Ed è andato tutto bene, al di là della retorica. Scout e non scout, hanno lavorato insieme per il bene della comunità a partire dai più fragili. Giovani e giovanissimi (il 56% ha meno di 25 anni) hanno percorso le strade fidentine per più di 4000 chilometri, prevalentemente sulle quattro ruote. Mille e trecentottanta le spese consegnate, tante le commissioni e le chiacchiere al telefono perché, nell’isolamento forzato, la compagnia era urgente quanto il cibo. Anche Croce Rossa Italiana ha partecipato con i suoi volontari.
Fra chi si è messo a disposizione, c’è chi ha scoperto che al quarto piano del suo palazzo, abitava un anziano solo e lo ha adottato, chi si è preso cura di una arzilla novantaseienne, improvvisamente privata delle sue relazioni quotidiane, della linfa fatta di chiacchiere in piazza o al circolo. Giovani volontari che hanno portato una ventata di bene alle tantissime persone che in questa circostanza si sono scoperte più fragili di ciò che pensavano.
Ora il progetto si è chiuso e il bilancio è positivo, pensando soprattutto al patrimonio di rapporti che resterà.
Come ha raccontato Roberto Marini, referente di CSV Emila: “è stata un'esperienza interessante e strabiliante dal punto di vista dell'impegno dei ragazzi che hanno dato la loro disponibilità. Persone che, pur non essendo all'interno di un'associazione, hanno dimostrato di avere voglia di fare, di dare e di impegnarsi. Un entusiasmo prezioso che ci auguriamo possa portare energia nuova a tutto il volontariato organizzato del nostro territorio”.
“Nel piccolo di una città di medie dimensioni come Fidenza, abbiamo provato a ricostruire un tessuto di relazioni che era sfilacciato; erano le nostre comunità ad essere sfilacciate, così abbiamo fatto qualcosa che andava in direzione contraria e ci siamo riusciti.” Sono le parole di Marco Gallicani, colui che ha messo in moto la macchina della solidarietà Fidentina.
Come ha affermato il sindaco Andrea Massari “In questa drammatica vicenda dell’emergenza coronavirus abbiamo riscoperto delle cose belle e le cose belle sono fatte di persone che si sono spese per gli altri. Abbiamo avuto tante testimonianze di questo. Gli scout, insieme a Forum Solidarietà, a Fidenza hanno messo insieme una squadra di persone che tutti i giorni hanno dedicato il loro tempo per gli altri. E il Comune è onorato di aver fatto la sua parte. Voglio dire grazie ai volontari a nome dell’intera Città, perché hanno portato sollievo dove c’era paura e hanno messo in pratica una lezione enorme di senso civico e amore per la Comunità in cui si vive”
Ripartiamo dunque dalla comunità per continuare a tessere quei rapporti che la rendono solida, solidale e accogliente perché, se l’emergenza è finita, le solitudini e le fragilità restano e non dobbiamo dimenticarcene ora che possiamo nuovamente varcare la soglia di casa. Il lavoro dei volontari, continua da qui.