Esordisce quest’anno, in Italia, la giornata nazionale di prevenzione dei tumori del collo, promossa dalla Società italiana di Otorinolaringoiatria e chirurgia cervico facciale per sensibilizzare la popolazione sul tema. L’ospedale di Piacenza aderisce all’iniziativa, promuovendo uno screening gratuito in calendario nella mattinata di martedì 23 novembre.
“Si tratta di un evento doveroso in quanto la prevenzione di questi tumori – evidenzia il primario di Otorinolaringoiatria Domenico Cuda, che è anche presidente SIOeChCF - ne migliora in maniera sorprendente la prognosi. Inoltre, essa serve a far comprendere che il chirurgo otorinolaringoiatra è lo specialista di competenza per questo particolare distretto”.
A Piacenza i cittadini interessati potranno rivolgersi alla postazione allestita per l’occasione davanti al Pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza: dalle ore 9 alle 13.30 sarà possibile avere un colloquio con uno specialista, che fornirà alla persona una valutazione dello stato di salute del collo e delle prime vie aeree. “Attraverso un esame clinico e l’anamnesi, potremo esprimere ai partecipanti allo screening – aggiunge l’otorinolaringoiatra Silvia Lazio, referente Ausl per il percorso dedicato ai tumori testa collo – un giudizio sulle proprie condizioni”. Semaforo verde, quindi, per chi non sarà ritenuto a rischio, mentre per chi rientra in una situazione “sospetta”, scatterà la proposta di ulteriori accertamenti. “Nel caso valutassimo casi meritevoli di un approfondimento, prenderemo in carico la persona attraverso il reparto di Otorinolaringoiatria per successivi controlli specifici”.
A chi può essere consigliato lo screening di martedì 23 novembre? “Ci sono sicuramente – spiega la specialista piacentina Daria Salsi, che è anche segretaria della presidenza SIOeChCF – fattori di rischio che possono rendere opportuno un controllo tempestivo, a partire dai 40 anni di età. Basti pensare che il 75% dei carcinomi della testa e del collo è causato dal fumo di tabacco e dall’abuso alcolico. Altri fattori determinanti sono le esposizioni prolungate a materiali nocivi (polveri di legno, lavorazioni del cuoio, amianto, nichel...), alcuni virus tra i quali il papilloma umano (HPV) o, ancora, l’esposizione a radiazioni ionizzanti e a inquinanti atmosferici”. “Invitiamo a presentarsi anche nel caso di eventuali noduli o tumefazioni rilevate dalla persona stessa nella zona del collo e presenti da almeno un paio di settimane”.
L’accesso allo screening è libero e gratuito.
“Nonostante l’urgenza del tema e malgrado gli importanti sviluppi nelle tecniche di diagnosi e cura raggiunti nell’ultimo decennio – ammonisce il primario Cuda, soprattutto nella sua veste di presidente SIOeChCF - la consapevolezza sociale dei tumori testa-collo è ancora scarsa. Per questo motivo abbiamo fortemente voluto e lanciato questa giornata, volta a educare il grande pubblico alla prevenzione e alla conoscenza dei sintomi legati ai tumori del collo, promuovendo un tempestivo ricorso al medico per una diagnosi precoce. Oltre la metà dei casi giunge alla nostra attenzione quando la malattia è localmente avanzata o già metastatica. Di questi il 60% non sopravvive oltre i 5 anni. Al contrario, per i pazienti diagnosticati negli stadi iniziali, il tasso di sopravvivenza si attesta all’80-90%”.
“I tumori del distretto testa-collo – prosegue l’esperto - sono il settimo cancro più comune in Europa, circa la metà dei tumori del polmone ma due volte più comuni del cancro del collo dell’utero. In Italia rappresentano il 3% dei casi oncologici, con una frequenza media tre volte superiore negli uomini e un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età a partire dai 50 anni. Diffondere informazioni utili, stimolando così una consapevolezza condivisa e una corretta prevenzione, rappresenta una tappa fondamentale nella lotta ai tumori, centrale nell’attività svolta dalla SIOeChCF”.
Infine, dal dottor Cuda arriva anche un appello alla prevenzione: “Adottare buone abitudini a livello alimentare e fisico resta il primo e più importante passo per condurre una vita lunga e sana. È infatti comprovato che alcuni comportamenti irregolari, come una dieta povera di fibre vegetali e ricca di carni rosse, l’obesità, o una scarsa igiene orale, se protratti nel tempo, possono essere fattori incentivanti nello sviluppo di problemi oncologici”.