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Giovedì, 20 Agosto 2015 10:50

Regione, taglio ai dirigenti del 10%

Regione, retribuzione dirigenti. Petitti: "Abbiamo ridotto del 10% la retribuzione di risultato". Svolto un serio lavoro di valutazione da parte di un Organismo indipendente.

Bologna – "Noi siamo quelli che hanno ridotto del 10% le retribuzioni di risultato dei direttori, che abbiamo inciso in modo consistente sulla riduzione dei costi delle strutture a servizio della Presidenza e degli Assessorati, per cui non accettiamo l'accusa di non condurre una decisa azione di risparmio. Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e i dati lo dimostrano. E, aggiungo, Fabbri dovrebbe sapere che la retribuzione di risultato dei dirigenti non è un optional, ma è prevista dai contratti nazionali di lavoro".
Emma Petitti – assessore regionale all'Organizzazione – interviene sulla polemica lanciata oggi dalla Lega Nord sul tema della retribuzione dei Direttori generali.

"Per ogni Direttore – spiega Petitti – sono stati analizzati i parametri di performance, valutando le singole prestazioni in relazione agli obiettivi assegnati.La valutazione del lavoro svolto dai direttori è stata naturalmente individuale, verificata da un Organismo indipendente di valutazione, terzo rispetto alla struttura. Conseguentemente, le retribuzioni di risultato - considerato 30mila euro il massimo – si attesta in un range compreso tra 23.760 e 14.483 euro nel 2013, e tra 22.410 e 15.770 euro nel 2014.

"La riduzione percentuale che abbiamo applicato – spiega ancora Petitti – è ulteriore rispetto agli esiti della valutazione individuale, e ricalca ciò che abbiamo già fatto per i direttori della Sanità. Nel corso di quest'anno potremo ancora apportare modifiche al sistema di valutazione della dirigenza che, voglio ricordarlo, è ancora sperimentale".

Tabelle alla mano, la retribuzione dei direttori della Regione Emilia-Romagna, nel rapporto PIL/popolazione, è – assieme alla Toscana – la più bassa in Italia.

"Abbiamo promosso l'avvio di un importante progetto di riorganizzazione della dirigenza e dell'intero modello organizzativo della Regione aggiunge l'assessore – che vedrà la luce entro quest'anno".
"Vogliamo dare qualità e valore a chi, ogni giorno, è impegnato a garantire il funzionamento di una struttura complessa quale è la Regione – spiegaEmma Petitti – ma vogliamo farlo in un contesto organizzativo moderno e di qualità, nel quale possono essere tenuti sotto controllo i costi".

La società del Gruppo Credem specializzata nei servizi telematici entra così nell'elenco pubblico delle società accreditate per la fornitura di servizi di conservazione dei documenti informatici. Il riconoscimento è stato ottenuta nei giorni scorsi dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID).

Credemtel, società del Gruppo Credem guidata dall'amministratore delegato Luciano Bartoli nata nel 1989 e specializzata nella fornitura di servizi telematici per banche, imprese e pubbliche amministrazioni, ha ottenuto nei giorni scorsi dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID) l'accreditamento riservato ai soggetti che assicurano particolari standard nella fornitura di servizi di conservazione dei documenti informatici. Tale accreditamento inserisce Credemtel nello specifico elenco pubblico istituito da AgID che identifica i fornitori che garantiscono elevati requisiti di qualità e sicurezza nell'erogazione di tale servizio, delicato e sempre più indispensabile per le aziende, in base a specifici parametri pubblicati definiti nella Circolare n. 65/2014 (e pubblicati sulla G.U. n. 89 del 16/04/2014).

Credemtel è tra i maggiori operatori nazionali nella conservazione dei documenti informatici con attualmente circa 1.300 clienti attivi ed oltre 150 milioni di documenti conservati in formato digitale. La società, che ha chiuso il 2014 con un fatturato di oltre 14 milioni di euro in crescita del 34% negli ultimi cinque anni, opera anche nel settore del corporate banking interbancario con un servizio dedicato che vanta oltre 80 mila aziende clienti.

Nello specifico l'AgID ha esaminato GEDCONS, il servizio di conservazione digitale dei documenti di Credemtel che consente alle imprese ma anche a professionisti, commercianti, artigiani e Pubblica Amministrazione di non dover mantenere in cartaceo diverse tipologie di documenti quali fatture, libri giornale, mastrini, registri IVA, libro unico del lavoro e tanti altri. Tali documenti sono infatti conservati e gestiti in outsourcing da Credemtel, che ne garantisce nel tempo la sicurezza ed il rispetto delle normative.

L'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID), sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro da lui delegato, ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale italiana in coerenza con l'Agenda digitale europea e contribuisce alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, allo scopo di favorire l'innovazione e la crescita economica.

"Siamo molto soddisfatti del riconoscimento che abbiamo ottenuto che testimonia i costanti sforzi ed investimenti nello sviluppo e nell'aggiornamento tecnologico che la nostra società da sempre mette in campo, in linea con le strategie di crescita di tutto il Gruppo Credem", ha dichiarato Luciano Bartoli, amministratore delegato di Credemtel. "Negli ultimi 12 mesi", ha proseguito Bartoli, "anche grazie alle nostre soluzioni per facilitare le aziende a rispettare l'obbligo di fatturazione elettronica alla Pubblica Amministrazione, i nostri clienti dei servizi di gestione elettronica documentale sono raddoppiati ed i servizi da questi utilizzati triplicati".

Tra i principali servizi in termini di innovazione e di interesse del mercato che caratterizzeranno l'offerta di Credemtel, vi è Delivering (servizio che garantisce la dematerializzazione completa dei documenti legati al processo di consegna delle merci già attivo su alcuni player della Grande Distribuzione Organizzata) e la prossima realizzazione di una soluzione che faciliterà le aziende ad attivare la fatturazione elettronica tra soggetti privati, e relativa trasmissione dei flussi all'Agenzia delle Entrate, in modo da poter beneficiare delle semplificazioni fiscali previste dalla legge 23/2014 (cd. Delega fiscale). Le aziende clienti potranno così, grazie alla sempre maggiore digitalizzazione dei propri processi interni, contenere i rischi, abbassare i costi ed efficientare le attività amministrative.

Il Gruppo Credem è uno dei principali gruppi bancari privati italiani quotati, con una capitalizzazione di borsa di oltre 2,5 miliardi di euro. Ha sede a Reggio Emilia ed opera sul territorio nazionale in 19 regioni, attraverso 636 tra filiali, centri imprese e negozi finanziari, 5.852 dipendenti, 804 promotori finanziari con mandato, 264 agenti finanziari e 117 agenti specializzati nella cessione del quinto dello stipendio. Il gruppo è attivo in tutte le aree del banking commerciale ed inoltre opera, attraverso le sue controllate, nella gestione di fondi comuni, leasing, factoring, assicurazioni e wealth management.

 

(Fonte CREDEMTEL)

Pubblicato in Nuove Tecnologie Emilia
Mercoledì, 19 Agosto 2015 15:20

La crisi aguzza ingegno ed efficienza

Uno zuccherino consolatorio arriva da una recente ricerca che colloca gli italiani appena sotto al podio delle società più intelligenti e primi tra gli occidentali. Ma non solo, le università italiane spiccano per efficienza ma non per sovvenzioni.

di Lgc Parma 19 agosto 2015 - 
Dopo anni e anni che il gradimento dell'Italia era in costante discesa e sembrava che l'italiano fosse diventato il peggior popolo del globo, dopo che l'economia del piccolo paese del mediterraneo raggiunse il sesto gradino più alto del mondo, ecco che due nuove ricerche tornano a dare merito all'italica popolazione.

I dati economici emersi nel rapporto Svimez, pur evidenziando l'atavica arretratezza del mezzogiorno e la crisi economica che opprime il Paese che diede i natali a Leonardo da Vinci e Galileo Galilei, ma anche al fisico Carlo Rubbia e alla scienziata Rita Levi di Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986, e tantissimi altri illustri rappresentanti delle arti, della scienza e della letteratura, è capace di meritarsi anche primati positivi e non solo negativi.

Dal punto di vista cognitivo, infatti, giunge un prestigioso riconoscimento, per il quale l'Italia viene additata come la nazione più intelligente dell'Occidente. Lo rivela la classifica stilata dallo psicologo inglese Jelte Wicherts, che ci colloca al quarto posto nel mondo – preceduti soltanto da Giappone, Sud Corea, e Singapore al primo posto.

I risultati dei test di massa del quoziente intellettivo utilizzati in 113 Paesi colloca invece la Germania all'ottavo posto, seguita dalla Francia, che divide la nona piazza con gli Stati Uniti d'America.

L'ingegno sembra l'abbia applicato ad hoc anche il ricercatore italiano Giuseppe De Nicolao il quale ha voluto dimostrare come, pur nella esiguità delle risorse, il sistema accademico nazionale sia in grado di massimizzare i risultati. Il cattedrattico ha così inventato la classifica "dell'efficienza delle università" ponendo in relazione i risultati con la spesa. A guidare la classifica pubblicata dalla rivista Roars è pertanto la Scuola normale di Pisa, seguita dall'Università di Ferrara, Trieste e Milano Bicocca. Sorprende invece che nelle prime dieci posizioni le straniere a comparire sono solo Cambridge e Priceton.

La sfida infernale è lanciata e adesso con questo bagaglio di intelligenza e sana pazzia ma anche di efficienza, l'Italia è pronta a risalire la china per ricollocarsi sul tetto del mondo.

Mercoledì, 19 Agosto 2015 11:50

Il mistero buffo del prezzo dei carburanti


Si dimezza il prezzo del greggio, il cambio €/$ tende alla parità e il prezzo dei carburanti sale. L'Unione Petrolifera smentisce e, solo in parte, ha ragione. L'elenco completo delle accise; la guerra di Etiopia grava ancora sugli automobilisti e per di più aggiornata con il 22% di Iva.

di Virgilio Parma 19 agosto 2015 -
Il mistero buffo del prezzo dei carburanti, specie in tempi di crisi, sta spopolando sui social e, come spesso accade, è stato poi ripreso dalle più importanti testate nazionali riuscendo, in questo modo, a obbligare i diretti interessati a uscire dal carapace e lanciare qualche laconica smentita.

E' il caso dell'Unione petrolifera la quale, attraverso l'ANSA, ha comunicato, giusto appunto ieri, che in riferimento a alcuni articoli di stampa "Il prezzo della benzina rispetto ad un anno fa è attualmente inferiore di 18,5 centesimi di euro al litro, mentre quello del gasolio di 22,6 centesimi".
In parte l'UP non può essere smentita poiché, in effetti, la riduzione di prezzo rispetto all'anno precedente c'è stata (vedi le due tabella del Ministero dello Sviluppo Economico) ma molto meno che proporzionale rispetto a quanto avrebbe dovuto essere a ben guardare i dati della tabella "Mistero Italiano" che segue.

Prezzo 2008 2015


Dal 2008 al 2015 il prezzo del petrolio greggio si è ridotto di quasi due terzi, il cambio €/$ tende alla parità e il prezzo della benzina invece è sensibilmente aumentato in tutto il periodo di crisi.

Non vi è stato un incremento lineare e costante nel periodo preso in esame ma, con scientifico rigore, gli abbattimenti dei prezzi alla pompa si sono susseguiti, seppure non prontamente come avrebbero dovuto rispetto ai mutati valori internazionali del greggio, mente molto più prontamente sono stati aggiornati nel silenzio collettivo non appena l'oro nero rialzava la testa. La sintesi perciò è che oggi il prezzo risulta ben superiore al prezzo del 2008.

A ben osservare la dinamica dei prezzi, e a conferma di quanto sopra esposto, il prezzo dei carburanti è costantemente cresciuto da gennaio a luglio 2015 e nonostante nelle 4 settimane del mese di luglio siano stati ritoccati al ribasso il saldo incrementale è ancora evidente (vedi tabella Ministero dello Sviluppo Economico).

Prezzi minSvi eco lug15


Come è ovvio, l'Unione Petrolifera porta acqua al suo mulino ma a quanto pare anche il governo fa altrettanto a spese dei consumatori incassando a più non posso sia attraverso l'IVA, sia attraverso le accise e sia attraverso il combinato IVA + ACCISE che sfiora l'illegalità.

Prezzi carburanti ago2014 Prezzi carburanti ago2015

Così come le banche avevano conservato e probabilmente tutt'ora conservano, la maledetta abitudine a conteggiare gli interessi nuovi sugli interessi capitalizzati (anatocismo - calcolo di interessi su interessi) arrivando in talune circostanze a applicare tassi usurari, altrettanto il Governo ha, almeno sino a oggi, applicato la regola di determinare l'aliquota IVA del 22% anche sulla componente delle accise (vedi elenco delle accise gravanti sul prezzo dei carburanti) applicando la regola, tanto fantasiosa quanto redditizia, di tassazione delle imposte.

Ne conviene perciò che, più il prezzo del carburante rimane sostenuto e maggiore è l'introito del Governo (IVA) considerando che l'accise, salvo il frequente aggiornamento dell'elenco, è un valore fisso che oggi vale, comprensivo della imposta di fabbricazione dei carburanti, 0,7248€ per la benzina verde e 0,61740 per il gasolio.

Ci troviamo quindi di fronte a un salasso continuo e spregiudicato perpetrato, molto probabilmente, nella complicità tra la lobby dei petrolieri and company e il governo.

E così, la componente energetica che tanto incide sui bilanci aziendali e privati, anziché essere favorevole a una ripresa economica e dei consumi rimane ininfluente se non addirittura peggiorativa per i consumatori, mentre al contrario, resta un succulento gettito costante e cospicuo per il Governo e pochi altri.

Benzina pompaGde1

Per completezza d'informazione a seguire proponiamo l'elenco completo delle accise sui carburanti:
1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936;
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009;
da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
0,0089 euro per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011;
0,02 euro per far fronte ai terremoti dell'Emilia del 2012.

Il totale dell'accisa, stabiliti prima dal Regno d'Italia e poi dalla Repubblica Italiana, ammonta a circa 0,41 euro (0,50 euro IVA inclusa). Da precisare che dal 1999 un decreto legislativo permette alle varie Regioni di imporre un'accisa autonoma sulla benzina.

A tutto questo si somma la cosiddetta imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale a 72,84 cent per litro per la benzina verde e 61,74 cent per il gasolio IVA esclusa (dati calcolati al 17 agosto 2015). A questi valori, ovviamente, occorre aggiungere il 22% derivante dall'IVA e si arriva a sfiorare i 90 e i 75 cent/litro rispettivamente per benzina verde e gasolio.

(In allegato le tabelle e grafici)

Pubblicato in Economia Emilia
Martedì, 18 Agosto 2015 11:19

Polagra Food: opportunità di business in Polonia

Incontri d'affari gratuiti per gli operatori del settore alimentare a Poznan. Ultimi giorni per le adesioni. POLAGRA è organizzata in parallelo con le fiere Internazionali POLAGRATECH (food processing technologies), TAROPAK (packaging e logistica), POLAGRA GASTRO (gastronomia).

Bologna 18 agosto 2015 - Unioncamere Emilia-Romagna nell'ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, promuove l'evento "International matchmaking event at POLAGRA FOOD Fair" che si svolgerà in Polonia a Poznan il 22 settembre, nell'ambito della fiera internazionale POLAGRA FOOD (dal 21 al 24 settembre 2015), manifestazione leader per il settore alimentare in Europa centrale e orientale.

L'iniziativa offre l'opportunità di effettuare incontri con aziende del settore alimentare, agroalimentare, ristorazione, catering, imballaggio, macchinari e tecnologie alimentari e logistica, per avviare collaborazioni commerciali con partner europei ed internazionali.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione entro lunedì 7 settembre sul sito www.b2match.eu/b2b-food2015 (indicare come support office Unioncamere Emilia-Romagna).

La partecipazione comprende il biglietto di ingresso di 1 giorno alla fiera FOOD POLAGRA per 1 persona per azienda (valido anche per le fiere collaterali POLAGRA TECH, TAROPAK e POLAGRA GASTRO), scrizione nel catalogo, agenda personalizzata degli incontri, coffee break e light lunch, oltre all'attività di assistenza di Enterprise Europe Network.

Per informazioni e assistenza nella procedura di iscrizione e selezione degli appuntamenti scrivere all'indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e contattare poi il numero telefonico 0516377026 da lunedì 24 agosto.

La fiera POLAGRA Food Fair è leader esclusivo in Polonia per il settore alimentare al dettaglio, per gli alimenti e prodotti freschi e le grandi organizzazioni di catering ed è la piattaforma per condividere tecnologie innovative, avviare la cooperazione transfrontaliera e trovare nuovi partner commerciali.

POLAGRA è organizzata in parallelo con le fiere Internazionali POLAGRATECH (food processing technologies), TAROPAK (packaging e logistica), POLAGRA GASTRO (gastronomia).

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La provincia di Reggio Emilia brilla nella classifica dei "borghi felici" elaborata dal Sole 24 Ore. Sono infatti ben 10 (3 in più rispetto allo scorso anno) i comuni reggiani che rientrano tra i primi 100 piccoli centri italiani nei quali si vive meglio nella graduatoria stilata dal Centro studi Sintesi sulla base di ben 47 indicatori del Bil (Benessere interno lordo) estrapolati dalle principali fonti statistiche: Istat, Ministero dell'Interno, Infocamere, Banca d'Italia e Aci.

Il borgo reggiano "più felice" è Correggio (37esimo), davanti a Rubiera (53) e Quattro Castella (54), subito dopo si collocano Brescello, Casalgrande, Scandiano, Castellarano, Sant'Ilario d'Enza, Castelnovo di Sotto e San Martino in Rio.

"La nostra provincia, nel cuore dell'Emilia, avanza in classifica, aumentando il numero dei Comuni con ottime performance a livello nazionale per condizioni di vita, partecipazione e coesione sociale, grado di istruzione, salute, ambiente e sicurezza – commenta la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi, che è anche sindaco del primo comune reggiano, appunto Correggio – Reggio, con le altre province emiliane occupa il 30% delle prime 100 posizioni: si tratta di un risultato certamente lusinghiero, che conferma il livello della qualità della vita nel Reggiano. In Emilia-Romagna siamo, al pari di Bologna, la provincia con il maggior numero di borghi felici, ben 10, a testimonianza di una comunità che, nonostante la crisi, continua a essere operosa e solidale".

La classifica del Sole 24 Ore

1 Brunico (BZ) 100
2 Vipiteno (BZ) 96,9
3 Egna (BZ) 95,6
4 Peschiera Del Garda (VR) 92,5
5 Lazise (VR) 90
6 Bardolino (VR) 89,4
7 Sirmione (BS) 83,0
8 Saluzzo (CN) 81,1
9 Alba (CN) 80,9
10 Manerba del Garda (BS) 80,8
11 Appiano sulla strada del vino (CZ) 77,4
12 Lana (BZ) 73,8
13 Lavagno (VR) 69,5
14 Iseo (BS) 69,4
15 San Pietro in Cariano (VR) 62,7
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
19 Oderzo /TV) 60,6
20 Negrar (VR) 60,6
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
22 Montebelluna (TV) 60,2
23 Legnago (VR) 59,2
24 Chiavenna (SO) 56,7
25 Mogliano Veneto (TV) 56,5
26 San Martino B. A. (VR) 56,2
27 Cecina (LI) 55,5
28 Tavarnelle Val di Pesa (FI) 55,1
29 San Martino Siccom. (PV) 54,9
30 Borgomanero (NO) 54,7
31 Castenaso (BO) 54,0
32 Torri di Quartesolo (VI) 53,6
33 Caldaro sulla strada del vino (BZ) 53,2
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
36 S. Ambrogio di Valpolicella (VR) 51,9
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
39 Omegna (VB) 50,8
40 Breganze (VI) 50,6
41 Villafranca di Verona (VR) 50,5
42 Cherasco (CR) 50,3
43 Sorbolo (PA) 50,1
44 Teolo (PD) 49,2
45 Desenzano del Garda (BS) 48,5
46 Passirano (BS) 48,4
47 Colico (LC) 48,1
48 Piove di Sacco (PD) 47,6
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
51 Noventa Vicentina (VI) 47,2
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
59 Castelfranco Veneto (TV) 45,5
60 Brendola (VI) 45,4
61 San Colombano al Lambro (MI) 44,8
62 Dolo (VE) 44,6
63 Villorba (TV) 44,5
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
66 Soave (VR) 43,9
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
72 Erbusco (BS) 42,0
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
75 Rivolta d'Adda (CR) 41,5
Comune Punti
76 Poggibonsi (SI) 41,0
77 Mirano (VE) 40,8
78 Borgo San Dalmazzo (CN) 40,8
79 Lanzo Torinese (TO) 40,5
80 Sandrigo (VI) 40,5
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
82 San Vito al Tagliamento (PN) 40,3
83 Pandino (CR) 40,1
84 Soncino (CR) 40,0
85 Campodarsego (PD) 39,7
86 Cles (TN) 39,3
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
90 Piazzola sul Brenta (PD) 38,4
91 San Martino in Rio (RE) 37,8
92 San Donà di Piave (VE) 37,7
93 Villanova Mondovì (CN) 37,6
94 Clusone (BG) 37,1
95 Castelleone (CR) 37,0
96 Sarzana (SP) 36,8
97 Porto Mantovano (MN) 36,7
98 Pegognaga (MN) 36,6
99 Albino (BG) 36,6
100 Riva del Garda (TN) 36

Scarica la classifica
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2015/08/mappa-borghi-felici.pdf

 

Pubblicato in Economia Reggio Emilia
Martedì, 18 Agosto 2015 10:01

Borghi Felici, l'Emilia Romagna domina

L'Emilia Romagna piazza ben 32 comuni nei primi 100. Bologna e Reggio Emilia fanno la parte del leone. Traversetolo (PR) in testa nella speciale classifica dell'emilia occidentale.

di LGC Parma 18 agosto 2015 - 
L'Alto Adige, almeno stando alla speciale classifica del Sole 24 ore, sembrerebbe la terra promessa piazzando ben tre comuni tutti sul podio dei Borghi Felici d'Italia. Brunico, Vipiteno e Egna (BZ) rispettivamente occupano dal primo al terzo posto seguiti poi da Peschiera del Garda (BS), Lazise (VR), Bardolino (VR, Saluzzo e Alba (CN) e al decimo posto Manerba sul Garda (BS).

Nei primi 100 Borghi però ben 32 sono Emiliano Romagnoli.
Tra tutte svettano le province di Bologna con 11 comuni (dei quali 6 tra il 16esimo e il 34esimo posto) e Reggio Emilia (dal 37esimo al 91esimo posto) rappresentata da ben 10 borghi.
A seguire Modena con 4, Ravenna con tre comuni, Parma con due, Piacenza e Forlì-Cesena con uno mentre Ferrara, così come pure Rimini, non è rappresentata nella speciale classifica dei 100 Borghi più felici stilata dall'autorevole quotidiano economico di color rosa.

Una speciale menzione va indubbiamente riservata a Traversetolo (PR) che si piazza al 35esimo posto assoluto e capeggia la classifica emiliana (escluso Bologna) precedendo di due posizioni Correggio, il primo tra i comuni reggiani.

La "classifica dei borghi felici" e che prende in considerazione località che abbiano un apopolazione compresa tra 5mila e 50.00 abitanti, redatta dal sole 24 ore, è frutto di una selezione basata su 16 parametri legati alla qualità della vita in versione Stiglitz-Sen-Fitoussi, che viene a determinare  un indicatore non solo basato sul reddito (il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell'ambiente, degli indicatori di felicità (il Bil - Benessere Interno Lordo).

La Classifica Emiliano Romagnola
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
31 Castenaso (BO) 54,0
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
91 San Martino in Rio (RE) 37,8

mappa sole24ore 1

(in allegato la classifica del Sole 24 ore in formato pdf)

 

Pubblicato in Economia Emilia

Piccole imprese più esposte al fenomeno del ritardo nei pagamenti

Modena, 14 agosto 2015. Un'indagine di Cribis D&BT ha evidenziato come le aziende emiliano-romagnole siano le più puntuali nell'onorare i propri debiti: il 46,6%, infatti, paga con regolarità, contro una media nazionale del 36,3%. Anche il dato dei ritardi è positivo rispetto a quello medio: 30 giorni, cioè l'8,9%, contro il 15,7% nazionale.

Particolarmente virtuose sembrerebbero essere le aziende modenesi, le più affidabili, visto che le soglie di puntualità di queste ultime vanno oltre il 48%.
"In realtà – osserva Umberto Venturi – non so se ci si possa rallegrare per i risultati di un'indagine che testimonia come le imprese che adempiono con onestà i propri impegni contrattuali siano meno della metà. E ancora più preoccupante il fatto che a pagare lo scotto di questa situazione siano le imprese più piccole, le più virtuose nel rispetto dei pagamenti (con una puntualità del 48,8%), ma quelle che allo stesso tempo presentano il dato più alto di ritardi gravi".

Una situazione aggravata dal fenomeno dei fallimenti e dei concordati, che ancora una volta incide in mood più pesante sulle realtà più piccole. "Purtroppo – osserva il presidente di CNA – non sono pochi i casi di aziende messi in difficoltà, a volte costrette anche a chiudere, a causa di questo istituto".

Un istituto introdotto già nel 1942 e ripetutamente modificato, quello che raccoglie oggi le critiche di Umberto Venturi. Se, infatti, questa procedura concorsuale dovrebbe servire per evitare il fallimento di un'impresa attraverso accordi con i propri creditori, oggi del concordato se ne fa spesso un uso distorto, finalizzato più a penalizzare i creditori che ad affrontare vere e proprie situazioni di crisi.

"Il problema – sottolinea Venturi – non è quando questo passo lo si fa per aziende davvero in crisi, ma quando il concordato maschera la prosecuzione dell'attività aziendale attraverso la costituzione di nuove realtà produttive, che assorbono le sole attività profittevoli della società precedente, lasciando il cerino, cioè i crediti in gran parte insoluti, in mano ai creditori. Si tratta di un comportamento sempre più frequente, che configura un approccio riprovevole da parte di quegli imprenditori che utilizzano il concordato in questo modo".

Negli ultimi anni, infatti, questa procedura è stata frequentemente utilizzata in modo sleale da imprese in difficoltà a scapito di fornitori di beni e servizi, soprattutto artigiani, micro e piccole imprese. "Per questo motivo – continua Venturi – abbiamo apprezzato i correttivi alla procedura di concordato dal Decreto fallimenti passato alla fiducia della Camera qualche giorno fa. In particolare, guardiamo con interesse alle disposizioni mirate ad accrescere la trasparenza nell'intera procedura concorsuale: la facoltà concessa ai creditori di presentare proposte di concordato alternative a quelle dei debitori; l'introduzione di requisiti più stringenti nella nomina del curatore e nella proposta di concordato preventivo, chiamato a soddisfare almeno il 20 per cento dei crediti chirografari".

Nel passaggio al Senato, però, Cna chiede di rafforzare ulteriormente l'impianto del decreto, introducendo vincoli più stringenti in caso di cessione o di conferimento in altra società, come il divieto di partecipare alla newco per soggetti riconducibili all'impresa che chiede l'ammissione al concordato, evitando che il debitore possa riprendere in maniera fraudolenta l'attività a danno dei creditori.

Venerdì, 14 Agosto 2015 14:40

Piacenza, mercato cittadino aperto

Mercato cittadino, nessuna pausa per sabato 15 agosto

Piacenza 14 agosto 2015 -

L'assessorato al Commercio rende noto che non ci sarà alcuna pausa, nel giorno di ferragosto, per il mercato cittadino, regolarmente in calendario in centro storico come ogni sabato. Data la concomitanza con la festività, tuttavia, non può essere garantita la consueta presenza di tutti gli ambulanti.

"MEET IN ITALY FOR LIFE SCIENCES" - Manotti, CNA Industria: "Partecipare a matching internazionali e incontri b2b è il primo passo per stimolare scambi commerciali e investimenti"

Reggio Emilia, 13 agosto 2015. Nell'ambito del progetto Europeo Enterprise Europe, CNA è uno dei co-organizzatori del terzo matching internazionale dedicato ai settori della nutriceutica, farmaceutica, tecnologie per la salute e bio medicale "Meet in Italy for Sciences" che si svolgerà a Milano presso Palazzo Lombardia dal 30 settembre al 2 ottobre 2015.

L'evento rappresenta un'opportunità per partnership nazionali ed internazionali di natura commerciale, di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico, per progetti europei e investimenti fra aziende, centri di ricerca e investitori internazionali. Una vetrina gratuita della propria realtà per un settore che può contribuire a sviluppare il sistema Italia.

Rodolfo Manotti, Presidente Provinciale CNA Industria rilancia sull'evento, invitando le imprese interessate a partecipare: "CNA Industria crede molto nelle opportunità di business e ricerca costituite dalla modalità b2b. Nella provincia reggiana abbiamo competenze e imprese specializzate che possono davvero fare la differenza nel panorama internazionale. Si tratta del terzo brokerage event pianificato nell'ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, la rete Europea a supporto dell'innovazione ed internazionalizzazione realizzata attraverso il Consorzio Simpler, di cui CNA è partner. Solo lo scorso anno questo evento ha coinvolto oltre 150 imprese, generati 650 incontri con più di 14 paesi coinvolti".

Per partecipare a Meet in Italy for Life Sciences è necessario registrarsi e inserire un proprio profilo sul sito dedicato all'evento.

Per maggiori informazioni contattare CNA Industria Provinciale, Rif. Ughetta Fabris, tel. 0522 356366 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre l'11 settembre 2015.

Alle imprese partecipanti sarà richiesta la pubblicazione sul catalogo on line di un company profile in inglese in cui descrivere l'organizzazione e il profilo di cooperazione dettagliando cosa si cerca e/o si offre negli incontri B2B.

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



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