È stato presentato questa mattina il settore “Media intensità” del Pronto Soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
Come ha spiegato il Direttore Generale Cristina Marchesi: “Oggi si completa un’altra tappa nel progetto di nuova distribuzione dei percorsi in emergenza-urgenza che ha preso il via alla fine del 2018 e ha avuto un inevitabile rallentamento nel lungo periodo di emergenza epidemica”.
Il disegno finale rende possibile anticipare la presa in carico dei pazienti in aree dedicate (bassa, media, alta intensità) e ottimizzare i tempi di gestione dei traumi minori, ai quali sono dovuti oltre la metà degli accessi. Alla base della nuova impostazione è la suddivisione dei pazienti in settori di visita secondo il livello di criticità clinica mentre saranno i professionisti a spostarsi, da paziente a paziente, all’interno delle aree.
Nel settore presentato oggi trovato posto 8 box con 16 postazioni per pazienti, un’area di osservazione temporanea composta da 3 stanze con 2 postazioni di lavoro ciascuna (una di queste a pressione negativa per i pazienti con patologia infettiva in atto), un ambulatorio attrezzato per la visita ai pazienti gravemente disabili.
L’intera area, alla quale sono stati aggiunti 5 infermieri e che entrerà in funzione da lunedì 12 ottobre, è dotata di monitoraggio tramite terminali ed è destinata ad accogliere circa un quarto - in prevalenza codici gialli e verdi - degli oltre 220 accessi giornalieri al PS del Santa Maria Nuova.
Come ha spiegato Anna Maria Ferrari, direttore del Pronto Soccorso e del Dipartimento di Emergenza-urgenza: “Con la nuova organizzazione l’iter di valutazione del paziente risulta più compatto e garantisce una più precoce presa in carico da parte dell’équipe operante in ogni area. Il percorso dei codici critici rimane identico all’attuale prevedendo l’accesso diretto del paziente nelle sale d’emergenza con l’equipe pronta a riceverlo”.
“La rimodulazione degli spazi prevede, tra l’altro, la creazione di ambienti dove completare l’iter diagnostico terapeutico e la stabilizzazione dei pazienti” ha spiegato Cristina Marchesi “In considerazione del ruolo nevralgico del Pronto Soccorso, il progetto viene sviluppato in fasi successive per non ostacolare l’attività ordinaria. Le tappe già completate hanno riguardato la sala d’attesa, l’ufficio della Polizia di Stato, l’area di rapida valutazione dei codici meno gravi e i locali di servizio”.
IN FOTO: GLI SPAZI PRESENTATI OGGI; NEL GRUPPO: CRISTINA MARCHESI, ANNA MARIA FERRARI, GIORGIO MAZZI (DIRETTORE DI PRESIDIO OSPEDALIERO), ROBERTA RICCÒ (DIREZIONE PROFESSIONI SANITARIE), UNA PARTE DELL’ÉQUIPE MEDICA E INFERMIERISTICA.