Mercoledì, 31 Luglio 2013 15:03

Il nuovo outlet di S. Giovanni in Persiceto un rischio per il commercio dell'area

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Il nuovo outlet di S. Giovanni in Persiceto un rischio per il commercio dell'area by sel-bologna.com

 

Castelfranco Emilia, 31 luglio 2013 -

In sordina, si è appreso che l'Amministrazione comunale di San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna ha intenzione di dare luogo alla costruzione di un outlet Mc Arthur Glen (società che annovera già outlet come quelli di Barberino del Mugello e Serravalle) di circa 20.000 metri quadrati, che sarebbe ubicato tra la zona del polo scolastico e l'ex zuccherificio, nei pressi della ferrovia, e che porterebbe alla costruzione di 100 negozi circa con la conseguente creazione di 500 nuovi posti di lavoro. Una bella notizia, quest'ultima, non fosse che nel conto vanno messi anche i posti di lavoro persi nei negozi circostanti, che inevitabilmente subiranno le ripercussioni dell'apertura del nuovo outlet. E non si tratta soltanto dei negozi dei comuni bolognesi, ma anche dei territori limitrofi della nostra provincia: sicuramente Castelfranco Emilia, San Cesario e Nonantola, e in seconda battuta Bomporto e Ravarino.

"Quanti sono i dipendenti e gli imprenditori che saranno messi in difficoltà dall'apertura di questo outlet? Quante famiglie verranno messe all'angolo da questa decisione? Qualcuno si è posto il problema?" chiedono Lena Ferrari, Luca Prandini, William Toni e Mauro Bastoni, rispettivamente presidenti locali di CNA, Confcommercio, Lapam Confartigianato e Confesercenti, le associazioni di riferimento del commercio di Rete Impresa Italia nell'Area di Castelfranco.

"E' abbastanza evidente – continuano i rappresentanti di Rete – che un centro commerciale di questo tipo sottrarrebbe numerosi clienti agli esercizi commerciali, soprattutto il sabato, il giorno della settimana in cui consumatori si recano abitualmente a fare la spesa nei centri storici della propria città. Senza contare poi l'influenza che questo outlet (parliamo di una fascia molto alta di marche) porterà anche al capoluogo". Un nuovo problema, insomma, che si aggiunge a una crisi economica deprimente per i consumi e che rischia di dare un'ulteriore (questa volta, definitiva) batosta al piccolo commercio.

"La scelta dell'Amministrazione di San Giovanni ci appare quantomeno miope: la chiusura degli esercizi commerciali nei centri storici porterà inevitabilmente all'impoverimento e al degrado, già in costante aumento in queste aree, e trascinerà tutte le altre attività alla chiusura. In una parola c'è il rischio di una ghettizzazione dei centri storici: fenomeno che spesso e volentieri è accompagnato anche da una crescita degli episodi delinquenziali".

Ecco perché le quattro Associazioni di Rete Imprese Italia – che in provincia di Modena rappresentano oltre il 70% degli esercizi commerciali – si schierano contro l'apertura dell'outlet di San Giovanni in Persiceto e, per affrontare questo problema, propongono per i prossimi giorni un incontro con i Sindaci dei Comuni interessati delle province di Modena, Bologna e Ferrara, oltre a un'assemblea aperta ai commercianti e ai cittadini da calendarizzarsi nel prossimo mese di settembre a Castelfranco Emilia.

"La vicenda – chiosano Ferrari, Prandini, Toni e Bastoni – ripropone gli stessi temi e problemi delle cosiddette arre vaste: le relazioni commerciali non rispettano certo i confini amministrativi, oggi ancor meno che in passato. Sotto questo profilo, la Regione deve e può svolgere un ruolo importante, che tenga conto di tutte le valutazioni che entrano in gioco in queste scelte. Da questo punto di vista, il mancato coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza modenesi nella discussione sulla creazione del nuovo centro commerciale è un'ulteriore prova della scarsa considerazione in cui si tengono gli attori economici nello sviluppo di progetti che pure li coinvolgono in prima persona. E, come spesso accade, sono sempre i più piccoli a rimetterci".

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

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