Mercoledì, 26 Marzo 2025 16:13

La montagna riparte dall’agro-ecologia e dalle donne con il progetto MountainHER In evidenza

Scritto da Chiara Marando

L'iniziativa che coinvolge sei Paesi dell’area mediterranea, ha individuato nella Cooperativa di comunità Corte di Rigoso, a Monchio delle Corti, uno dei suoi progetti pilota

Comunità montane e imprenditoria femminile, un binomio che non sembra apparentemente molto immediato, ma in realtà più che centrato e proiettato al sostegno, allo sviluppo e alla crescita di una terra da preservare.

Lo spiega bene il progetto MountainHER, volto a rafforzare le associazioni di donne come fonte propulsiva della trasformazione agro-ecologica, al fine di generare reddito per le comunità montane.

Una iniziativa ambiziosa e solida, finanziata con fondi europei dal Programma PRIMA (Partenariato per ricerca e innovazione nell’area mediterranea), presentata ufficialmente alla città  di Parma nei giorni scorsi in occasione di una serata organizzata presso il Laboratorio Aperto del Complesso di San Paolo da Open Fields, Azienda Agraria Sperimentale Stuard, Cooperativa Corte di Rigoso, con la collaborazione del Parma Quality Restaurants.

A dare una prima idea del focus su cui prende le mosse la progettualità è stato Roberto Ranieri, fondatore di Open Fields e presidente di Azienda Stuard «Il progetto MountainHER ha coinvolto diversi partner internazionali e sei Paesi, rappresentanti da Algeria, Croazia, Italia, Libano, Marocco, Tunisia e Italia, quest’ultima con Open Fields come principale progetto promotore».

In ogni Paese è stato scelto un progetto pilota di comunità montana ad alta partecipazione femminile, divenuto oggi un vero e proprio “laboratorio vivente” delle sperimentazioni per lo sviluppo di filiere agro-ecologiche, mirate a ripristinare la produttività dell’azienda, diversificare le opportunità di reddito e aumentare l’inclusione sociale. Per fare tutto questo in Italia è stata scelta la cooperativa di comunità Corte di Rigoso a Monchio delle Corti.

A raccontare nel concreto le strategie intraprese, Silvia Folloni, direttrice di Open Fields: «Le azioni sulle quali si è agito hanno riguardato la produzione sostenibile di cereali; lo sviluppo delle relative filiere, con la produzione di sfarinati, prodotti finiti come la birra Brigosa e ricettari della tradizione; attività di marketing con la realizzazione di business plan. A luglio il progetto MountainHER si concluderà, ma le azioni messe in campo permetteranno alla cooperativa di Rigoso di proseguire il cammino imprenditoriale intrapreso e di far crescere le proprie attività».

«La cooperativa è stata la risposta di una comunità che ha deciso di non arrendersi davanti all’abbandono della montagna, superando gli individualismi per il bene del proprio territorio - ha sottolineato il presidente della coop Corte di Rigoso, Claudio Moretti - Si è così ripartiti con la bottega e il bar di paese e si sono aperte alcune camere per la ricettività».

«La cooperativa di comunità ha permesso a un territorio che stava diventato marginale di tornare a vivere ed essere molto frequentato anche da visitatori esterni. Questo dimostra che, con impegno e continuità, si possono fare grandi cose» gli ha fatto eco il Sindaco di Monchio, Claudio Riani.

Una capacità del fare che ha trovato riconoscimento anche dalla Regione Emilia Romagna, come sottolineato la Vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Barbara Lori: «Monchio è da poco entrato a fare parte della Strategia per lo Sviluppo delle Aree interne, inoltre questo progetto dimostra come il locale possa interagire con realtà molto più ampie, inserendosi in dinamiche di cooperazione internazionale».

«Questo progetto è l’esempio di come l’agricoltura possa essere motore di innovazione e di accoglienza, di capacità del fare e di essere parte di una progettualità europea» ha concluso l’Assessore del Comune di Parma, Gianluca Borghi.

Una agricoltura che riesce a dare buoni frutti, che va tutelata, e dalla quale sono nati proprio alcuni dei prodotti tipici gustati durante la serata, secondo un menù curato dal Parma Quality Restaurants in particolare dai ristoranti Il Cortile e Da Rita.

Gli Chef, per l’occasione affiancati in cucina dalla “rezdora” di Rigoso Annamaria Isi, si sono ispirati alla tradizione culinaria montana, riprendendo alcune ricette contenute nel ricettario della Corte di Rigoso e i suoi prodotti d’eccellenza: farina e miele di Rigoso, ricotta del Parco dei Cento Laghi, Pecora cornigliese, e l’originale Birra Brigosa realizzata con acqua della fonte del territorio.

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