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Mercoledì, 17 Febbraio 2016 15:22

Calorie nel bicchiere

Quanto influisce il vino sulla dieta? Quante calorie sono contenute in un bicchiere? Ora è difficile saperlo con esattezza ma la Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo di indicarlo sulle etichette delle bottiglie per far conoscere l'apporto calorico contenuto.

Di Cecilia Novembri

Tutto è partito da uno studio fatto sulle ricerche effettuate su Google che incrociano le parole "calories" e "wine": al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito, Canada, Australia e Francia, tutti paesi interessati all'import di vino Made in Italy.

L'obesità nei paesi industrializzati preoccupa sempre più e così per contrastarla arrivano le etichette sulle bottiglie di vino che indicano le calorie.

vino wine vigneti calorie flashon 1

La Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo dal 2016 ma i produttori si ribellano, nonostante per ora si parli solo di bozza. Il provvedimento rientra in un più ampio progetto di revisione delle leggi sull'etichettatura del vino dove, per ora vanno indicati nome e indirizzo del produttore, denominazione, allergeni, gradazione alcolica, quantità di prodotto.

La modifica potrebbe prevedere l'inserimento dei nomi delle varietà dei vitigni utilizzati nonché l'apporto calorico del contenuto della bottiglia.

Si è considerato che il fabbisogno giornaliero di un adulto di circa 70 kg di peso sia di 2.170 calorie al giorno. Una bottiglia di Amarone, con una gradazione pari a 16°, presenta un contenuto pari a 885 calorie, equivalente a circa 134 calorie per un bicchiere da 150 ml.
Un vino più leggero, con gradazione alcolica di 13°, fornisce un apporto calorico per bicchiere di 109 calorie, abbattendo così il contributo energetico di circa il 20%.

vino wine calorie etichette fashon 2

I sostenitori della nuova norma ritengono che le etichette scarsamente formulate non siano più accettabili, perché il consumatore ha il diritto di sapere come sono fatti i vini: il vino verrà equiparato a qualunque altro cibo.
Dalla parte opposta ci sono invece i produttori che temono ripercussioni, oltre che sui consumi e sui prezzi a loro carico, anche sui giudizi nei confronti dei vini che ritengono potrebbero essere influenzati più dalle etichette che dalla qualità vera e propria.

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Domenica, 14 Febbraio 2016 12:48

Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite

Zika contro meningite. Come l'informazione ha trattato le due notizie. Allarmismo globale quasi terroristico per Zika e una malattia quasi convenzionale e circoscritta (Toscana) per la meningite. Confrontate numeri e intensità giornalistica e giudicate se non c'è il sospetto di manipolazione e circonvenzione (di incapaci o sospettati tali)

di Lamberto Colla Parma, 14 febbraio 2016.
Dove sta la verità?
Allarme mondiale per Zika. Rischio pandemia e l'OMS che consiglia addirittura l'aborto per le signore sud americane. Un'azione preventiva molto forte soprattutto se messa in relazione al fatto che non vi è certezza del rapporto causa effetto; non è accertato scientificamente che il virus incriminato sia responsabile della microencefalia.

Il mondo intero è però pronto a combattere e i migliori istituti di ricerca sono stati chiamati a rapporto per trovare il nuovo vaccino. Una mossa un po' tardiva posto che il virus fu scoperto quasi sessant'anni fa, era il 1947 e isolato due anni dopo.

Per contro, i luminari italiani, rassicurano sul problemino che si è manifestato nella sola regione toscana: nientepopodimeno che la meningite.
Una cosa di cui non v'é di che preoccuparsi, "nessun pericolo di epidemia" esclamano in coro i medici e i rappresentanti delle istituzioni. Nel frattempo però già 300.000 vaccinazioni sono state fatte e l'obiettivo è di obbligare alla vaccinazione un milione di toscani (vaccini gratuiti sino a 45 anni) per un controvalore di 30 milioni di euro.
Ma continuano a rassicurare, in fondo sono deceduti solo, si fa per dire, due persone nel 2016.
Solo nel 2016 nella regione interessata, con una localizzazione individuata soprattutto lungo la valle dell'Arno, i casi di meningite sono stati 12, di cui 10 da meningococco C. Dal 2015, nel complesso, si sono verificati 50 casi e 9 sono state le morti.
Intanto, di recente, tra le persone colpite dal meningoccoco C c'è anche chi ha avuto progressivi miglioramenti, come i ragazzi ricoverati di recente nel Fiorentino, una ventiduenne americana e un ventitreenne di Bagno a Ripoli, che tra l'altro era stato già vaccinato nel 2008.

Lungi quindi dal pensare a qualsiasi rischio di epidemia, dicono le fonti autorevoli di informazione riportando le opinioni di chi se ne intende.

Tornando invece all'allarme mondiale causato da Zika, a tutt'oggi, non si registrano decessi a livello continentale, solo sporadici casi di persone infettate di rientro da paesi sudamericani e solo nove malati in Italia. I primi tre morti sono stati registrati in Brasile pochi giorni fa ai quali si sono aggiunti altrettanti in Venezuela.
Il confronto, al di là dei dei freddi numeri, è inquietante soprattutto se messi in relazione alle dimensioni territoriali che si contrappongono e al battage informatico che sta dietro ai due fenomeni.

Da profano posso considerare che non comprendo la ragione di tanto accanimento terroristico sul virus Zika soprattutto se contrapposto al flebile respiro mediatico riservato al ben più esplosivo rischio meningite, per ora, allocato nella vicina toscana ma che in tempi recenti aveva già colpito in Veneto e in Sicilia.

A chi giova distribuire il terrore sul primo fenomeno, statisticamente irrilevante, e soffocare invece un più chiaro segnale epidemiologico così pericolosamente localizzato?

Vero é che le temperature sono alte, in questo strano inverno, ma la stagione delle zanzare è ancora relativamente lontana e c'è tutto il tempo per avviare una buona prevenzione intervenendo, da subito sulle prime larve (in genere a marzo), inibendo quindi il processo di moltiplicazione della zanzara, il vettore principale del virus Zika.

Informazione manipolata al servizio dei soliti noti.
Cresce perciò il sospetto che l'informazione ufficiale, quella rappresentata dalle reti televisive, istituzionali e commerciali, e i quotidiani a diffusione nazionale, siano sottoposte al controllo diretto o indiretto, dei medesimo burattinai.

Quei pochi che riescono a far muovere volumi finanziari immensi, capaci di mettere in crisi le borse di tutto il mondo. Quei pochi che hanno in mano la stragrande maggioranza dei marchi alimentari, quei pochi che stanno riuscendo nell'obiettivo di annientare le politiche nazionali sostituendo un governo globale costituito dai detentori della finanza. Quei pochi che, con la complicità dei politici arruolati, per mezzo dei trattati internazionali si sostituiscono ai governi nazionali inibendo i loro poteri, ceduti ad agenzie internazionali e finanziarie.

David Rockefeller, nel giugno del 1991, durante l'incontro del gruppo Bilderberg a Baden Baden, pare avesse così sintetizzato l'obiettivo dei potenti della terra: "una sovranità sovranazionale esercitata da una èlite intellettuale e da banchieri mondiali è senza dubbio da preferirsi senza esitazioni alla tradizionale autodeterminazione delle nazioni."

A ben osservare quanto sta accadendo in Europa e nella nostra cara Penisola, sembra confermare il successo di questa loro strategia.
Il loro potere si è così finemente infiltrato nella società civile che ormai è difficile liberarsi da questo "tenero abbraccio mortale".

Marchi alim Oxfame
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Foto di copertina: Comparazione di un cranio normale con uno microcefalico. U.S. Centers for Disease Control and Prevention
Foto interna: infografica Oxfame - concentrazione dei marchi alimentari

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Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 07 Febbraio 2016 09:36

Additivi sotto accusa per le malattie autoimmuni

Vi può essere una correlazione tra malattie autoimmuni, tra cui diabete, sindrome intestino irritabile, celiachia e persino sclerosi multipla, e l'assunzione di taluni additivi alimentari.

A fare la scoperta sono stati l'Istituto Israeliano di Tecnologia Technion di Haifa e l'Istituto Aesku-Kipp in Germania.
La ricerca, pubblicata su Autoimmune Reviews, spiega che alcuni additivi possono indebolire la resistenza dell'intestino a batteri, tossine e altri elementi nocivi nutritivi e non.

Nel loro studio, i ricercatori si sono concentrati sul significativo aumento dell'uso di additivi alimentari industriali volti a migliorare la qualità come il gusto, l'odore, la consistenza e la durata e hanno scoperto un "collegamento circostanziale significativo tra l'aumento dell'uso di prodotti alimentari trasformati e l'aumento nell'incidenza di malattie autoimmuni."

A finire sul banco degli imputati in particolare: glucosio, sodio, solventi grassi (emulsionanti), acidi organici, glutine, transglutaminasi microbica (un enzima speciale che funge da colla alimentare) e particelle nanometriche.


Secondo gli autori dello studio, la loro assunzione costante aumenta il rischio di sviluppare malattie autoimmuni, nelle quali il sistema immunitario attacca cellule, tessuti o organi come se fossero corpi estranei.

L'invito, quindi, è quello di leggere sempre attentamente l'etichetta degli alimenti. Con l'entrata in vigore del regolamento comunitario 1169/2011, gli ingredienti devono comparire in ordine decrescente di presenza nell'alimento.

Particolare attenzione secondo il primo autore della ricerca, Aaron Lerner, va prestata ai piatti pronti ma anche a carne, pesce, dolciumi, bevande e prodotti da forno.

[Fonte: Teatro Naturale per Sol&Agrifood 1 febbraio 2016]

Domenica, 31 Gennaio 2016 11:47

Strategia del terrore. Allarme Zika?

Ma è vera emergenza? Quattro casi in Italia e nessun decesso. Rischio bassissimo e titoloni da pandemia. La scienza della disinformazione; dall'ABI a Zika. Meno scalpore ha suscitato invece la propaganda ABI a favore del Bail - In, in perfetto stile crozziano , "Inc.Cool.8".

di Lamberto Colla Parma, 31 gennaio 2016.
Non c'è pace. Sconfitta Ebola, o almeno così parrebbe posto che nessun organo più ne parla, rientrato l'allarme estivo connesso al west nile virus, dal Brasile ecco arrivare Zika, il nuovo allarme sanitario mondiale.
In pochi giorni prende possesso di tutte le prime pagine, addirittura Putin e Obama si troverebbero d'accordo, almeno per scatenare una competizione farmaceutica per la ricerca di un vaccino.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso il suo Direttore Margaret Chan, conferma che il virus sta diffondendo a vista d'occhio nel continente americano e per il momento risulterebbero indenni solo Cile e Canada.

Ma qualcosa non torna.
Premesso che sia indispensabile monitorare la diffusione della malattia e attivare le barriere sanitarie e comportamentali (le medesime che il Ministero della Salute aveva approvato e diffuso per la Zanzara Tigre) analizzando le informazioni relative alla malattia, alla sua diffusione, alla sua conoscenza e al luogo di diffusione è difficile trovare coerenza tra la pericolosità della stessa e l'allarmismo mediatico che l'accompagna.

Primo. la malattia è nota dal 1947 e il virus è stato isolato già nel 1949 e mai nessuno ha pensato di creare un vaccino. La malattia nel 25% dei casi è asintomatica.
Secondo. Non è ancora scientificamente accertata la correlazione tra la causa e l'effetto "microcefalia infantile". Tanto è che tutte le testate utilizzano il condizionale come ad esempio il Giornale.it "presumibilmente legati proprio alla puntura di zanzara sulle donne in gravidanza".
Terzo. I casi in Italia sembrano essere solo 4 e la trasmissione della malattia avverrebbe solo attraverso il vettore: la Zanzara, Tigre e la Aedes.
Quarto. Il focolaio è in Brasile, il luogo a più alto tasso di farmacie al mondo. "A Caruaru sono oltre 400, il che significa, con circa 300mila abitanti, una farmacia ogni 700. Tanto per avere un'idea a Roma sono 720, una ogni 4.000 abitanti" (Mauro Villone - IlFattoquotidiano.it).
Quinto. I rischi in Italia sono bassissimi perché, come è logico e per conferma del noto virologo prof. Fabrizio Pregliasco, "Sono bassi. Quasi nulli visto che siamo nel periodo invernale e non ci sono zanzare. Se ci saranno dei casi si farà un'operazione per tamponare la situazione . È bene sottolineare che non ci sono ad oggi casi di decesso."
Sesto. Perché generare tanto allarme, invece di procedere con una più corretta e equilibrata campagna di informazione e prevenzione?
Non è che per caso sia una forzatura mediatica per giustificare, complice l'emergenza, il finanziamento, diretto o indiretto, delle già potenti e ricche compagnie farmaceutiche?

Il Potere della disinformazione!
Ormai l'informazione di Stato non ha più mezze misure. Terrorizza o anestetizza in ragione di obiettivi di parte. Il secondo fine dell'informazione è ormai una costanza.
Basti osservare come è stata divulgata la notizia della Zika con titoloni da rabbrividire tipo:
Virus Zika «esplosivo», potrebbe contagiare 3-4 milioni di persone (Corriere della Sera)
Virus Zika, l'Oms convoca comitato di emergenza (La Stampa)
Zika, Oms: "Allarme estremamente alto, virus si sta diffondendo" (TGCOM)

Al contrario il Bail-in, che già tante vittime ha mietuto con il fallimento delle prime 4 banche, è stato trattato con la tecnica della rassicurazione massima "per non creare inutili allarmismi", e l'ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha pubblicato un vademecum divulgativo dal titolo impertinente "In altre parole Tu e il Bail-in".
Una vera e propria presa per i fondelli in stile crozziano "Inc.Cool.8".

Difficile difendersi da questo assalto disinformativo proveniente da ogni dove e, prima o poi, a forza gridare "al lupo, al lupo" si finirà come nella nota fiaba.
Non sarebbe giunta l'ora di ribellarsi?

 

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Le linee guida approvate dal Ministero del Salute per difendersi dalla zanzara tigre.
1. Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite
2. Coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l'acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese
3. Trattare regolarmente i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi
4. Eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, evitare il ristagno d'acqua al loro interno
5. Non lasciare che l'acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiali e legna
6. Non lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l'apertura rivolta verso l'alto
7. Non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d'acqua per più giorni
8. Non accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità d'acqua stagnante
9. Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di Zanzara Tigre.

Pubblicato in Politica Emilia
Martedì, 26 Gennaio 2016 10:48

Fondazione Cariparma: al via i Bandi 2016

Fondazione Cariparma apre la raccolta delle richieste di contributo per l'anno 2016. Dal 1° febbraio al 15 marzo sarà infatti possibile inviare proposte progettuali riferite ai seguenti settori di intervento: "Volontariato, Filantropia e Beneficenza", "Salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa", "Arte, attività e beni culturali" e "Educazione, istruzione e formazione".

Questi i Bandi specifici:

"VOLONTARIATO, FILANTROPIA E BENEFICENZA": iniziative volte al contrasto e al superamento delle condizioni di disagio, acuite dalla crisi economica, vissute da diverse fasce della popolazione; (il budget a disposizione ammonta a Euro 3.500.000).

"SALUTE PUBBLICA, MEDICINA PREVENTIVA E RIABILITATIVA": progetti volti a qualificare, diversificare ed integrare il sistema dei servizi sanitari, tenendo in particolare considerazione la capacità dei progetti di favorire maggiore efficienza, efficacia e qualità del servizio sanitario oltre che la fornitura di servizi innovativi non adeguatamente disponibili; (il budget a disposizione ammonta a Euro 1.000.000).

"RETI D'ARTE": prevede sia progetti per la realizzazione di manifestazioni culturali promossi da reti di enti ed organizzazioni del territorio sia progetti rivolti alla valorizzazione di gruppi di beni culturali, legati da un percorso storico, filologico o turistico coerente; (il budget a disposizione ammonta a Euro 500.000).

"INFRASTRUTTURE SCOLASTICHE": iniziative di riqualificazione degli edifici scolastici con particolare attenzione alla riqualificazione energetica; (il budget a disposizione ammonta a Euro 750.000).

Inoltre dal 16 marzo al 16 aprile 2016 sarà aperto il Bando "Innovazione Didattica", finalizzato ad iniziative rivolte alla promozione del successo scolastico ed al miglioramento del sistema educativo provinciale; tale bando è riservato esclusivamente agli Istituti Scolastici pubblici o paritari organizzati in rete, con sede nella provincia di Parma; (il budget a disposizione ammonta a Euro 750.000).

Si evidenzia che Fondazione Cariparma sosterrà progetti o iniziative il cui oggetto o i cui effetti ricadano nella provincia di Parma.

È importante sottolineare che la modalità di raccolta delle richieste di contributo avverrà esclusivamente per via telematica collegandosi al sito internet della Fondazione Cariparma ( www.fondazionecrp.it ), sezione in home page "Come richiedere un contributo"; sul sito sono già comunque presenti e consultabili tutte le informazioni riguardanti la procedura di richiesta contributo, unitamente al "Disciplinare per l'accesso agli interventi erogativi 2016"; si consiglia un'attenta lettura del suddetto "Disciplinare", nonché del documento, parimenti consultabile sul sito, "Metodi e obiettivi per l'efficace compilazione delle richieste di contributo 2016".

Si ricorda inoltre che è prevista l'apertura di una Sessione Erogativa Generale finalizzata alla raccolta di richieste di contributo di piccolo importo (massimo importo richiedibile ed erogabile Euro 10.000) riferite ad aree tematiche non rientranti in alcun Bando specifico; tali domande devono essere presentate sempre attraverso la modalità on line dal sito della Fondazione (date di apertura per l'anno 2016: prima sessione 1° febbraio -30 aprile e seconda sessione 1° maggio – 31 ottobre).

Gli Uffici della Fondazione sono a disposizione del pubblico per qualsiasi informazione o chiarimento, telefonicamente o previo appuntamento, nei giorni:

lunedì e mercoledì dalle ore 14.30 alle ore 16.30
martedì e giovedì dalle ore 9.00 alle ore 13.00

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

GRADE Onlus è una realtà che da sempre opera con l’obiettivo di sostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, ma anche promuovere progetti innovativi e di ricerca.

Di Chiara Marando –

Domenica 24 Gennaio 2016 – (Foto della gallery by Francesca Bocchia)

Era il 1989 quando a Reggio Emilia si costituì l’associazione senza fini di lucro GRADE Onlus (Gruppo Amici dell’Ematologia), una realtà che da sempre opera con l’obiettivo disostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCCS di Reggio Emilia, finanziando progetti di ricerca ed assistenza per chi soffre di malattie oncoematologiche.

Al suo interno medici, infermieri, personale specializzato, ma anche famiglie ed ex pazienti che cooperano per uno scopo comune, permettendo all’associazione di crescere e proseguire nel suo cammino di sviluppo e sostegno. Ed infatti, nel corso degli anni, questo impegno ha portato al raggiungimento di traguardi importanti, alla raccolta di risorse reperite grazie a donazioni, iniziative speciali ed al contributo di soci, volontari, istituzioni e cittadini sensibili all’argomento.

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Un percorso lungo oltre 25 anni, culminato nel 2015 con una novità: GRADE ha ottenuto la denominazione diFondazione Onlus nel 2015.

Ecco in sintesi i suoi obiettivi:

-          Sostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’ASMN di Reggio Emilia

-          Sviluppare innovativi progetti di ricerca e assistenza

-          Migliorare la qualità di vita dei pazienti oncoematologici

Tanti i progetti realizzati, come quello per lo sviluppo del Reparto di Ematologia che vede un totale di 16 figure, finanziate direttamente con contratti libero-professionali o per esperienze scientifiche presso centri di ricerca di fama internazionale, e 500.000 euro investiti ogni anno per la ricerca.

Ma anche progetti più particolari, come quello che può contare sulla collaborazione della Make-Up Artist Serena Ballerini, che offre la possibilità di truccare o insegnare a truccare le pazienti attualmente in terapia presso il Reparto di Ematologia.

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Serena mette a disposizione le sue capacità e competenze su prenotazione il sabato mattina, dalle 9 alle 12 presso il Reparto. Il servizio è totalmente gratuito e dedicato a tutte le pazienti del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova – IRCSS.

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Pubblicato in Cultura Emilia

Anche quest'anno il Poliambulatorio Dalla Rosa Prati di Parma promuove la "Settimana delle Allergie": dal 18 al 22 gennaio 2016, presso la sede di via Emilia Ovest 12, i cittadini potranno prenotarsi per eseguire gratuitamente test cutanei e prove di funzionalità respiratoria.

Parma, 12 Gennaio 2016 -

Sono sempre più numerose le persone, adulti e bambini, che hanno una reazione allergica; 1 su 10 soffre di asma bronchiale e gli esperti stimano addirittura che nei prossimi anni 1 su 2 potrà soffrire di malattie croniche come l’asma, la rinocongiuntivite e dermatiti di origine allergica.

Questa epidemia di allergie ha indotto una ingannevole offerta di esami non attendibili eseguiti in ambienti inappropriati che tendono ad inventare troppi falsi allergici. Al contrario, una diagnosi accurata basata su prove scientifiche permette di orientare la cura con trattamenti efficaci.

Così il Centro Diagnostico Europeo Dalla Rosa Prati ha promosso la settimana delle allergie dal 18 al 22 gennaio 2016, presso la sede di via Emilia Ovest 12. Ai Cittadini che desiderano accostarsi alla diagnostica delle malattie allergiche verranno eseguiti test cutanei e prove di funzionalità respiratoria gratuitamente ed, al termine della prova, sarà consegnato l’esito con i consigli pratici da parte dell’Allergologo, il prof. Giovanni Cavagni.

Chi lo vorrà, potrà prenotarsi telefonando al numero 0521-2981.

Pubblicato in Salute e Benessere Parma

Vademecum della Figc per giovani atleti. Nella guida pratica regole e informazioni per insegnare ad adulti e più piccoli ad alimentarsi quotidianamente nel modo più salutare. La prima regola da tenere a mente è che non esistono alimenti ideali che contengano in sé tutto il necessario. -

- di A.K. -

Parma, 25 dicembre 2015

Quando si pensa all'alimentazione di un calciatore in erba, la prima regola da tenere a mente è che non esistono alimenti ideali che contengano in sé tutto il necessario.
La parola d'ordine, quindi, è variare per garantire al corpo in crescita tutti i principi nutritivi: carboidrati, lipidi e proteine, acqua, sali minerali e oligoelementi (tra cui vitamine, ferro e calcio, particolarmente importanti nei bambini).
Ma questo vale per tutte le età...

La giornata alimentare del calciatore

I pasti dovrebbero essere cinque al giorno: colazione, spuntino a metà mattina, pranzo, merenda di metà pomeriggio, cena.
Normalmente il pranzo è il pasto principale (con il maggior apporto calorico): ma nell'alimentazione di chi fa sport e calcio, i pasti devono essere distribuiti uniformemente nella giornata, per evitare digestioni complesse.
La distribuzione calorica dovrebbe adattarsi all'orario di allenamento o della partita; ad esempio, se previsti alla sera, l'assunzione di calorie dovrebbe essere così divisa: colazione 25%, spuntino al mattino del 10%, pranzo 25%, merenda 10%, pasto serale 30%.

I tempi giusti

Dal banco di scuola al campo da gioco spesso passa poco tempo, il che spinge facilmente a sostituire il pranzo con qualcosa di veloce al bar.
In questo modo, la distribuzione delle calorie si sbilancia verso pomeriggio e sera: il pasto principale diventa di frequente la cena e ciò significa spesso passare la notte in processi digestivi elaborati, che limitano anche la qualità del sonno.

La piramide alimentare fonte di varietà

Il modello della 'piramide dello sportivo' favorisce una dieta completa, inserendo nell'alimentazione quotidiana tutti gli elementi, in percentuale variabile.
La piramide prevede: fino a tre porzioni di alimenti contenenti: cereali (pasta, pane, riso...); almeno due porzioni di latticini (latte, yogurt, formaggi...); una porzione di alimenti proteici, animali o vegetali (carne rossa, carne bianca, pesce, uova, legumi) alrternando nei vari giorni; limitazione dei grassi da condimento (burro, margarina...) e preferire quelli di origine vegetale (olio extravergine di oliva); due porzioni al giorno di verdura e 3 di frutta; 1-2 litri di acqua al giorno.

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*fonte: guida pratica dell' "Alimentazione quotidiana in famiglia" nell'ambito di "Nutrizione è salute", campagna di educazione alimentare della FIGC – Lega nazionale dilettanti

Hanno proprietà portentose, ma vanno conosciuti e dosati. Ecco cosa dice l'esperto, la dottoressa Elisabetta dall'Aglio, endocrinologa e dietologa. Una piccola guida per scoprire come assumerli e che effetti benefici possono avere sulla salute. - 

- di Alexa Khune -

Parma, 25 dicembre 2015 

Sono un portentoso dono della natura, con cui si previene e si cura: i semi, non a caso detti della salute, stanno diventando un elemento fondamentale dell'alimentazione.
Gli effetti benefici sono davvero numerosi ma non bisogna strafare. Lo spiega la dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, endocrinologa e dietologa di Parma.

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Dottoressa Elisabetta Dall'Aglio, endocrinologa e dietologa di Parma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Perché sono utili all'organismo

Se assunti con moderazione e non considerati come una bacchetta magica, possono apportare molti oligolementi e benefici allo stato generale, e contrastare il danno vascolare, l'invecchiamento e le malattie degenerative.
 Il loro potere di interferenza con l'assorbimento di altri nutrienti e' al contempo una controindicazione e una virtu' (rallentano anche l'assimilazione degli zuccheri semplici).

Quando cominciare

Tutti i semi oleosi si possono introdurre nell'alimentazione del bambino dopo il secondo anno di vita.
Per i semi di zucca e girasole dopo i 5 anni e con buone competenze per deglutirli.

Perché non eccedere

In generale sono tutti molto calorici e ricchi di fibre e possono interferire nell'utilizzo e assorbimento di altri nutrienti.
La raccomandazione e' di assumerli in quantità moderata .

Semi di zucca. Hanno il dono di essere ricchi di fosforo, quindi vanno benissimo per potenziare la memoria.
Pistacchi. Sono una preziosa fonte di vitamine A e B, proteine e sali minerali. Un mix portentoso per prevenire artrite e diabete.

Semi di lino. Contengono un'alta concentrazione di Omega 3. L'indicazione da non sottovalutare mai è quella secondo cui vanno consumati crudi e tassativamente triturati.
Essendo ricchissimi di vitamine, sali minerali, fibre e proteine vegetali, potrebbero sostituire la maggior parte dei pasti abituali, essere mangiati al posto della carne e/o del pesce a prevenire malattie cardiache e in generale vascolari.

Limiti dei semi di lino. Non sono la maggior fonte conosciuta di Omega3 del regno vegetale. Inoltre potrebbero aumentare il rischio di gozzo. Il consiglio è quello di limitare il consumo di semi di lino crudi a 3-4 cucchiai al giorno.
Sembra che scaldare i semi di lino non sia salutare e, anzi, possa creare altre sostanze nocive. Non consumarli subito porta a un veloce deterioramento degli stessi.
I semi di lino crudi interi presentano grande difficoltà di digestione. Si consiglia sempre di triturarli e di consumarli subito.

Semi di chia. Naturalmente molto digeribili, non necessitano di essere triturati. A distanza di anni, mantengono inalterate le proprie caratteristiche, come l'olio estratto che, a differenza dell'olio di lino, ha una durata superiore. I semi tritati di chia si conservano senza irrancidire anche per un anno. Dal confronto con i semi di lino quelli di chia sembrano uscire vincitori, anche perché sono una preziosa fonte di fibre solubili e insolubili. Il loro piccolo difetto è che rallentano la digestione.

Chia, occhio se ipertesi. Controindicati durante l'assunzione di farmaci per l'ipertensione perchè riducono la tensione arteriosa generale e possono quindi potenziare gli effetti di questi farmaci. Stessa precauzione per il consumo nei soggetti che soffrono di ipotensione.
I semi di chia potenziano gli effetti di farmaci che fluidificano il sangue, come l'aspirina e pertanto se ne sconsiglia l'uso quando questi farmaci sono assunti su base giornaliera. L'associazione tra aspirina e Omega-3 può essere utile nel trattamento di alcuni disturbi, come le malattie cardiache.
Interazioni con farmaci. Altre interazioni sono quelle con i farmaci per la cura del diabete o l'assunzione di insulina perché hanno la proprietà di ridurre i livelli complessivi di glucosio nel sangue. Questo è molto vantaggioso per i diabetici, ma al contempo, potenziare l'effetto dei farmaci, puo' comportare rischi di ipoglicemia.
I semi di Chia sono poi controindicati per le persone con diverticolosi e per quelle che hanno subito un intervento chirurgico nel tratto gastrointestinale, allo stomaco, all'intestino tenue o del colon.

Sesamo. Eccellente fonte di calcio, ferro, manganese e rame ed è utile per abbassare il colesterolo. Da questi semi si ricava un olio da utilizzare a crudo.

Semi di girasole. Sono ricchi di rame, selenio, vitamina E e acido folico e rafforzano il sistema immunitario. Possiedono proteine, mentre la percentuale di grassi, rispetto ad altri semi, è relativamente modesta. Ottimi per rafforzare il sistema immunitario e buona fonte di vitamine e di minerali (zinco, selenio e potassio...). Sono molto calorici e bisogna evitare di darli ai bambini fino a 5 anni perché possono andare di traverso.

Semi di zucca. Contengono più sodio e zinco di quelli di girasole e sono ricchi di magnesio. Entrambi i semi sono rimineralizzanti, vitaminici ed energetici; per sfruttare tutte le loro proprietà è consigliabile, alternandoli, consumarli crudi o leggermente tostati. Sono solo ipercalorici.

Domenica, 20 Dicembre 2015 11:00

Il Formaggio può creare dipendenza

Il formaggio può creare dipendenza, almeno stando ai risultati di una ricerca dell'Università del Michigan. Nulla di pericolo, spiega la ricercatrice, solo un processo naturale. La caseina agisce sui recettori oppioidi del cervelo.

Verona, 15 dicembre 2015.
Nulla di pericoloso, si tratta di un processo che non può innescare alcuna patologia, come ha spiegato l'autrice dello studio Erica Schulte.
 Il processo è assolutamente naturale, anzi fisiologico: la caseina, una proteina contenuta nel latte e nei formaggi, viene scissa durante la digestione e rilascia una serie di oppiacei, le casomorfine.

I ricercatori dell'università statunitense hanno scoperto dunque che la caseina contenuta nel formaggio agisce sui recettori oppioidi del cervello, stimolando il consumo ed è questa la ragione per cui non ci si accontenta, spesso, solo di una porzione di formaggio ma ci si abbuffa. Una cosa analoga è accaduta a una parte degli studenti statunitensi utilizzati per la ricerca, che hanno sviluppato una predilezione per la pizza abbondantemente condita con formaggio fuso.

Durante l'osservazione, i ricercatori hanno anche scoperto che gli alimenti in grado di generare maggiore dipendenza sono quelli ricchi di grassi e più difficili da digerire. Era già noto che un consumo eccessivo di grassi nella dieta può portare a una sorta di dipendenza. In ogni caso, secondo Erica Schulte, "il cibo grasso genera comunque problemi nella dieta, indipendentemente dal fatto che i soggetti sperimentino i sintomi della dipendenza da cibo".

[Fonte Veronafiere da: Teatro Naturale – www.teatronaturale.it]

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