Domenica, 04 Ottobre 2015 11:55

Sconfitta l’Ebola! In evidenza

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Ricordate l'Ebola? Quella malattia altamente contagiosa e mortale che ha imperversato per il centro d'Africa dalla primavera del 2014 sino alla primavera 2015? D'incanto le cronache di tutto il mondo l'hanno accantonata. Probabilmente è stata sconfitta. O no?

di Lamberto Colla - Parma, 4 ottobre 2015 -
 Di colpo si sono interrotti i bollettini sullo stato d'avanzamento della malattia nei corpi dei singoli e nella diffusione territoriale. L'estate anticipata ha preso il sopravvento e il bollettino "meteo mondiale" di colpo si è aggiornato con le temperature atmosferiche abbandonando le temperature virali.

Abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo quando il medico italiano Fabrizio Pulvirenti, contagiato dall'Ebola in Sierra Leone e ricoverato il 25 novembre 2014, fu dimesso alla vigilia dell'epifania.

Da lì in poi le notizie hanno cominciato a scemare sino a annullarsi definitivamente all'equinozio di primavera.

Più nulla. Si è passati da bollettini medici orari sullo stato d'avanzamento della malattia nei territori africani al numero di contagi che crescevano in modo esponenziale alle temperature degli infettati occidentali al silenzio totale.

O la malattia è scomparsa o non c'è più interesse a parlarne.
Un qualche dubbio che interessi ci fossero, più economici che umanitari, già mi era venuto nell'ottobre scorso ancora prima che il povero Pulvirenti si ammalasse e venisse condotto in Italia per essere sottoposto a quelle cure sperimentali e fuori protocollo ma autorizzate, proprio in forza dell'emergenza sanitaria, dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

fabrizio Pulvirenti - TG2000

Un battage mediatico insistente, continuo e accompagnato da immagini raccapriccianti di donne e bambini stesi a terra in attesa di poter essere visitati ci ha accompagnati per quasi un anno. E finalmente l'OMS ha accolto l'offerta di alcune case farmaceutiche di testare i loro vaccini piuttosto che le loro cure.
L'emotività mondiale era così elevata che nessuno avrebbe mai potuto e voluto opporre resistenza a questi tentativi e così è stato.

I primi risultati si sono conseguiti (almeno dalle cronache riportate dalle grandi agenzie) e i medici colpiti sono diventati, senza la loro volontà, perfetti testimonial del successo farmaceutico, non certo a buon mercato.

Già, perché per guarire il solo Pulvirenti, sarebbe stato necessario l'utilizzo di ben quattro diversi farmaci sperimentali. Secondo le stime, il costo complessivo sostenuto dal nostro sistema sanitario per salvare il medico dovrebbe essere stato di circa un milione di euro.

Avete letto bene, oltre un milione di euro! Da questa tragedia che ha colpito milioni di persone, contagiato circa 28.000 persone e contato quasi 12.000 morti dei quali 500 erano operatori sanitari, qualcuno ha sistemato bilanci, realizzato ricerche sostenute da altri e riempito i cassetti.

"L'epidemia di Ebola è stata spesso descritta come una tempesta perfetta: un'epidemia transfrontaliera in paesi con sistemi sanitari deboli, che non avevano mai conosciuto l'Ebola prima", dice Christopher Stokes, direttore generale di MSF (Medici Senza Frontiere). "Ma questa è una spiegazione di comodo. Perché l'epidemia di Ebola andasse a tal punto fuori controllo, molte istituzioni dovevano sbagliare. E così è stato, con conseguenze tragiche ed evitabili."

Tanto di comodo che quando chi doveva incassare che cosa e quanto (lo sanno solo gli interessati) ecco che l'emergenza sfuma, i media voltano pagina e i morti rimangono.
Per quanto nessuno ne parli più siamo ancora ben lungi dall'avere risolto il problema umanitario, come dimostra il rapporto di Medici Senza Frontiere dello scorso 23 marzo. "Per dichiarare la fine dell'epidemia, scrive l'MSF, è necessario identificare ogni singola persona che sia stata in contatto con un malato di Ebola. Non c'è spazio per errori e leggerezze.
Il numero di nuovi casi a settimana è ancora più alto che in qualsiasi precedente epidemia e i casi complessivi non sono diminuiti in modo significativo dalla fine di gennaio.
In Guinea, il numero di pazienti è di nuovo in aumento. In Sierra Leone, presentano il virus molte persone che non erano nelle liste di contatti Ebola conosciuti.
In Liberia si è registrato in questi giorni un nuovo caso, il primo dopo le dimissioni dell'ultimo paziente a inizio mese.
"Il trauma dell'Ebola ha lasciato persone diffidenti nei confronti delle strutture mediche, operatori sanitari demoralizzati e timorosi di riprendere servizio, comunità in lutto, impoverite e sospettose", si legge sul rapporto. Nei tre paesi più colpiti, quasi 500 operatori sanitari hanno perso la vita lo scorso anno, un duro colpo per la già grave carenza di personale prima dell'Ebola.

Ebola non è sconfitta, anzi l'ultima vittima è del 16 settembre scorso come riportato da BLOGO e altre 700 sono in quarantena: "Una ragazza di 16 anni è morta in Sierra Leone a causa del virus Ebola. Fonti sanitarie locali hanno riferito che la ragazza è deceduta presso in centro dell'International Medical Corps della città di Makeni, nella provincia di Bombali che si trova al Nord del Paese, al confine con la Guinea ed è una zona in cui da almeno sei mesi non si verificavano casi di contagio, come ha specificato il Centro nazionale di lotta all'Ebola che ha espresso la sua delusione per la notizia di questa morte ma ha anche assicurato la predisposizione di tutte le misure necessarie per affrontare il caso di contagio."

Forse si sono risolti i problemi economici di alcune aziende, non certo degli africani.

A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende! ... diceva qualcuno...

Ebola - infografica - settembre 2015 - tratta da BLOGO

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