da Taranto, nelle province dell'Emilia- Romagna.
La Prefettura sta ancora definendo come gestire la suddivisione delle persone in attesa di nuova destinazione.
Nel centro regionale di smistamento di via Mattei potrebbe arrivare solo la quota di migranti che dovrà restare nel capoluogo e tutti verranno comunque indirizzati ai centri di accoglienza straordinaria.
Il provvedimento di redistribuire alcuni cittadini extracomunitari ospitati provvisoriamente in Italia si è reso necessario in seguito alla rivolta all'interno del campo in provincia di Venezia, dopo che una migrante ivoriana di 25 anni, Sandrine Bakayoko, è stata uccisa da una trombosi polmonare.
Nel ricostruire la morte della giovane donne non sono emersi elementi che possano far pensare a un ritardo nell'assisterla. Il caso è stato gestito da un medico che ha subito chiamato il 118. Ma questa ricostruzione non ha rassicurato gli ospiti che hanno dato vita a una violenta protesta che ha richiesto l'intervento della polizia. Senza dover ricorrere alla forza, le forze dell'ordine hanno gestito il centinaio di immigrati che aveva bloccato gli operatori della cooperativa. La situazione nel centro non è migliorata, però, visto che i 100 che hanno protestato hanno rifiutato il cibo.

Pubblicato in Cronaca Emilia
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