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Editoriale: - Che vincano i migliori e più generosi! - Lattiero caseari. Latte crudo nazionale, crema e panna al ribasso. - Cereali e dintorni. Un sussulto per il mais e il grano - Penny Market, rischio microbiologico nei Tramezzini salmone e maionese -

SOMMARIO Anno 18 - n° 18 05 maggio 2019
1.1 editoriale: Che vincano i migliori e più generosi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte crudo nazionale, crema e panna al ribasso.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Un sussulto per il mais e il grano
3.1 bis cereali e dintorni Cereali tendenze
5.1 eventi eno-gastro-turistici Parte da Parma, il 12 maggio, il Grand Tour Emil Banca
6.1 in cucina - parmigiano reggiano Col Parmigiano Reggiano si può osare
8.1 sicurezza alimentare Penny Market, rischio microbiologico nei Tramezzini salmone e maionese .
8.2 filiera agroalimentare Comunicare la filiera cooperativa agroalimentare: venerdí 3 maggio al Palazzo della Cooperazione
9.1 pesca e condanne Piccioni vivi come esche, condannati
9.2 1° Maggio festa dei lavoratori? Festa dei lavoratori. Oggi i sindacati ce ne suoneranno di belle!
10.1 molini aperti Molino Grassi apre le porte l'11 maggio
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Platone nella Repubblica scritta tra il 386 e il 370 a. C. riporta a tutti noi il suo modello ideale di società fondata sul principio della giustizia e della equità sociale, che si attua attraverso il dialogo e il confronto dialettico tra le persone.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 4 maggio 2019 - Per Platone la società ideale vede la presenza di più persone che insieme ricercano il piacere e operano per la sopravvivenza della comunità, fondata sul lavoro e la cooperazione di tutti coloro che in base alle loro conoscenze, competenze e i propri talenti, si muovono nella direzione del benessere della collettività.

Al pari di Platone, potremmo immaginare l'azienda come un grande villaggio, dove nel tempo nascono le prime comunità (cum-munus) che vivono all'interno di mura comuni (cum-moenia) e s'impegnano per un dovere comune (cum-munia), per raggiungere il bene comune (cum-munis). La società nasce dall'aggregazione di nuclei familiari, fino a comprendere al proprio interno tutti gli elementi necessari a garantirne l'autosufficienza.

Se per Aristotele la famiglia è la prima fase di comunità che possiamo osservare, per Platone la società utopica è divisa in tre classi, quella dei governati che devono amministrare secondo la giustizia e la razionalità e dei filosofi, quella dei difensori dell'ordine pubblico e infine quella degli artigiani e agricoltori. Tema cardine, è l'educazione dei propri cittadini che vengono formati in base alle loro caratteristiche e predisposizioni naturali evitando "le forzature" che nel tempo sarebbero controproducenti per la vita e la fiducia della intera società.

Il talento è il punto di partenza per lo sviluppo della società strettamente slegata dalle condizioni sociali (classi) della famiglia la cui dipendenza agirebbe nel vincolare il sistema delle relazioni della collettività e della economia al principio dell'equità sociale. Una economia quindi fondata sulla relazione e non sul rapporto gerarchico che hanno segnato nel tempo le strutture organizzative aziendali e della intera società: le donne e gli uomini sono uguali tra di loro e l'accesso alla carriera si basa sulle conoscenze e competenze.

Il futuro attende una nuova dimensione di società proprio partendo dal modello platonico che vede nascere una nuova concezione di economia basata strettamente sulla relazione. Come mai è stato necessario partire dalla filosofia greca e in questo caso da Platone, per dare riscontro a questo nuovo paradigma che trova le sue radici nell'economia della relazione?

La filosofia porta l'uomo a riflettere agendo sulla ricerca di qualsiasi campo questa si svolga e dal fatto che quello che si ricerca non la contiene. Questo porta al vero significato e all'importanza che i greci attribuivano alla parola e alla sua etimologia. La parola economia è molto importante per l'uomo e viene spesso associata al valore della moneta, e come tale, quando l'economia sale, scende o rimane stabile, subito la mente è proiettata a pensare alla moneta e agli interessi derivati dal suo possesso. Se osservata attentamente, l'economia è un termine formato dalla parola greca oikos e nòmos che viste nel loro insieme portano alla gestione razionale ed equilibrata della casa secondo le regole ferree della massaia.

La casa è costruita sulla base della relazione tra i membri e non da un rapporto gerarchico di subalternità, e si ispira al principio della solidarietà sostenuto dall'agire cooperativo. Quindi una economia più conservativa dei valori e della condivisione dei profitti. Relazione è un termine che ci porta al latino religàre, di legare insieme alla pari, che si esprime all'interno di un contesto circolare necessario per osservare il cuore pulsante dell'economia fondata sui valori e sul senso etico di appartenenza. È necessario pertanto incentivare la nascita di un modello aziendale centrato sulla nascita di un nuovo paradigma basato sull'economia della relazione, dove oltre alla condivisione, i lavoratori "offrono" le loro conoscenze, competenze e saperi alla comunità aziendale.

È il nuovo che avanza.

Le virtù vanno servite come l'oste serve il vino migliore ai propri clienti per accrescere la fiducia nel segno della continuità, come la massaia dispone se stesso per la famiglia. Ecco che l'etica, la passione e la motivazione diventano autopoietici, per se stessi e in relazione agli altri, diventando gli assi portanti per concepire l'economia non solo fondata sulla moneta ma anche sulla forza attribuita alla capacità della relazione di accrescere l'economia dell'etica e del senso di appartenenza. Il tutto rivolto alla ricerca, come affermava Aristotele, di una dimensione "eudaimonica", dove la felicità e il primo il fine ultimo delle azioni umane e la ricchezza il mezzo di cui servirsi in attesa di altro.

La relazione accresce l'intero spettro dell'economia di cui oggi farsi carico per proiettare lo sguardo oltre la siepe di Leopardi quando sul monte Tabor a Recanati ha scritto l'Infinito e s'immagina lo spazio immenso dell'universo che l'uomo può percepire, ma non comprendere, nella sua maestosità. L'economia della relazione deve spingere le persone oltre la siepe per approdare in uno spazio cosmico che Platone chiama iperuranio, oltre la volta celeste, dove realizzare un mondo nel quale l'economia della relazione è in grado di esprimere la nascita di un nuovo cosmo e assolvere appieno ai bisogni delle aziende e ai desideri dei lavoratori per costruire imprese che mettano la persona al centro.

La relazione nasce per questi motivi, per "nutrire" e "offrire" reciprocamente la propria conoscenza altrui. Saranno l'intelligenza e il talento a disposizione dei singoli a generare nuovi spazi di creatività da dedicare all'innovazione e alla genesi di nuove opportunità sociali e imprenditoriali aiutati da un sistema premiante che valorizza i talenti dei singoli per accrescerne il valore e l'identità sociale.

Riferimenti bibliografici e sitografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/ 
https://www.lintellettualedissidente.it/filosofia/platone-e-la-societa-ideale/ 
http://creativefreedom.over-blog.it/article-economia-etimologia-per-cervelli-non-fus-87515550.html 
https://www.skuola.net/appunti-italiano/leopardi-giacomo/leopardi-infinito.html 
https://www.skuola.net/filosofia-antica/aristotele-eudaimonia.html 

 

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GUIDO ZACCARELLI

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Cosa c'è da celebrare quest'anno? La disuguaglianza sociale che ha guadagnato un nuovo vantaggio o l'incremento dei soggetti a rischio di disoccupazione?

di Lamberto Colla Parma, 1 Maggio 2019 –

Accontentiamoci, anche per quest'anno, di due cantate e del solito concerto.
Dopo il concerto di Capodanno quello del 1° maggio, organizzato dalla potente triplice alleanza, è il più prestigioso dell'anno. Da Roma per espandersi in ogni angolo del Bel Paese, le note delle celebrazioni si leveranno al cielo, in quel Paradiso Laico dove nessuno si immolerà e nemmeno risorgerà per salvare il "Lavoro".

Già perché più passano gli anni e meno lavoro si trova. La disuguaglianza cresce e il rischio disoccupazione altrettanto.

Tutto è cominciato, in tempi non sospetti di crisi, con l'introduzione della "flessibilità" lavorativa, dal sapore anglosassone (CO.CO.CO. ad esempio - 1997 Treu - etc...), tanto sbandierata da quella sinistra perfetta nel criticare chi è alla guida del Paese e invece così "liberista" quando è al governo.

Con il "pacchetto Treu" (o forse sarebbe meglio dire "pacco Treu") il lavoro interinale e altre forme contrattuali di lavoro atipico ottengono il riconoscimento legislativo da parte dell'ordinamento italiano.
Il "Pacchetto Treu" viene considerato come uno dei principali atti legislativi che hanno riconosciuto il lavoro interinale generando il fenomeno del precariato in Italia.

Quella sinistra che, se deve sottrarre dei diritti, preferisce esonerare i dipendenti pubblici e così l'articolo 18, che era una parte fondamentale dello Statuto dei lavoratori, viene cancellato nel settore privato e mantenuto nel pubblico impiego, giustappunto per non creare diseguaglianze di trattamento e proteggere i poveri "furbetti del cartellino".

Il primo colpo all'articolo 18 lo diede la legge Fornero del 2014 e poi, definitivamente e "orgogliosamente", sepolto l'anno successivo grazie al Jobs Act del fenomenale tandem Renzi - Poletti.

L'avrei compreso maggiorente, seppure non giustificato, se a approvare una tale riforma fosse stato un "Governo Fascista" e invece il Jobs Act (anche la nomenclatura è anglosassone pur di edulcorare la "mattonate") ha introdotto nel nostro ordinamento il contratto di lavoro a tempo "indeterminabile" e a "tutele crescenti". In pratica, dal 7 marzo 2015 si può essere licenziati in qualsiasi momento e senza particolari motivazioni, "conquista" vanto di Renzi: "Noi abbiamo infranto il tabù dell'art. 18."

Quest'anno cosa c'è da festeggiare?

Forse l'aumento delle morti sul lavoro, o forse dei suicidi e tentati suicidi economici? No, forse sono da celebrare i successi dichiarati dall'OCSE nei giorni scorsi, in cui viene segnalato il raddoppio della sottoccupazione a partire dal 2006. "In particolare, riferisce il dossier, i contratti a tempo determinato si collocano al 15,4% del lavoro dipendente contro una media nell'area Ocse dell'11,2%." e prosegue "Scivolano i salari. I rischi di un salario basso sono aumentati più della media Ocse per i lavoratori dipendenti con un livello di istruzione medio o basso." Insomma, sempre secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, siamo il fanalino di coda dei Paesi OCSE e raggiungiamo il paradosso che al tasso elevato di disoccupazione si aggiunge il "rischio disoccupazione".

Vabbé, intanto cantiamo per dimenticare, per festeggiare c'è  tempo.

 

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(Foto: Francesca Bocchia - Parma 2018)

 

 

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Editoriale: - Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica - Lattiero caseari. Zangolati e Parmigiano Reggiano stabili. - Cereali e dintorni. Fondi sempre più scoperti. - Noceto (PR), Presentata in Comune la V° edizione della FarmRun. Novità per i giovanissimi e gli appassionati cinofili - Sversamento petrolio in Val d'Agri, arrestato dirigente Eni, il Ministro Costa: "chi inquina non resta impunito, l'ambiente è di tutti e non faremo sconti a nessuno - Crema di marroni da agricoltura biologica: altro richiamo per possibili corpi estranei -

SOMMARIO Anno 18 - n° 17 28 aprile 2019

1.1 editoriale
Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Zangolati e Parmigiano Reggiano stabili.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Fondi sempre più scoperti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 sport e salute FarmRun 2019 Noceto (PR), Presentata in Comune la V° edizione della FarmRun. Novità per i giovanissimi e gli appassionati cinofili.
6.1 liberazione - 25 aprile 25 aprile, una ricorrenza importante su cui meditare.
8.1 pomodoro «Politiche agricole, presto un tavolo per il pomodoro»
8.2 alimenti e materiali di contatto Indagine sui materiali a contatto con gli alimenti
9.1 bonifica piacenza Finanziato un nuovo impianto di sollevamento a Ronchi di Caorso
9.2 ambiente Sversamento petrolio in Val d'Agri, arrestato dirigente Eni, il Ministro Costa: "chi inquina non resta impunito, l'ambiente è di tutti e non faremo sconti a nessuno
10.1 sicurezza alimentare Crema di marroni da agricoltura biologica: altro richiamo per possibili corpi estranei
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Domenica, 28 Aprile 2019 06:42

Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica

Alla vigilia del 1° maggio, altri 4 morti, nello stretto spazio temporale di 24 ore, si aggiungono alla lunga lista dei decessi sul lavoro. Una piaga da combattere che però, con la persistenza della crisi economica, non si riesce a contrastare, anzi si allarga.

di Lamberto Colla Parma 28 aprile 2019 -

Nell'arco di sole 24 ore il numero delle vittime sul lavoro si accresce di altre 4 unità. Da Nord a Sud, democraticamente, la morte "bianca" ha già colpito 205 volte da inizio anno, 703 erano state nel 2018 che sommano a 1450 se si considerano i decessi avvenuti durante le trasferte lavorative in auto.

Mai così tanti da quando è stato aperto l'Osservatorio indipendente delle morti sul lavoro (1° gennaio 2008)!

Nonostante le restrizioni legislative, il fenomeno non accenna a diminuire, anzi è in continuo aumento.

La crisi irrisolta e nemmeno tamponata che sta opprimendo la società italiana, spinge i datori di lavoro a economizzare su ogni centro di costo e i lavoratori a rischiare, anche la vita, pur di interrompere l'astinenza lavorativa.

Un sistema cortocircuitato, salvo quando i datori sono spudoratamente responsabili dell'eliminazione delle più banali norme di sicurezza e dello sfruttamento lavorativo, che stenterà a tornare nell'alveo della normalità stando così le condizioni economiche e sociali.

"Da quell'anno (2008) - scrive l'Osservatorio -, con oltre 15000 morti sul lavoro è come se fossero spariti gli abitanti di una cittadina come Sasso Marconi. Rispetto al 2017 registriamo un aumento del 9,7%. Rispetto al 2008 registriamo un aumento del 9,4% (e tutti gli anni parlano di cali inesistenti)." L'agricoltura ha da sola il 33,3% di tutti i morti sui luoghi di lavoro (ben 149 agricoltori che hanno perso la vita guidando un trattore).

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Ed oggi siamo ancora una volta a raccontare di decessi sul lavoro, 4 per l'esattezza, e distribuiti su tutta la longitudine e latitudine della penisola, a Livorno, Savigliano, Sestu e Ravello.

Una strage infinita che si somma all'incremento della malattie, come ha sottolineato il neo segretario generale della CGIL Landini: "da inizio anno i morti sono stati più di 200 e aumentano gli infortuni e le malattie professionali, inaccettabile".

Si, inaccettabile ma come opporsi?

Fornendo lavoro! Mettendo le imprese in grado di fare profitti e di dare occupazione.

Che a mancare sia il lavoro lo ha confermato nei giorni scorsi anche l'OCSE segnalando il raddoppio della sottoccupazione a partire dal 2006. "In particolare, riferisce il dossier, i contratti a tempo determinato si collocano al 15,4% del lavoro dipendente contro una media nell'area Ocse dell'11,2%." e prosegue "Scivolano i salari. I rischi di un salario basso sono aumentati più della media Ocse per i lavoratori dipendenti con un livello di istruzione medio o basso.".

Insomma, sempre secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, siamo il fanalino di coda dei Paesi OCSE e raggiungiamo il paradosso che al tasso elevato di disoccupazione si aggiunge il "rischio disoccupazione".

Una spirale senza fine che deve essere interrotta, se vogliamo interrompere anche le morti bianche e pure i suicidi, altra piaga connessa al lavoro, più specificatamente legata al ruolo imprenditoriale.

I suicidi, cosiddetti economici, dal 2012 al 2017 hanno registrato una impennata del 15,2% attestandosi a 1.000 negli ultimi 7 anni ai quali vanno sommati i 717 tentativi di suicidio. A rilevarlo l'Osservatorio "Suicidi per motivazioni economiche" della Link Campus University.

Ad accomunare le vite degli imprenditori, quelli piccoli e privi di protezioni, e i loro salariati è la crisi economica, incapace di risparmiare la maggioranza delle classi sociali, andando invece a rimpinguare i forzieri dei pochi super ricchi.

"Notre Dame, docet."

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Forse mai come questa volta siamo arrivati qui con la consapevolezza che non siamo in grado di fare durare NOI le cose belle che ci capitano nella vita. E forse mai come oggi siamo stati consapevoli di quanto siamo bisognosi di qualcuno che regga l'urto del tempo rispondendo al nostro sterminato bisogno di durata. Julián Carrón

Di Guido Zaccarelli Mirandola 25 aprile 2019 - Dalla piramide al cerchio è un saggio che è stato scritto pensando all'attività svolta dai lavoratori a catena di montaggio, confrontato con il duro lavoro degli schiavi a bordo delle galee. Le galee erano imbarcazioni lunghe una cinquantina di metri che fecero la loro prima apparizione intorno al XIV secolo e impiegate per scopi bellici e mercantili spostandosi da un porto all'altro del Mediterraneo.

La particolare sagoma le rendeva instabili per navigazioni oltre oceano e nei periodi invernali, limitandone l'uso nei soli periodi estivi. Le ridotte dimensioni della stiva le obbligavano a viaggiare a bordo costa per facilitare il rifornimento delle cisterne d'acqua riservate a dissetare i rematori. Potevano incontrare mari tranquilli e alati che accompagnavano la navigazione oppure incontrare onde vigorose che s'infrangevano contro l'imbarcazione, increspandosi ad ogni sobbalzo dello scafo. Sbuffi di acqua marina pronti ad inondare la nave nel caso l'equipaggio non fosse stato pronto a resistere ai lamenti e ai fragori della natura.

Per farlo dovevano dare il meglio di sé per il bene soggettivo. La vita a bordo era molto dura e spesso portava alla morte a causa delle sofferenze inflitte dall'aguzzino che, armato di frusta, obbligava a remare fino allo sfinimento. Chi non riusciva a reggere il compito veniva sostituito e il più delle volte, considerato lo stato fisico, abbandonato in mare. L'alimentazione era di scarsa qualità e veniva somministrata ogni quattro ore durante una pausa di dieci minuti, preferibilmente all'imbrunire, per non mostrare ai rematori il contenuto di questo miscuglio fatto con farina, acqua e aceto. Era una vera e propria prigione: del resto la parola galera deriva proprio da galea, per indicare un luogo dove veniva limitata, se non abolita, la libertà personale.

Il corpo dei vogatori era formato dagli schiavi, dai galeotti e dai buonavoglia. Ora, nel XXI le persone che quotidianamente lavorano in una catena di montaggio, a cui viene chiesto di produrre incessantemente per raggiungere elevati livelli di produzione e di redditività aziendale, vivono le stesse condizioni provate dai rematori ai tempi delle Galee, oppure qualcosa è cambiato? La catena di montaggio di molte aziende è infernale. La velocità di scorrimento è elevata e i tempi macchina sono frustranti. Si pensi che in talune situazioni il tempo macchina per svolgere una attività ( più fasi ) è di soli cinque secondi. I turni sono incalzanti e la pausa è di breve durata a metà di ogni mezzo turno. Il lavoratore è immerso nella propria attività e rare sono le occasioni nelle quali viene permesso il dialogo per un confronto. La relazione è verticistica seppur inquadrata all'interno di uno schema a matrice.

Dal taylorismo, al fordismo in avanti, lo schema produttivo è rimasto invariato nella filosofia: le persone svolgono un lavoro parcellizzato il cui requisito fondamentale è l'attenzione da porre alla sequenza delle attività da svolgere per garantire gli standard di qualità. Il turnover è molto elevato per la stanchezza fisica e psichica che il lavoro comporta connesso al clima ambientale e al numero di operazioni routinarie che devono essere eseguite nell'unità di tempo. La catena di montaggio meccanica si trasforma in una catena di montaggio umana dove ogni lavoratore diventa una parte intercambiabile di un altro lavoratore con il quale forma la linea di produzione.

Il sistema familiare e sociale si sfascia per l'incapacità della società di autoregolarsi in una dimensione umana della relazione portando l'individuo all'esasperazione complice la manca di regole che consentano di vivere il tempo nella pienezza. L'economia del benessere è la dimensione che consente di avvicinare la dimensione reale di una società che produce beni e servizi per migliorare gli stili di vita delle persone e dall'altro godere della disponibilità di tempo per vivere nel benessere, ovvero stare bene con se stessi per stare bene con gli altri. In questo millennio, assai lontano dal secolo delle galee sono ancora oggi presenti situazioni lavorative che necessitano di essere trasformate per donare loro quel valore etico che il lavoro possiede e alle persone restituire la loro dignità personale e professionale. Possiamo pensare di trasformare le galee aziendali in imbarcazioni dove lavorare a misura d'uomo?

Julián Carrón a Rimini il 12 Aprile 2019: «E questo stupisce ancora di più, dal momento che viviamo in una società liquida e quindi dovremmo esserci abituati al fatto che niente dura. Siamo tante volte in preda a un vortice di affetti, di sentimenti, in cui tutto si costruisce e si smonta sempre molto in fretta; di conseguenza, facilmente siamo vittime della delusione. Niente sembra tenere, il tempo consuma, svuota tutto; quello che è accaduto ieri perde la sua presa su di noi, il suo fascino». Lo scopo è «... il desiderio cioè di una felicità che duri, che non si dissolva nello spazio di una giornata o di una stagione».

Riferimenti bibliografici:
Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Che cosa regge l'urto del tempo? Esercizi della Fraternità di Comunione e Liberazione Rimini, 12 aprile 2019 Appunti dall'Introduzione di Julián Carrón
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/ 

 

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GUIDO ZACCARELLI

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Vallardi (presidente commissione Agricoltura del Senato) incontra il mondo agricolo piacentino: «Stanziati 600 milioni per la montagna». Pisani: «Presto un incontro con la Liguria sull'acqua dal Brugneto»

Piacenza, 23 apr. 2019 - Mezzo miliardo di euro per la tutela del Made in Italy, impegno per l'acqua, attenzione alla montagna con finanziamenti - «chi fa agricoltura in montagna è eroico» - e poi un tavolo del pomodoro, sul modello di quello per il latte, da convocare subito dopo la madre di tutte battaglie che è l'etichettatura dei prodotti, la loro riconoscibilità e la loro difesa nel mondo.

Dei principali temi del settore ha parlato, il 23 aprile, il senatore della Lega Gianpaolo Vallardi (presidente della commissione Agricoltura del Senato) che ha incontrato il mondo agricolo piacentino, invitato dal senatore Pietro Pisani, alla presenza anche dei colleghi Tony Iwobi e Cesare Pianasso. E Pisani ha annunciato che presto «il senatore ligure Francesco Bruzzone verrà in Valtrebbia per rendersi conto della situazione e trovare una soluzione sul rilascio dell'acqua dalla diga del Brugneto. Auspico un accordo con la Regione Liguria, un'intesa che vada oltre le crisi periodiche. E sulla traversa di Sant'Agata ci batteremo per far sì che gli agricoltori abbiano più acqua a disposizione».

All'incontro, erano presenti i tre presidenti provinciali delle organizzazioni sindacali degli agricoltori: Marco Crotti (Coldiretti), Filippo Gasparini (Confagricoltura) e Franco Boeri (Cia-agricoltori italiani).

Vallardi ha sottolineato l'importanza di un tavolo sul pomodoro al ministero delle Politiche agricole, sollecitato dagli agricoltori che hanno ricordato la difficoltà di arrivare a un prezzo, con l'industria, per la prossima campagna. Sul tema cruciale dell'acqua, il presidente della commissione, ha detto di conoscere bene il problema e di essere al lavoro per cercare una soluzione conveniente per tutti.

Ma Vallardi ha anche parlato dei 600 milioni per l'agricoltura di montagna, stimolato da alcuni agricoltori piacentini che hanno chiesto più semplificazione, meno frammentazione delle proprietà e hanno sottolineato come loro abbiano cura del territorio e cerchino di contrastare lo spopolamento. «Dopo le alluvioni in Veneto siamo convinti - ha affermato Vallardi - che sia meglio aiutare la montagna piuttosto che intervenire per ripianare i disastri».

 

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Mercoledì, 24 Aprile 2019 06:48

Bloomberg: Italia cresciuta più della Germania

Padovani (lega): "bloomberg: italia cresciuta piu' della germania. Gli euroburocrati tacciono perche' tremano..."

Gabriele Padovani, candidato leghista all'Europarlamento, nella circoscrizione del Nord-Est: "L'agenzia ha calcolato che l'industria italiana ha dato il maggior contributo nell'aumento della produzione industriale dell'Eurozona nel primo trimestre del 2019. Cambiata l'aria in Italia, ora occorre cambiarla anche a Bruxelles e Strasburgo..."

"L'agenzia Bloomberg ha calcolato che l'industria italiana ha dato il maggior contributo nell'aumento della produzione industriale dell'Eurozona nel primo trimestre del 2019. L'agenzia ha tenuto conto dei dati Eurostat sui mesi di gennaio e febbraio, secondo cui l'Italia si è aggiudicata il primo posto con un contributo del 35,7% (+1,9 a gennaio e +0,8 a febbraio), seguita da Francia con il 32,2% e Spagna con il 18%. Brutte notizie, invece, dal fronte tedesco: nel primo trimestre dell'anno, la Germania ha registrato un contributo negativo del 21%".

Il leghista Gabriele Padovani, candidato in quota Lega all'Europarlamento nella circoscrizione del Nord-Est, non usa mezzi termini per commentare i dati pubblicati dall'agenzia: "In Italia l'aria è cambiata, ora occorre aprire le finestre anche nelle aule di Bruxelles e Strasburgo. Benché nel silenzio più assordante dei media mainstream, "camerieri" da sempre di questa Europa a trazione franco tedesca, ci ha pensato l'agenzia Bloomberg a diffondere dati incontrovertibili di un cambiamento ormai inarrestabile, che attraversa trasversalmente l'intera Europa. Un cambiamento irreversibile che gli euroburocrati di Bruxelles cercano di silenziare con l'appoggio dei media amici, perché stanno tremando, consapevoli che le elezioni del 26 maggio ci restituiranno un' Europa diversa".

"Il rimbalzo della produzione dell'Italia fa ben sperare per una prossima uscita dalla recessione anche se la nostra economia, che è la terza maggiore dell'area euro, deve ancora fare molto per recuperare il terreno perso nell'ultimo decennio, grazie ai governi Pd che avevano nelle politiche di austerity fine a se stesse l'unica ricetta economica. Ora – conclude l'esponente leghista – non resta che lavorare per colmare quel gap del 17% di produzione che ancora ci separa dal picco pre-crisi del 2007".

 

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Editoriale: -Parigi, Notre Dame e i super ricchi, roba su cui meditare. Serena Pasqua a Tutti! - Cereali e dintorni. Immobilità persistente-

SOMMARIO Anno 18 - n° 16 21 aprile 2019
1.1 editoriale
Parigi, Notre Dame e i super ricchi, roba su cui meditare. Serena Pasqua a Tutti! - Cereali e dintorni. Immobilità persistente. - Zenzero: 5 benefici per la salute dell'uomo - Parmigiano Reggiano: fatturato record, vola l'export - Parmacotto, con i piedi per terra verso una nuova storia tutta da riscrivere -
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte scremato estero e crema in discesa.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Immobilità persistente.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 salute e benessere Zenzero: 5 benefici per la salute dell'uomo
6.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: fatturato record, vola l'export
8.1 consorzio agrario parma Sissa-Trecasali inaugurata la nuova grande agenzia del Consorzio Agrario di Parma
8.2 politica europee Rischio Brexit sulle elezioni europee. E Noi chi eleggeremo? (vota il sondaggio)
9.1 bonifica piacenza Terminati i lavori sul Rio Borla a Gragnano
9.2 bonifica parmense La Bonifica Parmense interviene su tre canali contro il dissesto idrogeologico a protezione di 8500 ettari di territorio
10.1 parmacotto Parmacotto, con i piedi per terra verso una nuova storia tutta da riscrivere
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La saggezza è osservare ciò che ci circonda e dare una spiegazione differente a ciò che il mondo propone.

Di Guido Zaccarelli 19 aprile 2019 - La formazione in azienda ha la prerogativa di infondere energia positiva e costruttiva fornendo alle persone gli strumenti per condividere l'identità aziendale e stimolare la capacità di osservare la realtà da prospettive differenti rispetto al passato. La formazione multiprospettica è in grado di assolvere la funzione cardine delle aziende, necessaria alle imprese per competere con i mercati globali: le persone devono imparare a leggere la realtà in modo rapido e multiprospettico evitando di mantenere ancorato il loro pensiero al passato. Il pensiero dinamico è la chiave di volta per superare rapidamente gli sbarramenti che l'impresa incontra nel raggiungere gli obiettivi aziendali evitando di uscire rapidamente dal mercato.

È noto che le persone innanzi ad una domanda rispondono utilizzando le euristiche, scorciatoie cognitive, attingendo dalle loro esperienze, dalla opinione comune e immergendo il pensiero nella credenza diffusa che anche il nuovo possa essere considerato alla stregua del passato. In una economia che avanza in modo veloce e chiede alle organizzazioni di adattarsi rapidamente ai nuovi contesti sociali e produttivi, avere al proprio interno persone che non sono in grado di leggere la realtà in modo veloce, e con cambi di prospettiva differenti, riduce drasticamente la possibilità all'impresa di essere super competitiva nei mercati di riferimento e anche aprire a nuove opportunità. La realtà delle aziende è ancora legata alla presenza di collaboratori che spesso non offrono spunti di riflessione alternativi al flusso di pensiero corrente espresso dalla maggior parte dei colleghi.

Rimangono ancorati ai loro saperi e più che trainare, osservano e rimangono in scia, adottando un comportamento passivo. La mancata flessibilità a cambiare la prospettiva di osservazione, a cogliere in un discorso le parole più importanti legate al contesto per rilanciare l'ambito conversazionale è molto diffuso e si nota frequentemente nei corsi di formazione a tutti i livelli.

Un esempio: il docente propone il tema della giornata formulando una domanda accompagnata da una slide che contiene al proprio interno una frase formata da alcune parole e da una immagine ad effetto. Le persone vengono immediatamente attratte dalla immagine concentrando la loro attenzione su ciò che in quel momento attira la loro curiosità, perdendo completamente di vista la domanda e la frase proiettata. Poche osservano la frase, (circa 20%), e le altre fissano l'immagine che diventa il luogo dove riflettere e iniziare il dibattito accorgendosi solo successivamente che la domanda e il testo riportavano a risposte differenti. La mancata attenzione alle parole e al linguaggio utilizzato, genera errori e comporta l'avvio di procedure che pesano sui bilanci dell'impresa e nella gestione dei flussi organizzativi interni ed esterni. Lo scopo è fare attenzione alle parole dense e alle sfumature che vengono evocate in accordo con il contesto, verificando il grado di pertinenza qualora fosse distante dall'asse relazionale. Occorre prendere possesso di una nuova metodica didattica per ambire all'Active Learning, all'apprendimento attivo, che vede protagonista la formazione multiprospettica perché capace di sostenere la creatività della parola, del linguaggio e della immaginazione, preparando le persone alla curiosità, che contagia nelle fasi iniziali l'incubazione e l'illuminazione per dirigersi verso la valutazione e concludersi con la possibilità che l'idea venga realizzata.

David Kolb, educatore statunitense, ha teorizzato un processo detto apprendimento esperienziale, che mescola le nozioni acquisite in passato, con l'osservazione della realtà e con le nuove conoscenze ottenute. «L'apprendimento esperienziale è un processo in cui la conoscenza avviene attraverso l'osservazione e la trasformazione dell'esperienza e non attraverso la passiva acquisizione di nozioni, concetti e relazioni».

Queste nuove conoscenze portano le imprese a una nuova consapevolezza, che possiamo chiamare saggezza. Descartes sosteneva che «la saggezza è la scienza della felicità». Applicare la saggezza nelle organizzazioni significa iniziare a definire le basi per la creazione di luoghi di lavoro felicitanti capaci di mettere le persone nelle condizioni di valutare cosa è buon per loro e cosa lo è per il sistema; significa innanzitutto basare le relazioni sull'ascolto reciproco e quindi sull'umiltà che l'ascolto richiede. L'azienda saggia è quella che, tramite la sua esperienza, ha cambiato completamente la rotta di navigazione grazie alla capacità dei suoi collaboratori di cambiare rapidamente il proprio pensiero in ragione degli accadimenti anticipando le fasi evolutive per un'azione multiprospettica in grado di contagiare tutta l'organizzazione per farla convergere verso la saggezza. Rousseau diceva che «chi è saggio è umile»

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/

 

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GUIDO ZACCARELLI

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

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